Il saggio tratta dei gruppi professionali corporati a Bologna dal '500, all'entrata di Napoleone, ricostruendo i caratteri fondamentali delle singole Arti e delle figure cardine delle Società. Dalle fonti archivistiche emerge la centralità dell'istituto della cosiddetta "obbedienza" come filo conduttore di una lunghissima vicenda che riguardava l'organizzazione del lavoro anche con forme di limitazione della libertà individuale. Il "sistema delle Arti" così penetrava profondamente nella realtà cittadina contrassegnando una sorta di patto sociale che legava i ceti popolari al potere senatorio, anche in contrasto col potere del legato pontificio. Le Corporazioni a Bologna, a differenza di quel che accadde in altre città, rimasero fortemente vitali e capaci di seguire i tempi, sempre tese a ridefinire ruoli e opportunità contro il potere politico, che fino ai primi decenni del '700 (dopo i quali sopravvenne la crisi definitiva delle maggiori produzioni, anche del setificio) le usò come strumento essenziale all'economia e al controllo sociale.
Gheza Fabbri L. (2004). Presenza e ruolo delle Società d'Arti e Mesrieri in una città di antico regime: Bologna secc. XVI-XVIII.. MILANO : Franco Angeli.
Presenza e ruolo delle Società d'Arti e Mesrieri in una città di antico regime: Bologna secc. XVI-XVIII.
FABBRI, LIA
2004
Abstract
Il saggio tratta dei gruppi professionali corporati a Bologna dal '500, all'entrata di Napoleone, ricostruendo i caratteri fondamentali delle singole Arti e delle figure cardine delle Società. Dalle fonti archivistiche emerge la centralità dell'istituto della cosiddetta "obbedienza" come filo conduttore di una lunghissima vicenda che riguardava l'organizzazione del lavoro anche con forme di limitazione della libertà individuale. Il "sistema delle Arti" così penetrava profondamente nella realtà cittadina contrassegnando una sorta di patto sociale che legava i ceti popolari al potere senatorio, anche in contrasto col potere del legato pontificio. Le Corporazioni a Bologna, a differenza di quel che accadde in altre città, rimasero fortemente vitali e capaci di seguire i tempi, sempre tese a ridefinire ruoli e opportunità contro il potere politico, che fino ai primi decenni del '700 (dopo i quali sopravvenne la crisi definitiva delle maggiori produzioni, anche del setificio) le usò come strumento essenziale all'economia e al controllo sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.