ENGLISH: This essay examines first and foremost the latest stage of Dilthey’ s philosophy, where the notion of "inner experience" disappears. In Dilthey’s latest writings this notion is replaced by the link between Erlebnis and expression, i.e. by the expressive connotation of lived experience that, for Dilthey, is also a motive of dissatisfaction towards Husserl’s phenomenology. Following the traces of this problem and the consequent theory of perception, Dilthey unexpectedly reaches a conception of the historical world as a "form of life", employing the same phrase which Wittgenstein will use to develop his theory of understanding. It then becomes possible a critical comparison between Dilthey and Wittgenstein. Even though these philosophers are in many respects very far, they share the anthropological analysis of three inter-related concepts (Erlebnis-Ausdruck-Verstehen) starting from the criticism of explanatory psychology. This approach culminates in the "deconstruction of the inner world" at which both Dilthey and Wittgenstein arrive – through different roads – by virtue of an analysis of the structural role that expression plays within experience. – ITALIANO: Questo saggio prende in esame in primo luogo l'ultima fase della filosofia di Dilthey, in cui scompare il concetto di "esperienza interna". Negli ultimi scritti di Dilthey questa nozione viene sostituita dal nesso tra Erlebnis ed espressione, cioè dalla connotazione espressiva del vissuto che, per Dilthey, determina anche un decisivo motivo di insoddisfazione nei confronti della fenomenologia di Husserl. Seguendo le tracce di questo problema e la conseguente teoria della percezione, Dilthey giunge inaspettatamente a una concezione del mondo storico come "forma di vita", impiegando la stessa locuzione che Wittgenstein utilizzerà per sviluppare la propria teoria della comprensione. Diventa allora possibile un confronto critico tra Dilthey e Wittgenstein. Anche se questi filosofi sono per diversi aspetti molto lontani tra loro, essi condividono l'analisi antropologica di tre concetti collegati (Erlebnis-Ausdruck-Verstehen) a partire dalla critica della psicologia esplicativa. Questo approccio culmina nella "destrutturazione del mondo interno" a cui sia Dilthey e Wittgenstein arrivano – pur attraverso strade diverse – grazie a un'analisi del ruolo strutturale che l'espressione svolge all'interno esperienza.
Das anthropologische Geflecht von Erlebnis-Ausdruck-Verstehen als Destrukturierung der “Innenwelt” bei Dilthey (und Wittgenstein)
MATTEUCCI, GIOVANNI
2013
Abstract
ENGLISH: This essay examines first and foremost the latest stage of Dilthey’ s philosophy, where the notion of "inner experience" disappears. In Dilthey’s latest writings this notion is replaced by the link between Erlebnis and expression, i.e. by the expressive connotation of lived experience that, for Dilthey, is also a motive of dissatisfaction towards Husserl’s phenomenology. Following the traces of this problem and the consequent theory of perception, Dilthey unexpectedly reaches a conception of the historical world as a "form of life", employing the same phrase which Wittgenstein will use to develop his theory of understanding. It then becomes possible a critical comparison between Dilthey and Wittgenstein. Even though these philosophers are in many respects very far, they share the anthropological analysis of three inter-related concepts (Erlebnis-Ausdruck-Verstehen) starting from the criticism of explanatory psychology. This approach culminates in the "deconstruction of the inner world" at which both Dilthey and Wittgenstein arrive – through different roads – by virtue of an analysis of the structural role that expression plays within experience. – ITALIANO: Questo saggio prende in esame in primo luogo l'ultima fase della filosofia di Dilthey, in cui scompare il concetto di "esperienza interna". Negli ultimi scritti di Dilthey questa nozione viene sostituita dal nesso tra Erlebnis ed espressione, cioè dalla connotazione espressiva del vissuto che, per Dilthey, determina anche un decisivo motivo di insoddisfazione nei confronti della fenomenologia di Husserl. Seguendo le tracce di questo problema e la conseguente teoria della percezione, Dilthey giunge inaspettatamente a una concezione del mondo storico come "forma di vita", impiegando la stessa locuzione che Wittgenstein utilizzerà per sviluppare la propria teoria della comprensione. Diventa allora possibile un confronto critico tra Dilthey e Wittgenstein. Anche se questi filosofi sono per diversi aspetti molto lontani tra loro, essi condividono l'analisi antropologica di tre concetti collegati (Erlebnis-Ausdruck-Verstehen) a partire dalla critica della psicologia esplicativa. Questo approccio culmina nella "destrutturazione del mondo interno" a cui sia Dilthey e Wittgenstein arrivano – pur attraverso strade diverse – grazie a un'analisi del ruolo strutturale che l'espressione svolge all'interno esperienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
