Nella serie di medaglie-ritratto dedicate da Giovanni Boldù ad alcuni personaggi illustri dei suoi tempi spiccano quelle coniate nel 1457 in onore di due musicisti legati all’ ambiente della corte estense di Ferrara. Nicholaus Schlifer, forse da identificare con quel " Nicolo’ Tedesco" cantore al liuto attivo al servizio di Leonello e poi di Borso d’Este, viene definito nella medaglia “alter Orpheus”, mentre il secondo, il celeberrimo improvvisatore e virtuoso liutista Pietrobono dal Chitarrino, viene definito “Orpheum superans”. Il saggio sottolinea come le due medaglie-ritratto, caratterizzate al tempo stesso dall’attenzione alla somiglianza di tipo fisiognomico e dalla celebrazione dei musici in quanto tali, costituiscano preziose testimonianze dell’ affermazione sociale e professionale di una nuova categoria di musicisti che incarnano gli ideali dell’estetica umanistica. Nella prospettiva del recupero e della « riattivazione » di ideali ed abitudini musicali dell’antichità (come il concerto durante il banchetto, la danza, il canto accompagnato), non sono i teorici o i grandi polifonisti a suscitare l'entusiasmo dei loro contemporanei, ma i cantori ed improvvisatori (di cui non sopravvive oggi altro che il nome), che rivitalizzano, con la loro arte, il nobile uso del canto accompagnato alla lira. L’analisi iconografica delle due facce delle medaglie evidenzia i riferimenti a motivi e ad elementi figurativi tratti dalla produzione letteraria e figurativa classica che permettono a Boldù di articolare il tema del confronto vincente con l’Antichità attraverso la creazione di un nuovo mito : quello del "nuovo Orfeo " incarnato dal virtuoso improvvisatore acclamato dagli umanisti, che fà rivivere, nella realtà sonora del tempo, i prodigiosi effetti della musica mitica
Nicoletta Guidobaldi (2012). Il mito del "nuovo Orfeo" in due ritratti musicali di Giovanni Boldù. Milano : Casa Editrice Mimesis.
Il mito del "nuovo Orfeo" in due ritratti musicali di Giovanni Boldù
GUIDOBALDI, NICOLETTA
2012
Abstract
Nella serie di medaglie-ritratto dedicate da Giovanni Boldù ad alcuni personaggi illustri dei suoi tempi spiccano quelle coniate nel 1457 in onore di due musicisti legati all’ ambiente della corte estense di Ferrara. Nicholaus Schlifer, forse da identificare con quel " Nicolo’ Tedesco" cantore al liuto attivo al servizio di Leonello e poi di Borso d’Este, viene definito nella medaglia “alter Orpheus”, mentre il secondo, il celeberrimo improvvisatore e virtuoso liutista Pietrobono dal Chitarrino, viene definito “Orpheum superans”. Il saggio sottolinea come le due medaglie-ritratto, caratterizzate al tempo stesso dall’attenzione alla somiglianza di tipo fisiognomico e dalla celebrazione dei musici in quanto tali, costituiscano preziose testimonianze dell’ affermazione sociale e professionale di una nuova categoria di musicisti che incarnano gli ideali dell’estetica umanistica. Nella prospettiva del recupero e della « riattivazione » di ideali ed abitudini musicali dell’antichità (come il concerto durante il banchetto, la danza, il canto accompagnato), non sono i teorici o i grandi polifonisti a suscitare l'entusiasmo dei loro contemporanei, ma i cantori ed improvvisatori (di cui non sopravvive oggi altro che il nome), che rivitalizzano, con la loro arte, il nobile uso del canto accompagnato alla lira. L’analisi iconografica delle due facce delle medaglie evidenzia i riferimenti a motivi e ad elementi figurativi tratti dalla produzione letteraria e figurativa classica che permettono a Boldù di articolare il tema del confronto vincente con l’Antichità attraverso la creazione di un nuovo mito : quello del "nuovo Orfeo " incarnato dal virtuoso improvvisatore acclamato dagli umanisti, che fà rivivere, nella realtà sonora del tempo, i prodigiosi effetti della musica miticaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


