Il capitolo rielabora la relazione svolta al convegno "Religione e valori: per un altro Illuminismo" (Facoltà di Scienze politiche II dell'Alma Mater, Forlì, 6.5.2011). Essa ha preso spunto dalla relazione principale dello stesso Joas, là dove questi invita ripetutamente a sviluppare una teoria sociologica in grado di dar conto dei fenomeni socio-religiosi contemporanei; questi sempre meno appaiono comprensibili impiegando la tesi della secolarizzazione, ormai manifestamente “datata” e la cui portata esplicativa è limitata ad un contesto geografico particolare –l’epoca della prima modernità e i paesi della “vecchia” Europa. Al fine di rispondere a tale invito il capitolo riporta i risultati dell'applicazione della teoria multidimensionale della religiosità alla produzione di Joas stesso; l'intento è quello di evidenziarne il contributo altamente positivo, assieme ad alcuni aspetti da migliorare sul piano teorico-metodologico. Pertanto il capitolo dapprima richiama i caposaldi della teoria multidimensionale della religiosità e la sua applicazione al “caso italiano” [n. 1]. Il capitolo poi offre una sintetica esposizione dei risultati ottenuti da questo approccio nel nostro Paese e un rapido confronto con le principali ricerche europee e mondiali sui valori; ciò consente di apprezzare meglio gli indubbi punti di forza del lavoro teorico fatto da Joas, sia nel saggio raccolto in questo volume, sia soprattutto nel libro "Abbiamo bisogno della religione?" [n. 2]. Infine il capitolo offre qualche suggerimento per migliorare la teoria di Joas, ad esempio sui livelli di trascendenza e sugli indicatori dell’esperienza religiosa [n. 3]. La conclusione invita a vedere nell’opera di Joas una grande opportunità per rilanciare oggi lo studio empirico della religione in sociologia.
Martelli S. (2012). Come si studia empiricamente l’esperienza religiosa? Il contributo di Hans Joas alla luce dell’approccio multidimensionale alla religiosità. Soveria Mannelli (Cz) : Rubbettino.
Come si studia empiricamente l’esperienza religiosa? Il contributo di Hans Joas alla luce dell’approccio multidimensionale alla religiosità
MARTELLI, STEFANO
2012
Abstract
Il capitolo rielabora la relazione svolta al convegno "Religione e valori: per un altro Illuminismo" (Facoltà di Scienze politiche II dell'Alma Mater, Forlì, 6.5.2011). Essa ha preso spunto dalla relazione principale dello stesso Joas, là dove questi invita ripetutamente a sviluppare una teoria sociologica in grado di dar conto dei fenomeni socio-religiosi contemporanei; questi sempre meno appaiono comprensibili impiegando la tesi della secolarizzazione, ormai manifestamente “datata” e la cui portata esplicativa è limitata ad un contesto geografico particolare –l’epoca della prima modernità e i paesi della “vecchia” Europa. Al fine di rispondere a tale invito il capitolo riporta i risultati dell'applicazione della teoria multidimensionale della religiosità alla produzione di Joas stesso; l'intento è quello di evidenziarne il contributo altamente positivo, assieme ad alcuni aspetti da migliorare sul piano teorico-metodologico. Pertanto il capitolo dapprima richiama i caposaldi della teoria multidimensionale della religiosità e la sua applicazione al “caso italiano” [n. 1]. Il capitolo poi offre una sintetica esposizione dei risultati ottenuti da questo approccio nel nostro Paese e un rapido confronto con le principali ricerche europee e mondiali sui valori; ciò consente di apprezzare meglio gli indubbi punti di forza del lavoro teorico fatto da Joas, sia nel saggio raccolto in questo volume, sia soprattutto nel libro "Abbiamo bisogno della religione?" [n. 2]. Infine il capitolo offre qualche suggerimento per migliorare la teoria di Joas, ad esempio sui livelli di trascendenza e sugli indicatori dell’esperienza religiosa [n. 3]. La conclusione invita a vedere nell’opera di Joas una grande opportunità per rilanciare oggi lo studio empirico della religione in sociologia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.