Con il presente report si vuole segnalare la presenza di Myicola ostreae (Copepoda: Myicolidae) in due esemplari di Crassostrea gigas importati in Italia dalla Francia ed inviati dal distributore ad un laboratorio privato in seguito ad alcune segnalazioni di sospetta parassitosi da parte dei clienti. Alcuni parassiti sono stati isolati dal mantello del mollusco, fissati in alcool etilico 70° e successivamente inviati al Laboratorio di Ittiopatologia del DSMVet di Bologna per l’identificazione di specie. I parassiti, riferibili morfologicamente a crostacei, sono stati reidratati in acqua deionizzata e chiarificati in Hoyer per l’osservazione delle caratteristiche tassonomiche, confrontandole con la descrizione di Hoshina e Sugiura (1953) [Hoshina T., Sugiura Y. (1953). On two new species of parasitic copepods of mollusks. J Tokyo Univ Fish, 40: 25-33] e utilizzando chiavi identificative specifiche riportate da Boxshall e Halsey (2004) [Boxshall G.A., Halsey S.H. (2004). Copepod orders and families - Family Myicolidae Yamaguti, 1936. In: An Introduction to Copepod diversity, Part II, Boxshall G.A., Halsey S.H. (eds), London, UK, The Ray Society, 588-591]. L’osservazione della caratteristiche morfologiche dei campioni esaminati ha permesso di identificarli come crostacei copepodi appartenenti alla specie Myicola ostreae. Il ciclo biologico di questi copepodi resta attualmente ignoto, ma si suppone sia sovrapponibile a quella di altri Myicolidae, ovvero composto da sei stadi naupliari e cinque stadi copepoditi a vita libera. La trasmissione all’ospite mollusco avverrebbe ad opera di questi ultimi, soprattutto in condizioni ambientali ottimali e in presenza di elevate densità di biomassa. Originariamente descritta in Giappone nei primi anni ’50 nell’ostrica concava giapponese C. gigas, a partire dagli anni ’70 M. ostreae è stata riportata sul territorio europeo in diversi molluschi, fra cui anche l'ostrica piatta Ostrea edulis e l’ostrica portoghese C. angulata, a seguito dell’introduzione massiva di C. gigas. Sebbene l’impatto sanitario di M. ostreae sia considerato in genere piuttosto limitato, sembra che questo copepode sia in grado di determinare diminuzione dei tassi di crescita e, nel corso di infestazioni massive, predisposizione ad infezioni secondarie di diversa natura. Generalmente attorno al sito di attacco del crostaceo, rappresentato frequentemente dalle branchie ed occasionalmente dal mantello, si riporta la presenza di un’areola giallo-verdastra corrispondente, a livello istologico, ad intensa infiltrazione emocitaria incapsulata da una sottile capsula fibroblastica. Nei due esemplari di C. gigas esaminati non si è rilevata la presenza di tali lesioni. La presenza di M. ostreae non risulta attualmente segnalata sul territorio nazionale ed il suo reperto in molluschi bivalvi importati, seppur destinati al consumo alimentare, rappresenta un campanello d’allarme per quanto concerne il rischio d’introduzione di agenti biologici esotici
PRESENZA DI MYICOLA OSTREAE (COPEPODA: POECILOSTOMATOIDA) IN OSTRICA CONCAVA (CRASSOSTREA GIGAS) IMPORTATA DALLA FRANCIA
GUSTINELLI, ANDREA;FIORAVANTI, MARIALETIZIA
2012
Abstract
Con il presente report si vuole segnalare la presenza di Myicola ostreae (Copepoda: Myicolidae) in due esemplari di Crassostrea gigas importati in Italia dalla Francia ed inviati dal distributore ad un laboratorio privato in seguito ad alcune segnalazioni di sospetta parassitosi da parte dei clienti. Alcuni parassiti sono stati isolati dal mantello del mollusco, fissati in alcool etilico 70° e successivamente inviati al Laboratorio di Ittiopatologia del DSMVet di Bologna per l’identificazione di specie. I parassiti, riferibili morfologicamente a crostacei, sono stati reidratati in acqua deionizzata e chiarificati in Hoyer per l’osservazione delle caratteristiche tassonomiche, confrontandole con la descrizione di Hoshina e Sugiura (1953) [Hoshina T., Sugiura Y. (1953). On two new species of parasitic copepods of mollusks. J Tokyo Univ Fish, 40: 25-33] e utilizzando chiavi identificative specifiche riportate da Boxshall e Halsey (2004) [Boxshall G.A., Halsey S.H. (2004). Copepod orders and families - Family Myicolidae Yamaguti, 1936. In: An Introduction to Copepod diversity, Part II, Boxshall G.A., Halsey S.H. (eds), London, UK, The Ray Society, 588-591]. L’osservazione della caratteristiche morfologiche dei campioni esaminati ha permesso di identificarli come crostacei copepodi appartenenti alla specie Myicola ostreae. Il ciclo biologico di questi copepodi resta attualmente ignoto, ma si suppone sia sovrapponibile a quella di altri Myicolidae, ovvero composto da sei stadi naupliari e cinque stadi copepoditi a vita libera. La trasmissione all’ospite mollusco avverrebbe ad opera di questi ultimi, soprattutto in condizioni ambientali ottimali e in presenza di elevate densità di biomassa. Originariamente descritta in Giappone nei primi anni ’50 nell’ostrica concava giapponese C. gigas, a partire dagli anni ’70 M. ostreae è stata riportata sul territorio europeo in diversi molluschi, fra cui anche l'ostrica piatta Ostrea edulis e l’ostrica portoghese C. angulata, a seguito dell’introduzione massiva di C. gigas. Sebbene l’impatto sanitario di M. ostreae sia considerato in genere piuttosto limitato, sembra che questo copepode sia in grado di determinare diminuzione dei tassi di crescita e, nel corso di infestazioni massive, predisposizione ad infezioni secondarie di diversa natura. Generalmente attorno al sito di attacco del crostaceo, rappresentato frequentemente dalle branchie ed occasionalmente dal mantello, si riporta la presenza di un’areola giallo-verdastra corrispondente, a livello istologico, ad intensa infiltrazione emocitaria incapsulata da una sottile capsula fibroblastica. Nei due esemplari di C. gigas esaminati non si è rilevata la presenza di tali lesioni. La presenza di M. ostreae non risulta attualmente segnalata sul territorio nazionale ed il suo reperto in molluschi bivalvi importati, seppur destinati al consumo alimentare, rappresenta un campanello d’allarme per quanto concerne il rischio d’introduzione di agenti biologici esoticiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.