L'introduzione in nuovi ambienti di artropodi esotici, dannosi all'uomo e all'agricoltura, è un evento che si manifesta con sempre maggior frequenza. La lotta biologica classica basata sull'introduzione, nel nuovo paese, di antagonisti naturali provenienti dal paese d'origine della specie esotica è una strategia che anche in tempi recenti ha fornito buoni risultati, sia in Italia che all'estero. Essa, tuttavia, presenta dei limiti e, secondo diversi autori, anche dei rischi, come il possibile impatto su insetti non bersaglio; è pertanto utile approfondire le conoscenze sul ruolo svolto dagli antagonisti indigeni, tra cui i parassitoidi, nel contenimento degli insetti introdotti. Inoltre, in molti casi, si è registrata una migliore efficacia, nella lotta biologica, delle nuove rispetto alle vecchie associazioni di simbionti. In Italia non mancano casi in cui l'azione di parassitoidi indigeni è risultata, se non risolutiva, di supporto nel contenimento di insetti esotici introdotti. Il Programma si proponeva di svolgere ricerche su quest'argomento relativamente a 4 insetti esotici recentemente introdotti in Italia. Il coleottero cerambicide Psacothea hilaris, di origine asiatica, in Giappone è considerato il principale fitofago delle Moraceae. In Europa è stato individuato per la prima volta (in Italia) nel 2005. Nel paese di origine non si conoscevano ancora nemici naturali del cerambicide e in Italia non erano ancora state svolte ricerche in merito. Il Programma si proponeva di approfondire le conoscenze sulla biologia di P. hilaris nel nostro Paese e di individuare la presenza di parassitoidi indigeni in grado di adattarsi al neointrodotto cerambicide. Cacyreus marshalli (Lepidoptera Lycaenidae), originario del Sud Africa, si sviluppa principalmente a spese di Pelargonium spp. e Geranium spp. A partire dalle Isole Baleari il licenide ha colonizzato vaste zone dell'Europa mediterranea, Italia inclusa, divenendo il fitofago più dannoso ai gerani coltivati. Nel Programma si è valutata, in laboratorio, l'efficacia, nei confronti di C. marshalli, di tre parassitoidi indigeni: Trichogramma brassicae (oofago, già segnalato come antagonista del licenide in Europa), il dittero tachinide Exorista larvarum (larvale) e l'imenottero calcidide Brachymeria tibialis (pupale). Non sono noti casi di parassitizzazione in natura di C. marshalli da parte degli ultimi due parassitoidi, entrambi antagonisti polifagi di lepidotteri e già presenti in allevamento continuo presso l'Unità di Bologna. Per T. brassicae, lo scopo era quello di approfondire il suo potenziale ruolo nel contenimento del licenide esotico. Per gli altri due parassitoidi, dalle indagini ci si proponeva di ottenere utili indicazioni circa le loro potenzialità di adattarsi al licenide. Il cinipide Dryocosmus kuriphilus, di origine cinese, è considerato a livello mondiale uno dei fitofagi più dannosi al castagno. Segnalato per la prima volta in Italia (Piemonte) nel 2002 esso si va rapidamente espandendo in nel nostro Paese, dove è stato reperito in diverse regioni. Per questa specie, contro cui i trattamenti insetticidi sono inefficaci e che è difficilmente contrastabile mediante l'uso di cultivar resistenti, il Programma si proponeva di approfondire gli studi sulle nuove associazioni con parassitoidi indigeni; lo scopo era quello di reperire informazioni sulle possibilità di controllo di D. kuriphilus da parte di antagonisti autoctoni con la futura prospettiva di instaurare programmi di lotta biologica mediante l'impiego di tali nemici naturali (in aggiunta, o in alternativa, ai programmi già in atto con il parassitoide esotico introdotto Torymus sinensis). Harmonia axyridis, coccinellide di origine asiatica e attivo predatore di afidi e cocciniglie, è stato utilizzato in Italia per lanci in coltura protetta dal 1995 al 1999, ma dal 2000 non è più commercializzato per le preoccupazioni suscitate dalla sua invasività e dall'impatto sui coccinellidi indigeni e altri insetti predatori. Negli ultimi anni è stato reperito in natura in vari siti dell'Italia settentrionale, molti dei quali in Emilia Romagna e Lombardia. Il Programma si proponeva di ricercare in campo nuove associazioni tra il coccinellide e parassitoidi indigeni, tra cui il braconide Dinocampus coccinellae. I risultati ottenuti nel corso del progetto possono costituire una base per indagini sulla biologia e sui meccanismi di selezione dell'ospite da parte di D. coccinellae o altri parassitoidi indigeni e sul ruolo svolto da tali antagonisti nel contenimento della specie bersaglio.

Dindo M.L. (2012). Nuove associazioni tra parassitoidi indigeni e insetti esotici di recente introduzione in Italia.

Nuove associazioni tra parassitoidi indigeni e insetti esotici di recente introduzione in Italia

DINDO, MARIA LUISA
2012

Abstract

L'introduzione in nuovi ambienti di artropodi esotici, dannosi all'uomo e all'agricoltura, è un evento che si manifesta con sempre maggior frequenza. La lotta biologica classica basata sull'introduzione, nel nuovo paese, di antagonisti naturali provenienti dal paese d'origine della specie esotica è una strategia che anche in tempi recenti ha fornito buoni risultati, sia in Italia che all'estero. Essa, tuttavia, presenta dei limiti e, secondo diversi autori, anche dei rischi, come il possibile impatto su insetti non bersaglio; è pertanto utile approfondire le conoscenze sul ruolo svolto dagli antagonisti indigeni, tra cui i parassitoidi, nel contenimento degli insetti introdotti. Inoltre, in molti casi, si è registrata una migliore efficacia, nella lotta biologica, delle nuove rispetto alle vecchie associazioni di simbionti. In Italia non mancano casi in cui l'azione di parassitoidi indigeni è risultata, se non risolutiva, di supporto nel contenimento di insetti esotici introdotti. Il Programma si proponeva di svolgere ricerche su quest'argomento relativamente a 4 insetti esotici recentemente introdotti in Italia. Il coleottero cerambicide Psacothea hilaris, di origine asiatica, in Giappone è considerato il principale fitofago delle Moraceae. In Europa è stato individuato per la prima volta (in Italia) nel 2005. Nel paese di origine non si conoscevano ancora nemici naturali del cerambicide e in Italia non erano ancora state svolte ricerche in merito. Il Programma si proponeva di approfondire le conoscenze sulla biologia di P. hilaris nel nostro Paese e di individuare la presenza di parassitoidi indigeni in grado di adattarsi al neointrodotto cerambicide. Cacyreus marshalli (Lepidoptera Lycaenidae), originario del Sud Africa, si sviluppa principalmente a spese di Pelargonium spp. e Geranium spp. A partire dalle Isole Baleari il licenide ha colonizzato vaste zone dell'Europa mediterranea, Italia inclusa, divenendo il fitofago più dannoso ai gerani coltivati. Nel Programma si è valutata, in laboratorio, l'efficacia, nei confronti di C. marshalli, di tre parassitoidi indigeni: Trichogramma brassicae (oofago, già segnalato come antagonista del licenide in Europa), il dittero tachinide Exorista larvarum (larvale) e l'imenottero calcidide Brachymeria tibialis (pupale). Non sono noti casi di parassitizzazione in natura di C. marshalli da parte degli ultimi due parassitoidi, entrambi antagonisti polifagi di lepidotteri e già presenti in allevamento continuo presso l'Unità di Bologna. Per T. brassicae, lo scopo era quello di approfondire il suo potenziale ruolo nel contenimento del licenide esotico. Per gli altri due parassitoidi, dalle indagini ci si proponeva di ottenere utili indicazioni circa le loro potenzialità di adattarsi al licenide. Il cinipide Dryocosmus kuriphilus, di origine cinese, è considerato a livello mondiale uno dei fitofagi più dannosi al castagno. Segnalato per la prima volta in Italia (Piemonte) nel 2002 esso si va rapidamente espandendo in nel nostro Paese, dove è stato reperito in diverse regioni. Per questa specie, contro cui i trattamenti insetticidi sono inefficaci e che è difficilmente contrastabile mediante l'uso di cultivar resistenti, il Programma si proponeva di approfondire gli studi sulle nuove associazioni con parassitoidi indigeni; lo scopo era quello di reperire informazioni sulle possibilità di controllo di D. kuriphilus da parte di antagonisti autoctoni con la futura prospettiva di instaurare programmi di lotta biologica mediante l'impiego di tali nemici naturali (in aggiunta, o in alternativa, ai programmi già in atto con il parassitoide esotico introdotto Torymus sinensis). Harmonia axyridis, coccinellide di origine asiatica e attivo predatore di afidi e cocciniglie, è stato utilizzato in Italia per lanci in coltura protetta dal 1995 al 1999, ma dal 2000 non è più commercializzato per le preoccupazioni suscitate dalla sua invasività e dall'impatto sui coccinellidi indigeni e altri insetti predatori. Negli ultimi anni è stato reperito in natura in vari siti dell'Italia settentrionale, molti dei quali in Emilia Romagna e Lombardia. Il Programma si proponeva di ricercare in campo nuove associazioni tra il coccinellide e parassitoidi indigeni, tra cui il braconide Dinocampus coccinellae. I risultati ottenuti nel corso del progetto possono costituire una base per indagini sulla biologia e sui meccanismi di selezione dell'ospite da parte di D. coccinellae o altri parassitoidi indigeni e sul ruolo svolto da tali antagonisti nel contenimento della specie bersaglio.
2012
2010
Dindo M.L. (2012). Nuove associazioni tra parassitoidi indigeni e insetti esotici di recente introduzione in Italia.
Dindo M.L.
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