Il contributo presenta gli esiti di una ricerca documentaria condotta da Barbara Ghelfi e Isabella Fedozzi e dedicata al conte ferrarese Antonio Costabili (1450ca.-1527), figura di spicco del ceto dirigente ferrarese negli anni di Alfonso I d'Este.I dati fattuali tratti dalle carte d'archivio vengono intrecciati con questioni aperte e proposte interpretative allo scopo di fare luce sui temi e gli autori della cosiddetta Sala del Tesoro, rara decorazione ad affresco di primo Cinquecento promossa da Antonio Costabili nel suo palazzo ferrarese (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale). Grazie alle notizie documentarie rinvenute Ghelfi propone di riconoscere Gabriele di Bonaventura Bonazoli detto il Gabrielletto (notizie dal 1479-ante 1533) e Giovanni Maria da Vento tra i pittori che lavorarono a fianco del Garofalo nella Sala del Tesoro. Seppur comprimari di figure più celebri, essi dimostrarono la capacità di elaborare un linguaggio figurativo che presentava tratti di autonomia e che potè incontrare esigenze più variegate rispetto a quelle strettamente principesche o cortigiane.
Nuovi documenti e ipotesi di lavoro su un committente ferrarese nell’età di Alfonso I : il conte Antonio Costabili
GHELFI, BARBARA;
2007
Abstract
Il contributo presenta gli esiti di una ricerca documentaria condotta da Barbara Ghelfi e Isabella Fedozzi e dedicata al conte ferrarese Antonio Costabili (1450ca.-1527), figura di spicco del ceto dirigente ferrarese negli anni di Alfonso I d'Este.I dati fattuali tratti dalle carte d'archivio vengono intrecciati con questioni aperte e proposte interpretative allo scopo di fare luce sui temi e gli autori della cosiddetta Sala del Tesoro, rara decorazione ad affresco di primo Cinquecento promossa da Antonio Costabili nel suo palazzo ferrarese (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale). Grazie alle notizie documentarie rinvenute Ghelfi propone di riconoscere Gabriele di Bonaventura Bonazoli detto il Gabrielletto (notizie dal 1479-ante 1533) e Giovanni Maria da Vento tra i pittori che lavorarono a fianco del Garofalo nella Sala del Tesoro. Seppur comprimari di figure più celebri, essi dimostrarono la capacità di elaborare un linguaggio figurativo che presentava tratti di autonomia e che potè incontrare esigenze più variegate rispetto a quelle strettamente principesche o cortigiane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.