I risultati di una ricerca empirica condotta su un campione di 8.937 imprese italiane non quotate e 58.548 osservazioni annue relative al periodo 1996-2005 mostrano che la detenzione di liquidità da parte delle imprese Italiane non quotate supporta sia il modello del trade-off sia la teoria della gerarchia finanziaria. Infatti, la liquidità è detenuta in misura maggiore dalle imprese più rischiose e dalle imprese con maggiori prospettive di crescita. Allo stesso tempo, detengono più liquidità le imprese caratterizzate da cicli finanziari più lunghi e da minori deficit finanziari, come predetto dalla teoria dell’ordine di scelta. L’evidenza raccolta mostra anche che le imprese non quotate che distribuiscono dividendi detengono maggiore liquidità, che la liquidità può essere considerata come un debito negativo e che il capitale circolante netto rappresenta un buon sostituto del debito. Sembra inoltre che le imprese con maggiori riserve di liquidità facciano più investimenti in un orizzonte successivo di diversi anni. Una ripartizione geografica delle imprese italiane nelle tre macroaree, Nord, Centro e Sud, ha inoltre evidenziato qualche differenza significativa circa il livello di liquidità detenuto e l’effetto di alcune variabili.

La liquidità nelle imprese italiane non quotate / Bigelli M.; J.Sanchez-Vidal. - STAMPA. - (2012), pp. 201-229.

La liquidità nelle imprese italiane non quotate

BIGELLI, MARCO;
2012

Abstract

I risultati di una ricerca empirica condotta su un campione di 8.937 imprese italiane non quotate e 58.548 osservazioni annue relative al periodo 1996-2005 mostrano che la detenzione di liquidità da parte delle imprese Italiane non quotate supporta sia il modello del trade-off sia la teoria della gerarchia finanziaria. Infatti, la liquidità è detenuta in misura maggiore dalle imprese più rischiose e dalle imprese con maggiori prospettive di crescita. Allo stesso tempo, detengono più liquidità le imprese caratterizzate da cicli finanziari più lunghi e da minori deficit finanziari, come predetto dalla teoria dell’ordine di scelta. L’evidenza raccolta mostra anche che le imprese non quotate che distribuiscono dividendi detengono maggiore liquidità, che la liquidità può essere considerata come un debito negativo e che il capitale circolante netto rappresenta un buon sostituto del debito. Sembra inoltre che le imprese con maggiori riserve di liquidità facciano più investimenti in un orizzonte successivo di diversi anni. Una ripartizione geografica delle imprese italiane nelle tre macroaree, Nord, Centro e Sud, ha inoltre evidenziato qualche differenza significativa circa il livello di liquidità detenuto e l’effetto di alcune variabili.
2012
Obiettivo Crescita
201
229
La liquidità nelle imprese italiane non quotate / Bigelli M.; J.Sanchez-Vidal. - STAMPA. - (2012), pp. 201-229.
Bigelli M.; J.Sanchez-Vidal
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