Nella tradizione della scienza delle finanze, conosciamo la “discriminazione qualitativa o quantitativa” per motivi di giustizia distributiva o per motivi di efficienza (ad es., sbloccare, in via transitoria una situazione di anomalia del mercato di un dato prodotto). Invece lo “sgravio fiscale” è un argomento anomalo, di solito inesistente nei testi didattici di scienza delle finanze e nelle costituzioni politiche, per le quali invece “tutti” sono soggetti alle imposte”. Eppure negli anni ‘30 alcuni italiani (Attilio da Empoli ed Ernesto d’Albergo) hanno introdotto l’argomento “sgravi fiscali, generali e speciali”. Questo argomento viene riproposto qui sia per l’interesse in sé sia perché, in seguito al venir meno della sovranità monetaria in molti stati europei (quelli che hanno aderito all’U.E. e accattato l’Euro, come moneta “unica”), l’approntamento di strumenti fiscali “flessibili” assume oggettivamente una sua importanza per interventi sostitutivi. L'argomento viene integrato da apporti dell'autore, anche alla luce di teoria successiva a quella dei due pionieri.
Pionieri della scienza delle finanze italiana degli anni ’30: Attilio da Empoli ed Ernesto d’Albergo sugli “SGRAVI FISCALI”
LUCIANI, NINO
2004
Abstract
Nella tradizione della scienza delle finanze, conosciamo la “discriminazione qualitativa o quantitativa” per motivi di giustizia distributiva o per motivi di efficienza (ad es., sbloccare, in via transitoria una situazione di anomalia del mercato di un dato prodotto). Invece lo “sgravio fiscale” è un argomento anomalo, di solito inesistente nei testi didattici di scienza delle finanze e nelle costituzioni politiche, per le quali invece “tutti” sono soggetti alle imposte”. Eppure negli anni ‘30 alcuni italiani (Attilio da Empoli ed Ernesto d’Albergo) hanno introdotto l’argomento “sgravi fiscali, generali e speciali”. Questo argomento viene riproposto qui sia per l’interesse in sé sia perché, in seguito al venir meno della sovranità monetaria in molti stati europei (quelli che hanno aderito all’U.E. e accattato l’Euro, come moneta “unica”), l’approntamento di strumenti fiscali “flessibili” assume oggettivamente una sua importanza per interventi sostitutivi. L'argomento viene integrato da apporti dell'autore, anche alla luce di teoria successiva a quella dei due pionieri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.