Intimamente connaturato alla gestione del potere organizzato sopra una collettività ed un territorio, il tema della produzione della ricchezza ha costituito uno dei principali nodi analitici della riflessione del pensiero economico classico e pre-classico. La questione ha assunto importanza ulteriore all’indomani della prima Rivoluzione industriale per i maggiori stati del sistema internazionale più di due secoli fa. Tuttavia, è solo dopo la fine del secondo conflitto mondiale che il tema, poi declinato nei termini di «sviluppo economico», viene recepito dagli stati vincitori come priorità politica da estendere anche ai paesi «sottosviluppati», ed eguagliato, in termini operativi, alla promozione della crescita del reddito pro-capite. Nata nel 1946, sulla base di quanto deciso dalle potenze vincitrici mediante gli Accordi di Bretton Woods, la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo è oggi, assieme alle altre istituzioni del World Bank Group, la principale organizzazione internazionale preposta al sostegno della ricostruzione post-bellica e dello sviluppo economico degli stati membri. Molti sono i cambiamenti occorsi entro il sistema internazionale da allora, sia sotto il profilo economico che politico. A maggiori opportunità di finanziamento per i paesi in via di sviluppo, si è accompagnata una crescente instabilità dei mercati e volatilità delle valute. La fine del bipolarismo ha poi aperto nuove opportunità per molti paesi precedentemente esclusi dalla rete degli scambi globale, portando in primo piano il problema degli effetti reciproci tra transizione politica e transizione economica in un contesto diverso rispetto a quello delle esperienze post-coloniali. Infine, la crisi asiatica di fine anni Novanta, e la contemporanea crisi globale hanno drammaticamente evidenziato i limiti della attuale architettura finanziaria internazionale. Per rispondere alle sfide implicate da tali mutamenti, la Banca ampliato il proprio mandato fino ad includere la promozione dello sviluppo ecologicamente sostenibile, la lotta alla povertà e il sostegno ad una buona governance nei paesi partner. Con molta difficoltà essa sta poi cercando di riformare la propria governance interna, riequilibrando in senso maggiormente egualitario l’attuale sistema di voto ponderato, allo scopo di aumentare la voice dei paesi in transizione ed in via di sviluppo. Unito alla struttura decisionale per constituencies che ne caratterizza gli organi principali, tale sistema configura infatti in senso fortemente asimmetrico la struttura interna della Banca. Questo contributo discute il ruolo che la Banca ha giocato nella sua missione di sostegno alla causa dello sviluppo, ricostruendone le principali tappe evolutive, e proiettandone le funzioni nel contesto dei futuri rapporti economici globali. In particolare, viene indagata la rispondenza di specifiche revisioni della mission della Banca alle esigenze dei paesi in via di sviluppo, valutando poi le implicazioni della riforma dell’attuale meccanismo di voto, anche alla luce della crisi globale in atto e dei riequilibri nei ruoli dei maggiori stati entro l’economia globale. Infine, il capitolo discute il ruolo della Banca nella gestione degli effetti di composizione relativi alla presenza di nuovi donatori nel mercato delle politiche per lo sviluppo, con particolare riferimento al caso della Cina. Soffermandosi sul tema del coordinamento tra «vecchi» e «nuovi» donatori, il contributo esamina la ridefinizione del ruolo della Banca a seguito dell’ampliamento dell’Unione Europea, e della assunzione di un ruolo maggiormente strategico da parte di quest’ultima nella definizione e implementazione dei suoi programmi di sviluppo. Tracciando una mappa sintetica delle sfide ad oggi aperte, il contributo evidenzia infine le opportunità esistenti in tema di promozione dello sviluppo in generale, e relativamente allo spazio di azione ed al potenziale della Banca in particolare.

La Banca Mondiale e la lotta alla povertà nel mondo globalizzato

BARONCELLI, EUGENIA
2012

Abstract

Intimamente connaturato alla gestione del potere organizzato sopra una collettività ed un territorio, il tema della produzione della ricchezza ha costituito uno dei principali nodi analitici della riflessione del pensiero economico classico e pre-classico. La questione ha assunto importanza ulteriore all’indomani della prima Rivoluzione industriale per i maggiori stati del sistema internazionale più di due secoli fa. Tuttavia, è solo dopo la fine del secondo conflitto mondiale che il tema, poi declinato nei termini di «sviluppo economico», viene recepito dagli stati vincitori come priorità politica da estendere anche ai paesi «sottosviluppati», ed eguagliato, in termini operativi, alla promozione della crescita del reddito pro-capite. Nata nel 1946, sulla base di quanto deciso dalle potenze vincitrici mediante gli Accordi di Bretton Woods, la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo è oggi, assieme alle altre istituzioni del World Bank Group, la principale organizzazione internazionale preposta al sostegno della ricostruzione post-bellica e dello sviluppo economico degli stati membri. Molti sono i cambiamenti occorsi entro il sistema internazionale da allora, sia sotto il profilo economico che politico. A maggiori opportunità di finanziamento per i paesi in via di sviluppo, si è accompagnata una crescente instabilità dei mercati e volatilità delle valute. La fine del bipolarismo ha poi aperto nuove opportunità per molti paesi precedentemente esclusi dalla rete degli scambi globale, portando in primo piano il problema degli effetti reciproci tra transizione politica e transizione economica in un contesto diverso rispetto a quello delle esperienze post-coloniali. Infine, la crisi asiatica di fine anni Novanta, e la contemporanea crisi globale hanno drammaticamente evidenziato i limiti della attuale architettura finanziaria internazionale. Per rispondere alle sfide implicate da tali mutamenti, la Banca ampliato il proprio mandato fino ad includere la promozione dello sviluppo ecologicamente sostenibile, la lotta alla povertà e il sostegno ad una buona governance nei paesi partner. Con molta difficoltà essa sta poi cercando di riformare la propria governance interna, riequilibrando in senso maggiormente egualitario l’attuale sistema di voto ponderato, allo scopo di aumentare la voice dei paesi in transizione ed in via di sviluppo. Unito alla struttura decisionale per constituencies che ne caratterizza gli organi principali, tale sistema configura infatti in senso fortemente asimmetrico la struttura interna della Banca. Questo contributo discute il ruolo che la Banca ha giocato nella sua missione di sostegno alla causa dello sviluppo, ricostruendone le principali tappe evolutive, e proiettandone le funzioni nel contesto dei futuri rapporti economici globali. In particolare, viene indagata la rispondenza di specifiche revisioni della mission della Banca alle esigenze dei paesi in via di sviluppo, valutando poi le implicazioni della riforma dell’attuale meccanismo di voto, anche alla luce della crisi globale in atto e dei riequilibri nei ruoli dei maggiori stati entro l’economia globale. Infine, il capitolo discute il ruolo della Banca nella gestione degli effetti di composizione relativi alla presenza di nuovi donatori nel mercato delle politiche per lo sviluppo, con particolare riferimento al caso della Cina. Soffermandosi sul tema del coordinamento tra «vecchi» e «nuovi» donatori, il contributo esamina la ridefinizione del ruolo della Banca a seguito dell’ampliamento dell’Unione Europea, e della assunzione di un ruolo maggiormente strategico da parte di quest’ultima nella definizione e implementazione dei suoi programmi di sviluppo. Tracciando una mappa sintetica delle sfide ad oggi aperte, il contributo evidenzia infine le opportunità esistenti in tema di promozione dello sviluppo in generale, e relativamente allo spazio di azione ed al potenziale della Banca in particolare.
2012
Scenari di transizione. La politica internazionale nel XXI secolo
293
317
Baroncelli E.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/134770
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