Il titolo di questo dittico di libri deriva dal nome del corso di «Teoria delle Strutture» che, da alcuni anni, tengo per supplenza presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bologna. Gli appunti delle lezioni del corso in argomento, che si sono progressivamente sviluppati, prendono ora la forma più stabile che è propria del libro, dopo una loro naturale rielaborazione. Il lavoro scaturisce anche dalla necessità di fornire agli studenti uno strumento didattico che essi stessi, in varie forme e sempre con grande entusiasmo, hanno contribuito a realizzare. Questo contributo può rivelarsi utile per apprendere, in una visione unitaria, i fondamenti della Teoria delle Strutture, e per scoprire anche il fascino che rivela l’armonia della formulazione unificata delle teorie strutturali, ossia degli schemi ideali costituiti sempre da analoghe equazioni che descrivono, in maniera sistematica, comportamenti strutturali diversificati. Il filo conduttore del lavoro svolto si snoda in una prospettiva di unificazione. La metodologia generale, che si sviluppa attorno ai vari temi specifici, consente una trattazione formalizzata e coerente della teoria strutturale. I metodi della Scienza delle Costruzioni vengono impiegati quali strumenti di elaborazione specifica degli argomenti trattati nei due volumi in narrativa. Lo scopo che si intende perseguire è quello di inquadrare proprietà e formulazioni particolari all’interno di interpretazioni più generali. A tal fine, lo schema delle teorie fisiche costituisce una sorta di principio di unità attorno al quale riannodare i fili del processo di conoscenza del comportamento strutturale. L’oggetto principale a cui si fa riferimento in questa trattazione è la struttura, intesa come lo schema resistente ideale, che interpreta il comportamento di una costruzione sotto l’azione dei carichi esterni. La struttura viene ideata come atto creativo consapevole, che risulta essere l’espressione di un processo dello spirito. I concetti, posti come ipotesi a fondamento di una teoria strutturale, sono espressione coerente del pensiero e devono portare a leggi in grado di interpretare i dati dell’esperienza. Come realtà fisica, la struttura richiede l’impiego di appropriati modelli matematici per la descrizione del suo comportamento, sotto lo stimolo delle sollecitazioni esterne. I modelli matematici, che sono pure astrazioni, risultano adeguati a rappresentare il fenomeno in osservazione solo quando le conseguenze che derivano dalle ipotesi formulate sono in accordo con i risultati sperimentali. In altri termini, il modello formulato è appropriato se i dettagli trascurati non impediscono di cogliere gli aspetti essenziali del fenomeno sotto osservazione. I parametri del modello, che costituiscono le variabili di interesse, sono legati da relazioni matematiche, che si deducono dalle leggi della Fisica. I modelli impiegati nell’ingegneria strutturale si riferiscono alle caratteristiche geometriche della costruzione, alle azioni sollecitanti, alla natura dei materiali impiegati, come pure alle condizioni di vincolo. La realtà è molto più ampia delle nostre conoscenze e le nostre teorie non riescono a cogliere completamente la ricchezza racchiusa nella realtà stessa. .........

Teoria delle Strutture. Stati tensionali e Piastre.

VIOLA, ERASMO
2010

Abstract

Il titolo di questo dittico di libri deriva dal nome del corso di «Teoria delle Strutture» che, da alcuni anni, tengo per supplenza presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bologna. Gli appunti delle lezioni del corso in argomento, che si sono progressivamente sviluppati, prendono ora la forma più stabile che è propria del libro, dopo una loro naturale rielaborazione. Il lavoro scaturisce anche dalla necessità di fornire agli studenti uno strumento didattico che essi stessi, in varie forme e sempre con grande entusiasmo, hanno contribuito a realizzare. Questo contributo può rivelarsi utile per apprendere, in una visione unitaria, i fondamenti della Teoria delle Strutture, e per scoprire anche il fascino che rivela l’armonia della formulazione unificata delle teorie strutturali, ossia degli schemi ideali costituiti sempre da analoghe equazioni che descrivono, in maniera sistematica, comportamenti strutturali diversificati. Il filo conduttore del lavoro svolto si snoda in una prospettiva di unificazione. La metodologia generale, che si sviluppa attorno ai vari temi specifici, consente una trattazione formalizzata e coerente della teoria strutturale. I metodi della Scienza delle Costruzioni vengono impiegati quali strumenti di elaborazione specifica degli argomenti trattati nei due volumi in narrativa. Lo scopo che si intende perseguire è quello di inquadrare proprietà e formulazioni particolari all’interno di interpretazioni più generali. A tal fine, lo schema delle teorie fisiche costituisce una sorta di principio di unità attorno al quale riannodare i fili del processo di conoscenza del comportamento strutturale. L’oggetto principale a cui si fa riferimento in questa trattazione è la struttura, intesa come lo schema resistente ideale, che interpreta il comportamento di una costruzione sotto l’azione dei carichi esterni. La struttura viene ideata come atto creativo consapevole, che risulta essere l’espressione di un processo dello spirito. I concetti, posti come ipotesi a fondamento di una teoria strutturale, sono espressione coerente del pensiero e devono portare a leggi in grado di interpretare i dati dell’esperienza. Come realtà fisica, la struttura richiede l’impiego di appropriati modelli matematici per la descrizione del suo comportamento, sotto lo stimolo delle sollecitazioni esterne. I modelli matematici, che sono pure astrazioni, risultano adeguati a rappresentare il fenomeno in osservazione solo quando le conseguenze che derivano dalle ipotesi formulate sono in accordo con i risultati sperimentali. In altri termini, il modello formulato è appropriato se i dettagli trascurati non impediscono di cogliere gli aspetti essenziali del fenomeno sotto osservazione. I parametri del modello, che costituiscono le variabili di interesse, sono legati da relazioni matematiche, che si deducono dalle leggi della Fisica. I modelli impiegati nell’ingegneria strutturale si riferiscono alle caratteristiche geometriche della costruzione, alle azioni sollecitanti, alla natura dei materiali impiegati, come pure alle condizioni di vincolo. La realtà è molto più ampia delle nostre conoscenze e le nostre teorie non riescono a cogliere completamente la ricchezza racchiusa nella realtà stessa. .........
2010
528
8837117418
E. Viola
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/134729
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