L'articolo si concentra su un termine, patriarcato, che nelle parole di giornalisti, medici, attivisti per i diritti umani e addirittura antropologi viene direttamente o indirettamente utilizzato come sinonimo volgare per indicare una generica subordinazione delle donne. Illustra come tale concetto continui a soggiornare, in termini più di intuizione prelogica che di dato razionale, fra le categorie degli analisti e a orientare certe letture dell’oppressione femminile. A tale modalità di rappresentazione, radicata nel senso comune e in certa accademia, verrà affiancata la percezione che di se stessi forniscono alcuni soggetti agenti in una zona centro-meridionale dell’Etiopia dove ho condotto una ricerca etnografica fra 2004 e 2009, per un totale di dodici mesi, oscillando teoricamente fra i contenitori “antropologia politica” e “studi di genere”, e avendo intrattenuto un rapporto intenso e privilegiato con quindici donne di una comunità di villaggio. Metteremo a confronto le immagini del potere femminile (a) quando attribuite dall’esterno, frutto di testi che le interpretano e narrano ad uso e consumo di un pubblico occidentale e (b) come rilevate dai protagonisti della storia, reali e personalmente incontrati, cioè da un punto di vista indigeno.

Il patriarcato secondo Wodetu. Riflessioni etnografiche su un concetto sentimentale

PEVERI, VALENTINA
2012

Abstract

L'articolo si concentra su un termine, patriarcato, che nelle parole di giornalisti, medici, attivisti per i diritti umani e addirittura antropologi viene direttamente o indirettamente utilizzato come sinonimo volgare per indicare una generica subordinazione delle donne. Illustra come tale concetto continui a soggiornare, in termini più di intuizione prelogica che di dato razionale, fra le categorie degli analisti e a orientare certe letture dell’oppressione femminile. A tale modalità di rappresentazione, radicata nel senso comune e in certa accademia, verrà affiancata la percezione che di se stessi forniscono alcuni soggetti agenti in una zona centro-meridionale dell’Etiopia dove ho condotto una ricerca etnografica fra 2004 e 2009, per un totale di dodici mesi, oscillando teoricamente fra i contenitori “antropologia politica” e “studi di genere”, e avendo intrattenuto un rapporto intenso e privilegiato con quindici donne di una comunità di villaggio. Metteremo a confronto le immagini del potere femminile (a) quando attribuite dall’esterno, frutto di testi che le interpretano e narrano ad uso e consumo di un pubblico occidentale e (b) come rilevate dai protagonisti della storia, reali e personalmente incontrati, cioè da un punto di vista indigeno.
2012
Rappresentare. Questioni di antropologia, cinema e narrativa
35
71
PEVERI V.
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