Questo libro nasce da un desiderio di scoperta di qualcosa che giace nascosto nelle testimonianze più antiche che ci parlano del modo con cui Gesù e i primi seguaci dopo la sua morte agirono e costruirono il loro essere nel mondo. Ciò che ha mosso la nostra voglia di cercare sono le forme culturali che Gesù e i gruppi dei primi cristiani hanno prescelto per realizzare i loro progetti religiosi. Le forme culturali che abbiamo selezionato sono organizzazioni aggregative, societarie o comunitarie adottate da Gesù, da Paolo e dai gruppi giovannisti (capp. 1-3). Abbiamo poi posto attenzione alle forme culturali ritenute in grado di instaurare un corretto rapporto con la divinità, anzitutto i sacrifici e poi i riti e i meccanismi per la remissione dei peccati (capp. 4 e 5). Infine, abbiamo preso in considerazione alcune forme del conflitto religioso (cap. 6). L’antropologia delle religioni ha un compito irrinunciabile all’interno dell’organizzazione del sapere. Garantisce la comunicabilità del discorso sulle religioni nella comunità civile, la quale a sua volta, ha il diritto e il dovere di garantire la comunicabilità tra i gruppi religiosi e i gruppi di chi non aderisce ad alcuna religione, mediante uno strumento di analisi che rispetti la diversità, ma permetta la analizzabilità razionale dei fatti religiosi.
A.Destro, M.Pesce (2005). Forme culturali del cristianesimo nascente. BRESCIA : Morcelliana.
Forme culturali del cristianesimo nascente
DESTRO, ADRIANA;PESCE, MAURO
2005
Abstract
Questo libro nasce da un desiderio di scoperta di qualcosa che giace nascosto nelle testimonianze più antiche che ci parlano del modo con cui Gesù e i primi seguaci dopo la sua morte agirono e costruirono il loro essere nel mondo. Ciò che ha mosso la nostra voglia di cercare sono le forme culturali che Gesù e i gruppi dei primi cristiani hanno prescelto per realizzare i loro progetti religiosi. Le forme culturali che abbiamo selezionato sono organizzazioni aggregative, societarie o comunitarie adottate da Gesù, da Paolo e dai gruppi giovannisti (capp. 1-3). Abbiamo poi posto attenzione alle forme culturali ritenute in grado di instaurare un corretto rapporto con la divinità, anzitutto i sacrifici e poi i riti e i meccanismi per la remissione dei peccati (capp. 4 e 5). Infine, abbiamo preso in considerazione alcune forme del conflitto religioso (cap. 6). L’antropologia delle religioni ha un compito irrinunciabile all’interno dell’organizzazione del sapere. Garantisce la comunicabilità del discorso sulle religioni nella comunità civile, la quale a sua volta, ha il diritto e il dovere di garantire la comunicabilità tra i gruppi religiosi e i gruppi di chi non aderisce ad alcuna religione, mediante uno strumento di analisi che rispetti la diversità, ma permetta la analizzabilità razionale dei fatti religiosi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.