Il capitolo, presentando i risultati delle indagini effettuate tra il 2008 e il 2010 nell’area del tempio in antis (c.d. “Thesauròs”) e della basilica bizantina di Phoinike, si inserisce nella serie delle relazioni preliminari sulle campagne di scavi e ricerche in atto dal 2000 nel sito della città epirota (attuale Albania meridionale), nel quadro della Missione Archeologica diretta dal prof. S. De Maria (Università di Bologna) e dalla prof.ssa S. Gjongecaj (Istituto Archeologico Albanese). I contributi di M. Podini (in collaborazione con L. Mancini) e A. Meta, coordinatori dello scavo nel periodo in questione, riguardano i saggi stratigrafici effettuati all’interno della basilica e dei suoi numerosi annessi, i quali – oltre a documentare l’esistenza di nuovi ambienti (nartece, annessi nel settore nord del complesso) – hanno restituito dati importanti ai fini della ricostruzione delle fasi di occupazione dell’area (dagli interventi di spianamento e rialzamento delle quote funzionali all’impianto di un’importante area pubblica ellenistica – probabilmente l’agorà di Phoinike – incentrata sul tempio in antis, all’abbandono del complesso basilicale cristiano e dell’annessa area cimiteriale tra XV e XVI secolo). Il contributo di L. Mancini (“Il sepolcreto medievale e post-medievale: stato delle ricerche”, pp. 28-43) delinea una sintesi delle conoscenze sulle fasi più tarde di occupazione del sito, coincidenti con la destinazione a uso funerario di buona parte degli spazi dell’antico complesso paleocristiano. L’insieme funerario, del quale è possibile delineare l’evoluzione, dal probabile impianto di gruppi di sepolture già nell’Alto Medioevo alla nascita di un’area cimiteriale organizzata, raccoltasi nel XIV secolo intorno a una piccola chiesa ricavata nel presbiterio della basilica protobizantina, è analizzato alla luce dei seguenti parametri: topografia e organizzazione del nucleo cimiteriale, tipologia tombale, modalità di deposizione, orientamento e posizione del corpo, materiali (elementi di corredo rituale riferibili a pratiche apotropaiche, elementi riconducibili alla pratica della sepoltura abbigliata). Ne emerge un quadro di notevole complessità, coerente con i dati ricavabili dalle fonti e da altri complessi sepolcrali dell’Epiro bizantino e post-bizantino.
Titolo: | L'area del tempio in antis e della basilica paleocristiana | |
Autore/i: | PODINI, MARCO; A. Meta; MANCINI, LORENZO | |
Autore/i Unibo: | ||
Anno: | 2011 | |
Titolo del libro: | Phoinike V. Rapporto preliminare sulle campagne di scavi e ricerche 2007-2010 | |
Pagina iniziale: | 15 | |
Pagina finale: | 46 | |
Abstract: | Il capitolo, presentando i risultati delle indagini effettuate tra il 2008 e il 2010 nell’area del tempio in antis (c.d. “Thesauròs”) e della basilica bizantina di Phoinike, si inserisce nella serie delle relazioni preliminari sulle campagne di scavi e ricerche in atto dal 2000 nel sito della città epirota (attuale Albania meridionale), nel quadro della Missione Archeologica diretta dal prof. S. De Maria (Università di Bologna) e dalla prof.ssa S. Gjongecaj (Istituto Archeologico Albanese). I contributi di M. Podini (in collaborazione con L. Mancini) e A. Meta, coordinatori dello scavo nel periodo in questione, riguardano i saggi stratigrafici effettuati all’interno della basilica e dei suoi numerosi annessi, i quali – oltre a documentare l’esistenza di nuovi ambienti (nartece, annessi nel settore nord del complesso) – hanno restituito dati importanti ai fini della ricostruzione delle fasi di occupazione dell’area (dagli interventi di spianamento e rialzamento delle quote funzionali all’impianto di un’importante area pubblica ellenistica – probabilmente l’agorà di Phoinike – incentrata sul tempio in antis, all’abbandono del complesso basilicale cristiano e dell’annessa area cimiteriale tra XV e XVI secolo). Il contributo di L. Mancini (“Il sepolcreto medievale e post-medievale: stato delle ricerche”, pp. 28-43) delinea una sintesi delle conoscenze sulle fasi più tarde di occupazione del sito, coincidenti con la destinazione a uso funerario di buona parte degli spazi dell’antico complesso paleocristiano. L’insieme funerario, del quale è possibile delineare l’evoluzione, dal probabile impianto di gruppi di sepolture già nell’Alto Medioevo alla nascita di un’area cimiteriale organizzata, raccoltasi nel XIV secolo intorno a una piccola chiesa ricavata nel presbiterio della basilica protobizantina, è analizzato alla luce dei seguenti parametri: topografia e organizzazione del nucleo cimiteriale, tipologia tombale, modalità di deposizione, orientamento e posizione del corpo, materiali (elementi di corredo rituale riferibili a pratiche apotropaiche, elementi riconducibili alla pratica della sepoltura abbigliata). Ne emerge un quadro di notevole complessità, coerente con i dati ricavabili dalle fonti e da altri complessi sepolcrali dell’Epiro bizantino e post-bizantino. | |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 15-dic-2014 | |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Capitolo / saggio in libro |