Nel contributo si presenta un percorso tra alcune situazioni etnografiche che illustrano diverse ed ambivalenti modalità con cui le migrazioni vengono vissute a livello locale nel Senegal contemporaneo. Vengono prese in considerazione sia le esperienze dei migranti, i quali tornano occasionalmente nei contesti di partenza, sia, e soprattutto, quelle dei loro interlocutori principali, che rimangono in Senegal e “pensano” il fenomeno migratorio da un diverso vertice di osservazione: mi riferisco ai familiari, ai vicini di casa, agli amici e, per quanto concerne la sfera pubblica, alle canzoni che contribuiscono a forgiare l’immagine del migrante nella cultura popolare. Spesso, in una località di emigrazione le immagini dei paesi stranieri e degli emigrati diventano metafore con cui pensare i cambiamenti sociali che caratterizzano la località stessa. Le rappresentazioni che emergono dai discorsi sull'emigrazione e sui luoghi che fungono da meta reale o “immaginaria” delle avventure migratorie sono caratterizzate da una profonda ambivalenza. Si desidera fornire qualche scorcio di alcune esperienze quotidiane cercando di porle in dialogo con certi costrutti simbolici veicolati da espressioni musicali. Come per altre ricerche sulla cultura popolare in Africa le canzoni che prenderemo in considerazione, più che come riflesso della società sono considerate come parte della generale produzione culturale che forma coscienza e consapevolezza collettiva. L’obiettivo di questa operazione è comunque di avvicinare alla comprensione delle tensioni e della molteplicità di vissuti che circondano le migrazioni dal Senegal, con l'auspicio di contribuire a stimolare rappresentazioni meno categoriche ed essenzializzanti di quanto non siano quelle più diffuse nel senso comune a proposito della “comunità” senegalese presente in Italia.
B. Riccio (2007). Parlando e cantando di migranti in Africa occidentale. M’Ballax e costruzione sociale dell' emigrazione in Senegal. ROMA : Aracne.
Parlando e cantando di migranti in Africa occidentale. M’Ballax e costruzione sociale dell' emigrazione in Senegal
RICCIO, BRUNO
2007
Abstract
Nel contributo si presenta un percorso tra alcune situazioni etnografiche che illustrano diverse ed ambivalenti modalità con cui le migrazioni vengono vissute a livello locale nel Senegal contemporaneo. Vengono prese in considerazione sia le esperienze dei migranti, i quali tornano occasionalmente nei contesti di partenza, sia, e soprattutto, quelle dei loro interlocutori principali, che rimangono in Senegal e “pensano” il fenomeno migratorio da un diverso vertice di osservazione: mi riferisco ai familiari, ai vicini di casa, agli amici e, per quanto concerne la sfera pubblica, alle canzoni che contribuiscono a forgiare l’immagine del migrante nella cultura popolare. Spesso, in una località di emigrazione le immagini dei paesi stranieri e degli emigrati diventano metafore con cui pensare i cambiamenti sociali che caratterizzano la località stessa. Le rappresentazioni che emergono dai discorsi sull'emigrazione e sui luoghi che fungono da meta reale o “immaginaria” delle avventure migratorie sono caratterizzate da una profonda ambivalenza. Si desidera fornire qualche scorcio di alcune esperienze quotidiane cercando di porle in dialogo con certi costrutti simbolici veicolati da espressioni musicali. Come per altre ricerche sulla cultura popolare in Africa le canzoni che prenderemo in considerazione, più che come riflesso della società sono considerate come parte della generale produzione culturale che forma coscienza e consapevolezza collettiva. L’obiettivo di questa operazione è comunque di avvicinare alla comprensione delle tensioni e della molteplicità di vissuti che circondano le migrazioni dal Senegal, con l'auspicio di contribuire a stimolare rappresentazioni meno categoriche ed essenzializzanti di quanto non siano quelle più diffuse nel senso comune a proposito della “comunità” senegalese presente in Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.