Da Ravenna a Mosca. Alcune osservazioni sui mosaici di Ravenna

Si tratta di un lavoro per invito che attribuisce dopo più di cent'anni le riproduzioni di mosaici di Ravenna esposte al Puskin a due famosi restauratori ravennati, l'Azzaroni e lo Zampiga, che le realizzarono per l'allora Museo Alessandro III di Mosca. Dall'iter internazionale con cui si aprì il Novecento si giunge alla necessità di rileggere il grande palinsesto del mosaico ravennate e non solo tenendo sempre più conto del dato archeologico, ma anche superandolo. Si entra in una pista innovativa che coglie, fra l'altro, il riconoscimento e la decodificazione dell'importante linguaggio dei materiali che vede vetri, marmi e pietre pure in chiave culturale e teologica e che dà nuova luce alla cronologia.