Nella Ferrara governata dagli Estensi, dalla fine del XV secolo alla fine del secolo seguente l'attenzione verso una proficua gestione del territorio si esplica attraverso opere di bonifica, per rendere coltivabili terreni paludosi più o meno ampi verso la foce del Po e interventi di rafforzamento del sistema difensivo del ducato. Nello stesso tempo la vivacità culturale della corte porta nella città un numero notevole di letterati, artisti e scienziati, facendone una delle capitali della cultura italiana. In questo ambiente, alla fine del Cinquecento si sviluppa l'opera dell'ingegnere idraulico, architetto e cartografo Marco Antonio Pasi, il cui impegno nella regolamentazione delle acque del Ferrarese, nella costruzione e nel restauro di fortezze e di palazzi in tutto il territorio soggetto ai duchi d’Este è strettamente connesso con la sua opera cartografica che presenta evidenti connotati progettuali. Le due grandi carte degli Stati Estensi (conservate una presso l'Archivio di Stato di Modena, l'altra presso la Biblioteca Estense di Modena) che coprono l’estensione completa del Ducato consentono non soltanto verificare le aree dove in maniera più incisiva si è esplicata la pianificazione territoriale voluta dal Governo, ma anche il ruolo politico che la carta geografica stessa assume. Le due rappresentazioni manoscritte sono caratterizzate da una notevole cura formale e da una preparazione artistica non comune. I documenti d’archivio ad esse connessi permettono di intuire la personalità poliedrica dell’autore, ben inserita nel variegato ambiente culturale che gravitava sulla corte di Ferrara in quello scorcio di secolo, ma la raffinatezza di tutta la sua cartografia attesta sia il radicamento nel contesto scientifico e umanistico locale, sia la consapevolezza dei progressi che si vanno delineando nel campo del rilevamento topografico e della rappresentazione del territorio. Marco Antonio Pasi e con lui tutto il mondo culturale del ducato estense di fine Cinquecento si trovano coinvolti, loro malgrado, nelle vicende dolorose della devoluzione di Ferrara e del suo territorio allo Stato della Chiesa, un evento che riduce ulteriormente il peso politico di una compagine statale che, come le altre in Italia, già poteva esercitare una scarsissima influenza in ambito internazionale. I progetti di sviluppo, anche grandiosi, che questa cartografia presenta sono destinati, in parte, a non vedere alcuna realizzazione.

L. Federzoni (2012). Cartography, Politics and Culture in Ferrara at the End of the 16th Century. ZÜRICH : Chronos Verlag.

Cartography, Politics and Culture in Ferrara at the End of the 16th Century

FEDERZONI, LAURA
2012

Abstract

Nella Ferrara governata dagli Estensi, dalla fine del XV secolo alla fine del secolo seguente l'attenzione verso una proficua gestione del territorio si esplica attraverso opere di bonifica, per rendere coltivabili terreni paludosi più o meno ampi verso la foce del Po e interventi di rafforzamento del sistema difensivo del ducato. Nello stesso tempo la vivacità culturale della corte porta nella città un numero notevole di letterati, artisti e scienziati, facendone una delle capitali della cultura italiana. In questo ambiente, alla fine del Cinquecento si sviluppa l'opera dell'ingegnere idraulico, architetto e cartografo Marco Antonio Pasi, il cui impegno nella regolamentazione delle acque del Ferrarese, nella costruzione e nel restauro di fortezze e di palazzi in tutto il territorio soggetto ai duchi d’Este è strettamente connesso con la sua opera cartografica che presenta evidenti connotati progettuali. Le due grandi carte degli Stati Estensi (conservate una presso l'Archivio di Stato di Modena, l'altra presso la Biblioteca Estense di Modena) che coprono l’estensione completa del Ducato consentono non soltanto verificare le aree dove in maniera più incisiva si è esplicata la pianificazione territoriale voluta dal Governo, ma anche il ruolo politico che la carta geografica stessa assume. Le due rappresentazioni manoscritte sono caratterizzate da una notevole cura formale e da una preparazione artistica non comune. I documenti d’archivio ad esse connessi permettono di intuire la personalità poliedrica dell’autore, ben inserita nel variegato ambiente culturale che gravitava sulla corte di Ferrara in quello scorcio di secolo, ma la raffinatezza di tutta la sua cartografia attesta sia il radicamento nel contesto scientifico e umanistico locale, sia la consapevolezza dei progressi che si vanno delineando nel campo del rilevamento topografico e della rappresentazione del territorio. Marco Antonio Pasi e con lui tutto il mondo culturale del ducato estense di fine Cinquecento si trovano coinvolti, loro malgrado, nelle vicende dolorose della devoluzione di Ferrara e del suo territorio allo Stato della Chiesa, un evento che riduce ulteriormente il peso politico di una compagine statale che, come le altre in Italia, già poteva esercitare una scarsissima influenza in ambito internazionale. I progetti di sviluppo, anche grandiosi, che questa cartografia presenta sono destinati, in parte, a non vedere alcuna realizzazione.
2012
Herrschaft verorten. Politische Kartographie im Mittelalter und in der frühen Neuzeit
143
164
L. Federzoni (2012). Cartography, Politics and Culture in Ferrara at the End of the 16th Century. ZÜRICH : Chronos Verlag.
L. Federzoni
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/133664
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact