I risultati delle ricerche condotte fin dalla fine degli anni ’70 nell’ambito dell’Infant Research hanno evidenziato come fin dall’inizio della vita extrauterina il neonato mostri competenze interattive e “aspettative” comunicative molto sofisticate che si innestano in uno scambio reciproco con il caregiver. Nel neonato pretermine, tuttavia, le aspettative dei genitori per uno scambio sociale gratificante vengono spesso deluse: il livello di alertness del neonato pretermine spesso non è sufficiente per innescare la dinamica di scambi interattivi per l’interazione faccia a faccia, il contatto oculare è insufficiente o assente per lunghi periodi, la postura e il tono muscolare possono assumere una configurazione “difensiva”, con ipertonicità, respiro rapido e irregolare e pugni chiusi di fronte al viso, per poi passare in maniera repentina all’ipotonia e alla disregolazione. Goldberg e coll. (1990) hanno evidenziato come i genitori dei bambini pretermine ad alto rischio interagiscono con sorrisi e manipolazioni con i loro neonati con minore probabilità rispetto ai genitori di pretermine a basso rischio, e denotano un rischio di disregolazioni interattive tra genitori e bambino anche in periodi successivi dello sviluppo. Supportare le competenze genitoriali ha quindi un grande valore preventivo verso il possibile instaurarsi di dinamiche interattive disfunzionali e possibili effetti evolutivi negativi. Diversi programmi di parental support o di parental education sono stati presentati e validati (Als & Gilkerson, 1997; Lowman, Stone & Cole, 2006; Zeitilin & Williamson, 1994). La Video Intervention Therapy, un metodo validato empiricamente, offre un modo per rendere tale sostegno più efficiente e preciso. Un video relativo all’interazione genitore-bambino viene realizzato. Il genitore (o entrambi i genitori) guardano il video insieme ad un terapeuta o un counselor. I segnali, le risposte interattive, le necessita di regolazione del bambino possono essere esplorate con i genitori e sottolineate. Si può osservare il video al rallentatore o fotogramma per fotogramma, se necessario. Il terapeuta avrà precedentemente preparato la sessione esaminando il video attraverso un sistema di analisi elaborato dalla ricerca video- microanalitica (ad esempio, Beebe, Fivaz-Depeursinge, Nadel, Papousek, Rochat,Stern, e Tronick). In questo modo il genitore può imparare a leggere i segnali del bambino in modo nuovo. Il genitore può anche essere aiutato a vedere in quali modi le proprie azioni hanno successo con il bambino, e in quali modi diversi avrebbe potuto agire. La maggior parte di questi cambiamenti nello stile di interazione parentale sarà relativamente facile per il genitore, ma alcuni possono rivelarsi più difficili. In questi casi può essere utilizzata una varietà di terapie e tecniche di counseling.
Downing G., Brighi A. (2013). L’uso della Video Intervention Therapy (VIT) per il supporto a genitori di neonati pretermine. Milano : Franco Angeli.
L’uso della Video Intervention Therapy (VIT) per il supporto a genitori di neonati pretermine
BRIGHI, ANTONELLA
2013
Abstract
I risultati delle ricerche condotte fin dalla fine degli anni ’70 nell’ambito dell’Infant Research hanno evidenziato come fin dall’inizio della vita extrauterina il neonato mostri competenze interattive e “aspettative” comunicative molto sofisticate che si innestano in uno scambio reciproco con il caregiver. Nel neonato pretermine, tuttavia, le aspettative dei genitori per uno scambio sociale gratificante vengono spesso deluse: il livello di alertness del neonato pretermine spesso non è sufficiente per innescare la dinamica di scambi interattivi per l’interazione faccia a faccia, il contatto oculare è insufficiente o assente per lunghi periodi, la postura e il tono muscolare possono assumere una configurazione “difensiva”, con ipertonicità, respiro rapido e irregolare e pugni chiusi di fronte al viso, per poi passare in maniera repentina all’ipotonia e alla disregolazione. Goldberg e coll. (1990) hanno evidenziato come i genitori dei bambini pretermine ad alto rischio interagiscono con sorrisi e manipolazioni con i loro neonati con minore probabilità rispetto ai genitori di pretermine a basso rischio, e denotano un rischio di disregolazioni interattive tra genitori e bambino anche in periodi successivi dello sviluppo. Supportare le competenze genitoriali ha quindi un grande valore preventivo verso il possibile instaurarsi di dinamiche interattive disfunzionali e possibili effetti evolutivi negativi. Diversi programmi di parental support o di parental education sono stati presentati e validati (Als & Gilkerson, 1997; Lowman, Stone & Cole, 2006; Zeitilin & Williamson, 1994). La Video Intervention Therapy, un metodo validato empiricamente, offre un modo per rendere tale sostegno più efficiente e preciso. Un video relativo all’interazione genitore-bambino viene realizzato. Il genitore (o entrambi i genitori) guardano il video insieme ad un terapeuta o un counselor. I segnali, le risposte interattive, le necessita di regolazione del bambino possono essere esplorate con i genitori e sottolineate. Si può osservare il video al rallentatore o fotogramma per fotogramma, se necessario. Il terapeuta avrà precedentemente preparato la sessione esaminando il video attraverso un sistema di analisi elaborato dalla ricerca video- microanalitica (ad esempio, Beebe, Fivaz-Depeursinge, Nadel, Papousek, Rochat,Stern, e Tronick). In questo modo il genitore può imparare a leggere i segnali del bambino in modo nuovo. Il genitore può anche essere aiutato a vedere in quali modi le proprie azioni hanno successo con il bambino, e in quali modi diversi avrebbe potuto agire. La maggior parte di questi cambiamenti nello stile di interazione parentale sarà relativamente facile per il genitore, ma alcuni possono rivelarsi più difficili. In questi casi può essere utilizzata una varietà di terapie e tecniche di counseling.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.