Il saggio esamina l'affermazione dei formati anamorfici nel cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta. Si analizza in particolare il modo in cui il'introduzione dei formati panoramici derivati dal CinemaScope sia discussa nelle riviste tecniche e di settore, tra l'entusiasmo degli esercenti e la diffidenza di quadri tecnici ed artistici. Viene dedicato ampio spazio alla nascita del Techniscope-2P, formato di grande successo nella seconda metà degli anni Sessanta, il quale, per le sue doti di economicità, versatilità e maneggevolezza, riesce a rappresentare un ottimo esempio di convergenza tra le diverse esigenze che si incrociano nella filiera cinematografica.
La confusione dei formati
NOTO, PAOLO
2005
Abstract
Il saggio esamina l'affermazione dei formati anamorfici nel cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta. Si analizza in particolare il modo in cui il'introduzione dei formati panoramici derivati dal CinemaScope sia discussa nelle riviste tecniche e di settore, tra l'entusiasmo degli esercenti e la diffidenza di quadri tecnici ed artistici. Viene dedicato ampio spazio alla nascita del Techniscope-2P, formato di grande successo nella seconda metà degli anni Sessanta, il quale, per le sue doti di economicità, versatilità e maneggevolezza, riesce a rappresentare un ottimo esempio di convergenza tra le diverse esigenze che si incrociano nella filiera cinematografica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.