Il saggio descrive l'attività di Mario Bava come direttore della fotografia, svoltasi principalmente prima del suo esordio registico del 1960 nell'ambito della produzione popolare e di genere. L'ipotesi di fondo è che la mancata specializzazione professionale sia paradossalmente il punto di forza di Bava, "operatore" tanto più richiesto e prestigioso quanto più è capace di occuparsi di ogni aspetto della produzione cinematografica, dalla direzione delle luci alla creazione di effetti speciali, dalla direzione degli attori all'invenzione di soluzioni visive. Da questo punto di vista la figura di Bava si distacca in modo considerevole dalle pratiche più riconoscibili della modernità cinematografica.
Il cineoperatore totale / P. Noto; E. Marchesi. - STAMPA. - (2007), pp. 33-35.
Il cineoperatore totale
NOTO, PAOLO;
2007
Abstract
Il saggio descrive l'attività di Mario Bava come direttore della fotografia, svoltasi principalmente prima del suo esordio registico del 1960 nell'ambito della produzione popolare e di genere. L'ipotesi di fondo è che la mancata specializzazione professionale sia paradossalmente il punto di forza di Bava, "operatore" tanto più richiesto e prestigioso quanto più è capace di occuparsi di ogni aspetto della produzione cinematografica, dalla direzione delle luci alla creazione di effetti speciali, dalla direzione degli attori all'invenzione di soluzioni visive. Da questo punto di vista la figura di Bava si distacca in modo considerevole dalle pratiche più riconoscibili della modernità cinematografica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.