Il 3D imaging e modeling digitale è una disciplina che consiste fondamentalmente nel ritrovamento di un modo con cui sia possibile descrivere il mondo fisico ‘reale’ utilizzando i numeri. Questi numeri ‘digitali’ sono rappresentazioni di dimensioni, forme e talvolta aspetto di ciò che ci sta attorno; e, in molti casi, delle cose che ci circondavano non molto tempo fa. Il 3D digitale di corpi piccoli o grandi permette quindi di misurare, modellare, controllare e visualizzare il mondo reale in modo nuovo. Quest’articolo cerca di mostrare come l’introduzione del 3D digitale basato su acquisizione di dati reali, elaborazione e visualizzazione computazionali ha trasformato il modo in cui interagiamo con il mondo reale, utilizzando la realtà virtuale o virtualizzata. In particolare lo scritto si propone di descrivere una storia recente, quella dell’introduzione nel rilievo di architettura e del patrimonio costruito delle tecniche di scansione laser e più in generale di 3D imaging e dell’elaborazione dei dati da essi acquisiti servendosi di metodi digitali. Ponendo a base il problema rappresentativo, si propone quindi di descrivere gli eventi che hanno riguardato la nascita del laser scanner e le sue prime applicazioni al campo del rilievo dei beni architettonici nell’ottica più generale dei primi utilizzi anche in campi come quello industriale, che sostanzialmente ne ha facilitato lo sviluppo. Il testo compendia tre differenti punti di vista, quanti sono gli autori, che rappresentano altresì altrettante figure professionali implicate e interessate al sistema. La storia che ne esce probabilmente non è componibile in un disegno univoco e non è certamente priva di mancanze; si propone piuttosto di descrivere motivazioni, speranze, tentativi falliti e successi, nella direzione di fornire materiale al lettore per comporre una propria storia e nella speranza di permettergli una riflessione che gli consenta di generare nuovi e più approfonditi risultati rispetto a quello di cui sono stati capaci gli scriventi, compiendo nuovi e significativi passi nella bellissima disciplina del rilievo. In particolare il paragrafo 2 affronta il problema delle tecnologie per la misura di corpi grandi e piccoli partendo dalle invenzioni prodromiche, proseguendo con l’avvento del 3D imaging digitale e l’avvento dei metodi per creare dense immagini 3D digitali arrivando a descrivere i primi sistemi 3D per le scienze industriali e della terra. La terza parte affronta il tema della chiusura del divario tra applicazioni industriali e relative ai beni culturali illustrando le prime esperienze: la Maschera Tsimshian e il 3D policromatico, il rilievo della grotta Cosquer in Francia, il museo virtual-within-the-walls al Canadian Museum of Civilization, i primi utilizzi dei sistemi di 3D imaging digitali portatili nell’atrio dell’Abbazia di Santa Maria in Pomposa e alla cappella degli Scrovegni a Padova. Il quarto paragrafo si propone di illustrare il modo in cui nacquero le prime sperimentazioni di acquisizione e restituzione di dati in forma tridimensionale di architettura servendosi di strumenti a sorgente luminosa ricercando più che le esperienze originarie motivazioni e soluzioni. Queste sono esposte per riferimento alle esperienze della facciata dell’Hearst Memorial Mining Building all’Università di California a Berkeley, del Colosseo e delle Terme di Caracalla a Roma. Infine l’ultima parte dello scritto è dedicata al tema del 3D come matrice della biblioteca globale. Esemplificativamente è illustrato il progetto Carpiniana che ha dimostrato il potenziale della modellazione dell’esistente nei Beni Culturali aprendo la strada ad applicazioni quali il restauro virtuale o visite in realtà virtualizzata.
A.Bandiera, J.A.Beraldin, M.Gaiani (2012). Nascita e utilizzo delle tecniche digitali di 3D imaging, modellazione e visualizzazione per l’architettura e i beni culturali. SIRACUSA : Lombardi editori.
Nascita e utilizzo delle tecniche digitali di 3D imaging, modellazione e visualizzazione per l’architettura e i beni culturali
GAIANI, MARCO
2012
Abstract
Il 3D imaging e modeling digitale è una disciplina che consiste fondamentalmente nel ritrovamento di un modo con cui sia possibile descrivere il mondo fisico ‘reale’ utilizzando i numeri. Questi numeri ‘digitali’ sono rappresentazioni di dimensioni, forme e talvolta aspetto di ciò che ci sta attorno; e, in molti casi, delle cose che ci circondavano non molto tempo fa. Il 3D digitale di corpi piccoli o grandi permette quindi di misurare, modellare, controllare e visualizzare il mondo reale in modo nuovo. Quest’articolo cerca di mostrare come l’introduzione del 3D digitale basato su acquisizione di dati reali, elaborazione e visualizzazione computazionali ha trasformato il modo in cui interagiamo con il mondo reale, utilizzando la realtà virtuale o virtualizzata. In particolare lo scritto si propone di descrivere una storia recente, quella dell’introduzione nel rilievo di architettura e del patrimonio costruito delle tecniche di scansione laser e più in generale di 3D imaging e dell’elaborazione dei dati da essi acquisiti servendosi di metodi digitali. Ponendo a base il problema rappresentativo, si propone quindi di descrivere gli eventi che hanno riguardato la nascita del laser scanner e le sue prime applicazioni al campo del rilievo dei beni architettonici nell’ottica più generale dei primi utilizzi anche in campi come quello industriale, che sostanzialmente ne ha facilitato lo sviluppo. Il testo compendia tre differenti punti di vista, quanti sono gli autori, che rappresentano altresì altrettante figure professionali implicate e interessate al sistema. La storia che ne esce probabilmente non è componibile in un disegno univoco e non è certamente priva di mancanze; si propone piuttosto di descrivere motivazioni, speranze, tentativi falliti e successi, nella direzione di fornire materiale al lettore per comporre una propria storia e nella speranza di permettergli una riflessione che gli consenta di generare nuovi e più approfonditi risultati rispetto a quello di cui sono stati capaci gli scriventi, compiendo nuovi e significativi passi nella bellissima disciplina del rilievo. In particolare il paragrafo 2 affronta il problema delle tecnologie per la misura di corpi grandi e piccoli partendo dalle invenzioni prodromiche, proseguendo con l’avvento del 3D imaging digitale e l’avvento dei metodi per creare dense immagini 3D digitali arrivando a descrivere i primi sistemi 3D per le scienze industriali e della terra. La terza parte affronta il tema della chiusura del divario tra applicazioni industriali e relative ai beni culturali illustrando le prime esperienze: la Maschera Tsimshian e il 3D policromatico, il rilievo della grotta Cosquer in Francia, il museo virtual-within-the-walls al Canadian Museum of Civilization, i primi utilizzi dei sistemi di 3D imaging digitali portatili nell’atrio dell’Abbazia di Santa Maria in Pomposa e alla cappella degli Scrovegni a Padova. Il quarto paragrafo si propone di illustrare il modo in cui nacquero le prime sperimentazioni di acquisizione e restituzione di dati in forma tridimensionale di architettura servendosi di strumenti a sorgente luminosa ricercando più che le esperienze originarie motivazioni e soluzioni. Queste sono esposte per riferimento alle esperienze della facciata dell’Hearst Memorial Mining Building all’Università di California a Berkeley, del Colosseo e delle Terme di Caracalla a Roma. Infine l’ultima parte dello scritto è dedicata al tema del 3D come matrice della biblioteca globale. Esemplificativamente è illustrato il progetto Carpiniana che ha dimostrato il potenziale della modellazione dell’esistente nei Beni Culturali aprendo la strada ad applicazioni quali il restauro virtuale o visite in realtà virtualizzata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.