Il progetto "Prima persona. Simona Bertozzi" si è svolto dal 16 aprile al 4 maggio 2012 nell'ambito della stagione del Centro teatrale La Soffitta, del Dipartimento di musica e spettacolo dell'Alma Mater Studiorum dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. Il progetto della Soffitta 2012 dedicato alla danza segue una traccia già indicata nella edizione del 2011 concentrandosi, ancora, intorno a un unico autore. La scelta, questa volta, è caduta con naturalezza su Simona Bertozzi, preziosa danzatrice da alcuni anni impegnata pure nell’affermarsi come coreografa dal segno personale e definito, radicata nel territorio bolognese ma capace di frequentare dimensioni decisamente più ampie. I tre momenti in cui si è articolato “Prima persona. Simona Bertozzi” hanno inteso favorire un avvicinamento alle pratiche e alla poetica dell’artista attraverso diverse vie. Punto di partenza è stato un approccio alle sue modalità di lavoro sul corpo, grazie a un laboratorio pratico di tre giorni rivolto agli studenti universitari. Momento privilegiato è stao poi un incontro, aperto al pubblico, in cui seguirne le riflessioni e le testimonianze, in dialogo con alcuni studiosi. Luogo centrale del progetto sono state infine le tre serate di spettacolo, che una dopo l’altra hanno attraversato diverse modalità di confronto con la scena, dall’assolo Terrestre (2008), presentato con l’opera di videodanza Terrestre, movement in still life, al duetto Alea (iacta est) (2010), fino a Mimicry, creazione per gruppo di cui era prevista l’anteprima proprio nell'ambito della Soffitta 2012. www.muspe.unibo.it/la-soffitta-2012/danza/ L’intento di fondo è quello di offrire a un artista uno spazio accogliente in cui mostrarsi e di dargli il tempo necessario per farlo con una certa ampiezza. Il desiderio è di andare controcorrente rispetto a una tendenza in corso nel mondo della danza contemporanea italiana, quella che porta alla costruzione di rassegne fatte di short format, di estratti brevi: piattaforme pregevoli nell’offrire collage panoramici di esperienze in corso, ma che spesso, proprio a causa delle costrizioni dettate da necessari tagli alla partitura dello spettacolo, serrati ritmi di montaggio e schede tecniche uniformate, non riescono a permettere all’attività creativa di fiorire pienamente. Simona Bertozzi è artista capace di occupare sapientemente lo spazio e il tempo con l’emergere di un gesto danzante che si fa immagine evocativa: costruire le condizioni favorevoli a tale emergere è compito del teatro che la ospita, lasciarsi commuovere sarà compito del pubblico.
E. Cervellati (2012). Prima persona. Simona Bertozzi.
Prima persona. Simona Bertozzi
CERVELLATI, ELENA
2012
Abstract
Il progetto "Prima persona. Simona Bertozzi" si è svolto dal 16 aprile al 4 maggio 2012 nell'ambito della stagione del Centro teatrale La Soffitta, del Dipartimento di musica e spettacolo dell'Alma Mater Studiorum dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. Il progetto della Soffitta 2012 dedicato alla danza segue una traccia già indicata nella edizione del 2011 concentrandosi, ancora, intorno a un unico autore. La scelta, questa volta, è caduta con naturalezza su Simona Bertozzi, preziosa danzatrice da alcuni anni impegnata pure nell’affermarsi come coreografa dal segno personale e definito, radicata nel territorio bolognese ma capace di frequentare dimensioni decisamente più ampie. I tre momenti in cui si è articolato “Prima persona. Simona Bertozzi” hanno inteso favorire un avvicinamento alle pratiche e alla poetica dell’artista attraverso diverse vie. Punto di partenza è stato un approccio alle sue modalità di lavoro sul corpo, grazie a un laboratorio pratico di tre giorni rivolto agli studenti universitari. Momento privilegiato è stao poi un incontro, aperto al pubblico, in cui seguirne le riflessioni e le testimonianze, in dialogo con alcuni studiosi. Luogo centrale del progetto sono state infine le tre serate di spettacolo, che una dopo l’altra hanno attraversato diverse modalità di confronto con la scena, dall’assolo Terrestre (2008), presentato con l’opera di videodanza Terrestre, movement in still life, al duetto Alea (iacta est) (2010), fino a Mimicry, creazione per gruppo di cui era prevista l’anteprima proprio nell'ambito della Soffitta 2012. www.muspe.unibo.it/la-soffitta-2012/danza/ L’intento di fondo è quello di offrire a un artista uno spazio accogliente in cui mostrarsi e di dargli il tempo necessario per farlo con una certa ampiezza. Il desiderio è di andare controcorrente rispetto a una tendenza in corso nel mondo della danza contemporanea italiana, quella che porta alla costruzione di rassegne fatte di short format, di estratti brevi: piattaforme pregevoli nell’offrire collage panoramici di esperienze in corso, ma che spesso, proprio a causa delle costrizioni dettate da necessari tagli alla partitura dello spettacolo, serrati ritmi di montaggio e schede tecniche uniformate, non riescono a permettere all’attività creativa di fiorire pienamente. Simona Bertozzi è artista capace di occupare sapientemente lo spazio e il tempo con l’emergere di un gesto danzante che si fa immagine evocativa: costruire le condizioni favorevoli a tale emergere è compito del teatro che la ospita, lasciarsi commuovere sarà compito del pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.