La fragile utopia. Impegno pedagogico e paradigma della complessità.

Di fronte al crollo della certezza e della sicurezza che lo scenario politico e scientifico sembravano averci garantito fino alla metà del novecento, che possiamo fare? E per sfuggire alle sirene postmoderne che richiamano gli individui a chiudersi nella propria individualità, in una turris eburnea chiusa al futuro e tesa solo alla difesa della propria sicurezza personale? Questi interrogativi epocali appaiono ogni giorno confermati nella loro drammaticità dagli eventi quotidiani e ognuno di noi percepisce l’insostenibile insufficienza dei paradigmi che avevano accompagnato la nostra esistenza fino al tramonto del novecento. L’idea di porre come tema di ricerca del presente lavoro il Pensiero della Complessità, con particolare riferimento all’opera di Edgar Morin, è nata dalla constatazione di quanto sia urgente e necessario che la riflessione pedagogica si confronti con questo nuovo paradigma e, intorno ad esso, vada a ripensare le proprie competenze per rispondere alle sfide poste in questo ambito dalla società globalizzata e dalle più recenti elaborazioni in ambito epistemologico.