Nel 1924, Ford Madox Ford, scrittore che con Joseph Conrad sviluppò l’idea di ‘impressionismo letterario’, fondò a Parigi "the transatlantic review". Veterano di guerra, Ford sperava che la nuova rivista, pubblicata in contemporanea nella capitale francese, a Londra e a New York, potesse contribuire a creare una nuova Repubblica Internazionale delle Lettere capace di unire le nazioni attraverso la condivisione delle arti e della buona letteratura. Si sbagliava: la rivista non cambiò il futuro delle nazioni appena uscite dal conflitto mondiale, non riuscì a modificare il corso degli eventi che, da lì a pochi anni, portarono nuovi regimi totalitari a dominare in diverse realtà europee e a nuove terribili guerre. Eppure quella rivista ebbe un ruolo importante per il divenire culturale europeo e internazionale: aprì l’Europa all’America. O, meglio, contribuì a dare visibilità e solidità a un passaggio di consegne ormai nell’aria: Ernest Hemingway ed Ezra Pound, rispettivamente vice-direttore e collaboratore della transatlantic review, in pochi mesi, trasformarono l’impresa fordiana nello sbarco letterario della giovane America in Europa. John Dos Passos, Djuna Barnes, George Antheil, Mina Loy, William Carlos Williams, insieme a Hemingway, Pound e Gertrude Stein sono solo alcuni degli autori che contribuirono a rendere la transatlantic review, nelle parole del critico Americano Franck MacShane, la rivista “che traghettò l’America in Europa.”
E. Lamberti (2012). The transatlantic review: Note sulla rivista che traghettò gli Yankees in Europa.. BOLOGNA : Asterisco.
The transatlantic review: Note sulla rivista che traghettò gli Yankees in Europa.
LAMBERTI, ELENA
2012
Abstract
Nel 1924, Ford Madox Ford, scrittore che con Joseph Conrad sviluppò l’idea di ‘impressionismo letterario’, fondò a Parigi "the transatlantic review". Veterano di guerra, Ford sperava che la nuova rivista, pubblicata in contemporanea nella capitale francese, a Londra e a New York, potesse contribuire a creare una nuova Repubblica Internazionale delle Lettere capace di unire le nazioni attraverso la condivisione delle arti e della buona letteratura. Si sbagliava: la rivista non cambiò il futuro delle nazioni appena uscite dal conflitto mondiale, non riuscì a modificare il corso degli eventi che, da lì a pochi anni, portarono nuovi regimi totalitari a dominare in diverse realtà europee e a nuove terribili guerre. Eppure quella rivista ebbe un ruolo importante per il divenire culturale europeo e internazionale: aprì l’Europa all’America. O, meglio, contribuì a dare visibilità e solidità a un passaggio di consegne ormai nell’aria: Ernest Hemingway ed Ezra Pound, rispettivamente vice-direttore e collaboratore della transatlantic review, in pochi mesi, trasformarono l’impresa fordiana nello sbarco letterario della giovane America in Europa. John Dos Passos, Djuna Barnes, George Antheil, Mina Loy, William Carlos Williams, insieme a Hemingway, Pound e Gertrude Stein sono solo alcuni degli autori che contribuirono a rendere la transatlantic review, nelle parole del critico Americano Franck MacShane, la rivista “che traghettò l’America in Europa.”I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.