Immaginare e costruire una città “sostenibile” non è idea nuova né originale frutto di ricerca accademica. Al contrario, tale iniziativa è avviata da un’amministrazione comunale che, sulla base di regolamenti e norme, richiede in modo concreto di prevedere interventi per nuove costruzioni o recupero che siano conformi ai principi della sostenibilità e del risparmio energetico. A questo concetto, delineato con chiarezza, manca tuttavia ancora un principio ordinatore che faccia dell’aggregazione urbana tout court una forma urbis coerente, esplicitandone cioè la riconoscibilità e identità. Il progetto FO-CE, per una “città lineare” tra Forlì e Cesena, incontra un sito caratterizzato da una consolidata struttura morfologica urbana e territoriale. Pertanto, ripensare una parte consistente del suo territorio, secondo regole insediative dis-continue rispetto all’ordinarietà delle scelte compiute nello scorso XX secolo, assume un valore affatto diverso. È l’incedere nel futuro con principi di prudenza, immaginando uno sviluppo dai ritmi più lenti, con l’uso parsimonioso dei suoli, il riutilizzo, laddove possibile, di strutture edilizie esistenti.
Rigenerazione urbana a Forlimpopoli - Area progetto Forlimpopoli est.
MILAN, ANDREINA
2012
Abstract
Immaginare e costruire una città “sostenibile” non è idea nuova né originale frutto di ricerca accademica. Al contrario, tale iniziativa è avviata da un’amministrazione comunale che, sulla base di regolamenti e norme, richiede in modo concreto di prevedere interventi per nuove costruzioni o recupero che siano conformi ai principi della sostenibilità e del risparmio energetico. A questo concetto, delineato con chiarezza, manca tuttavia ancora un principio ordinatore che faccia dell’aggregazione urbana tout court una forma urbis coerente, esplicitandone cioè la riconoscibilità e identità. Il progetto FO-CE, per una “città lineare” tra Forlì e Cesena, incontra un sito caratterizzato da una consolidata struttura morfologica urbana e territoriale. Pertanto, ripensare una parte consistente del suo territorio, secondo regole insediative dis-continue rispetto all’ordinarietà delle scelte compiute nello scorso XX secolo, assume un valore affatto diverso. È l’incedere nel futuro con principi di prudenza, immaginando uno sviluppo dai ritmi più lenti, con l’uso parsimonioso dei suoli, il riutilizzo, laddove possibile, di strutture edilizie esistenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.