Il vagabondaggio, l’erranza, sono il tratto distintivo di Hayashi Fumiko (1903-1951), della sua vita come della sua scrittura. Donna, di bassa estra-zione sociale, di origine provinciale: in una società dalla netta impronta pa-triarcale come quella del Giappone pre-bellico, era fatalmente destinata a essere vittima della discriminazione. Eppure, nel 1928, la pubblicazione sulla nota rivista "Nyonin geijutsu" della prima puntata del suo "Horoki" (Diario di una vagabonda) le assicura un immediato quanto inaspettato successo. In realtà, Hayashi è da sempre nell’immaginario collettivo un modello, e un’icona dai tratti molto diversi: provocatoria, iconoclasta e indipendente, la prima scrittrice professionista del Giappone moderno, protagonista ancora oggi, con la sua vita e la sua arte, di spettacoli teatrali e di romanzi (l’ultimo, "Nanika aru", firmato da Kirino Natsuo). La prima scrittrice del Giappone moderno a essere accolta nel 'bundan' – l’establishment letterario. Obiettivo del presente saggio è mettere in luce come questo sia il risultato di una complessa strategia che Hayashi mette in atto fin dagli esordi, e persegue lungo tutto l’arco della sua carriera letteraria: in altre parole, attraverso i suoi numerosi e variegati scritti – che spaziano dal diario alla fiction, dalla poesia alla saggistica – costruisce scientemente una sorta di alter ego letterario, grazie al quale riesce a imporsi all’attenzione di lettori e critica.
Donne senza fissa dimora: scrittura e libertà secondo Hayashi Fumiko (1903-1951) / P. Scrolavezza. - STAMPA. - (2012), pp. 71-80.
Donne senza fissa dimora: scrittura e libertà secondo Hayashi Fumiko (1903-1951)
SCROLAVEZZA, PAOLA
2012
Abstract
Il vagabondaggio, l’erranza, sono il tratto distintivo di Hayashi Fumiko (1903-1951), della sua vita come della sua scrittura. Donna, di bassa estra-zione sociale, di origine provinciale: in una società dalla netta impronta pa-triarcale come quella del Giappone pre-bellico, era fatalmente destinata a essere vittima della discriminazione. Eppure, nel 1928, la pubblicazione sulla nota rivista "Nyonin geijutsu" della prima puntata del suo "Horoki" (Diario di una vagabonda) le assicura un immediato quanto inaspettato successo. In realtà, Hayashi è da sempre nell’immaginario collettivo un modello, e un’icona dai tratti molto diversi: provocatoria, iconoclasta e indipendente, la prima scrittrice professionista del Giappone moderno, protagonista ancora oggi, con la sua vita e la sua arte, di spettacoli teatrali e di romanzi (l’ultimo, "Nanika aru", firmato da Kirino Natsuo). La prima scrittrice del Giappone moderno a essere accolta nel 'bundan' – l’establishment letterario. Obiettivo del presente saggio è mettere in luce come questo sia il risultato di una complessa strategia che Hayashi mette in atto fin dagli esordi, e persegue lungo tutto l’arco della sua carriera letteraria: in altre parole, attraverso i suoi numerosi e variegati scritti – che spaziano dal diario alla fiction, dalla poesia alla saggistica – costruisce scientemente una sorta di alter ego letterario, grazie al quale riesce a imporsi all’attenzione di lettori e critica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.