Ciò che concretamente definisce l’immagine delle città del primo Novecento e che di fatto inter-preta la cultura costruttiva di quel tempo riguarda il lavoro di una maggioranza silenziosa di profes-sionisti – ingegneri e architetti formatisi a cavallo della fine del XIX – , che progetta e costruisce secondo un’idea di moderno che si potrebbe definire prudente o pragmatica, piuttosto che ideale o decisamente innovativa nelle forme e nel linguaggio. La produzione architettonica di questi profes-sionisti è sotto gli occhi di tutti ma sottaciuta perché accreditata all’epoca precedente, mentre do-vrebbe rappresentare per gli storici dell’architettura e, in particolare, per chi si interessa della storia delle costruzioni, un settore di conoscenza indispensabile per fornire uno spaccato di un’epoca più aderente ad una realtà complessa, multiforme e spesso contraddittoria. La figura dell’ingegnere bolognese Ildebrando Tabarroni, presentata in questo libro, è finora ri-masta oscura, ma è molto ricca di contenuti tecnici e culturali. Egli non è parte del main stream della storia dell’architettura del Novecento, ma uno tra i più proficui progettisti e costruttori nel capo-luogo emiliano per quasi un cinquantennio. Qui si cerca di colmare una parte di vuoto conoscitivo per quanto attiene alla produzione edilizia di questo periodo e, in particolare, allo sviluppo delle tecniche costruttive tra le due guerre in rapporto al contesto nazionale ed europeo.
Guardigli Luca (2012). Libera professione e pratica del costruire. Ildebrando Tabarroni, ingegnere bolognese (1882-1958). BOLOGNA : CLUEB.
Libera professione e pratica del costruire. Ildebrando Tabarroni, ingegnere bolognese (1882-1958)
GUARDIGLI, LUCA
2012
Abstract
Ciò che concretamente definisce l’immagine delle città del primo Novecento e che di fatto inter-preta la cultura costruttiva di quel tempo riguarda il lavoro di una maggioranza silenziosa di profes-sionisti – ingegneri e architetti formatisi a cavallo della fine del XIX – , che progetta e costruisce secondo un’idea di moderno che si potrebbe definire prudente o pragmatica, piuttosto che ideale o decisamente innovativa nelle forme e nel linguaggio. La produzione architettonica di questi profes-sionisti è sotto gli occhi di tutti ma sottaciuta perché accreditata all’epoca precedente, mentre do-vrebbe rappresentare per gli storici dell’architettura e, in particolare, per chi si interessa della storia delle costruzioni, un settore di conoscenza indispensabile per fornire uno spaccato di un’epoca più aderente ad una realtà complessa, multiforme e spesso contraddittoria. La figura dell’ingegnere bolognese Ildebrando Tabarroni, presentata in questo libro, è finora ri-masta oscura, ma è molto ricca di contenuti tecnici e culturali. Egli non è parte del main stream della storia dell’architettura del Novecento, ma uno tra i più proficui progettisti e costruttori nel capo-luogo emiliano per quasi un cinquantennio. Qui si cerca di colmare una parte di vuoto conoscitivo per quanto attiene alla produzione edilizia di questo periodo e, in particolare, allo sviluppo delle tecniche costruttive tra le due guerre in rapporto al contesto nazionale ed europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.