I saggi raccolti nel volume si riferiscono ad una realtà territoriale ben precisa, quella compresa tra Romagna e Montefeltro, ricca di torri isolate, cinte fortificate, rocche e castelli in parte restaurati ed in parte ancora pericolosamente allo stato di rudere. I protagonisti di ognuno di questi progetti o di questi interventi trattati pur rappresentando la cultura del suo tempo rafforza la convinzione che, specie su questo tipo di manufatti, «c’è un modo teorico ed un modo pratico di restaurare, che raramente e forse mai coincidono.» . Sono vicende che, quasi tutte, documentano una prassi diligente anche se attardata rispetto ad una teoria in continua evoluzione, proprio esercitata su di un tipo di monumento simbolo di un’epoca storica ben precisa, il Medioevo appunto. Si tratta infatti di “restauri” il cui fine e significato rimane sempre quello di ritrovare una identità perduta, anche se “viziata” da visioni nostalgiche e di maniera, in cui resta prioritario l’apprezzamento per “il valore storico” del manufatto forse perchè di più facile comprensione. La trattazione, visto l’esiguo numero dei manufatti e delle vicende trattate non intende assolutamente essere esautiva di una realtà e di una storia decisamente molto complessa ed articolata tutta ancora da scrivere. Ma ne vuole cogliere solo alcuni aspetti significativi con l’ambizione di poter sollecitare dibattiti su tali temi non solo tra esperti ma anche tra coloro che fruiscono di questo patrimonio tanto diffuso e che a buon diritto è stato ritenuto prova tangibile di una unità culturale a livello europeo che è durata più a lungo di qualunque aspetto artistico.
A.UGOLINI (2012). ROCCHE E CASTELLI TRA ROMAGNA E MONTEFELTRO Progetti ed interventi di restauro. FIRENZE : ALINEA.
ROCCHE E CASTELLI TRA ROMAGNA E MONTEFELTRO Progetti ed interventi di restauro
UGOLINI, ANDREA
2012
Abstract
I saggi raccolti nel volume si riferiscono ad una realtà territoriale ben precisa, quella compresa tra Romagna e Montefeltro, ricca di torri isolate, cinte fortificate, rocche e castelli in parte restaurati ed in parte ancora pericolosamente allo stato di rudere. I protagonisti di ognuno di questi progetti o di questi interventi trattati pur rappresentando la cultura del suo tempo rafforza la convinzione che, specie su questo tipo di manufatti, «c’è un modo teorico ed un modo pratico di restaurare, che raramente e forse mai coincidono.» . Sono vicende che, quasi tutte, documentano una prassi diligente anche se attardata rispetto ad una teoria in continua evoluzione, proprio esercitata su di un tipo di monumento simbolo di un’epoca storica ben precisa, il Medioevo appunto. Si tratta infatti di “restauri” il cui fine e significato rimane sempre quello di ritrovare una identità perduta, anche se “viziata” da visioni nostalgiche e di maniera, in cui resta prioritario l’apprezzamento per “il valore storico” del manufatto forse perchè di più facile comprensione. La trattazione, visto l’esiguo numero dei manufatti e delle vicende trattate non intende assolutamente essere esautiva di una realtà e di una storia decisamente molto complessa ed articolata tutta ancora da scrivere. Ma ne vuole cogliere solo alcuni aspetti significativi con l’ambizione di poter sollecitare dibattiti su tali temi non solo tra esperti ma anche tra coloro che fruiscono di questo patrimonio tanto diffuso e che a buon diritto è stato ritenuto prova tangibile di una unità culturale a livello europeo che è durata più a lungo di qualunque aspetto artistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.