Il saggio si propone di chiarire se l'art. 2059 c.c., per come costruito dai teorici della bipolarità del sistema risarcitorio e reinterpretato dalla più recente giurisprudenza di legittimità, possa continuare a svolgere un ruolo direttivo, al fianco dell'art. 2043 c.c., ai fini della riparazione dei danni alla persona. Delineata, in prima battuta, l'attuale cornice assiologica (nazionale e sovranazionale), il lavoro offre un'incalzante critica della stagione di interpretazioni "costituzionalmente orientate" dell'art. 2059 c.c., evidenziando come la declaratoria costituzionale d'inviolabilità dei diritti fondamentali esiga molto di più di una mera "estensione" della tutela "minima" risarcitoria: piuttosto, rispetto a quei diritti sembra imporsi il bisogno di una tutela rafforzata, che non può essere rimessa al risarcimento monetario in funzione compensativa, a causa della sua tipica insensibilità rispetto alle concrete declinazioni dell'ingiustizia del danno. Nell'ottica di una rivalutazione dell'originaria ratio dell'art. 2059 c.c. in termini di sanzione civile, il saggio ne prospetta la spiccata idoneità a salvaguardare l'effettività delle norme-principio della Costituzione Repubblicana, garantendo un'adeguata diversificazione della risposta sanzionatoria, già in sede civile, nei confronti di condotte dotate di una carica di antigiuridicità affatto diversa.
Quarta, F. (2011). Una proposta di rilettura dell'art. 2059 c.c. quale fonte di sanzione civile ultracompensativa. NAPOLI : Edizioni Scientifiche Italiane.
Una proposta di rilettura dell'art. 2059 c.c. quale fonte di sanzione civile ultracompensativa
QUARTA, FRANCESCO
2011
Abstract
Il saggio si propone di chiarire se l'art. 2059 c.c., per come costruito dai teorici della bipolarità del sistema risarcitorio e reinterpretato dalla più recente giurisprudenza di legittimità, possa continuare a svolgere un ruolo direttivo, al fianco dell'art. 2043 c.c., ai fini della riparazione dei danni alla persona. Delineata, in prima battuta, l'attuale cornice assiologica (nazionale e sovranazionale), il lavoro offre un'incalzante critica della stagione di interpretazioni "costituzionalmente orientate" dell'art. 2059 c.c., evidenziando come la declaratoria costituzionale d'inviolabilità dei diritti fondamentali esiga molto di più di una mera "estensione" della tutela "minima" risarcitoria: piuttosto, rispetto a quei diritti sembra imporsi il bisogno di una tutela rafforzata, che non può essere rimessa al risarcimento monetario in funzione compensativa, a causa della sua tipica insensibilità rispetto alle concrete declinazioni dell'ingiustizia del danno. Nell'ottica di una rivalutazione dell'originaria ratio dell'art. 2059 c.c. in termini di sanzione civile, il saggio ne prospetta la spiccata idoneità a salvaguardare l'effettività delle norme-principio della Costituzione Repubblicana, garantendo un'adeguata diversificazione della risposta sanzionatoria, già in sede civile, nei confronti di condotte dotate di una carica di antigiuridicità affatto diversa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.