Lo scritto indaga la produzione drammaturgica di Sonia Antinori (autrice e traduttrice con vaste esperienze internazionali, insignita dei prestigiosi premi Tondelli, Riccione, Mravac, Candoni, Ubu) nel quadro delle problematiche relative all'epicizzazione del dramma e al teatro post-drammatico, con particolare attenzione alla scena sulla quale si muovono i personaggi, costantemente spalancata sui movimenti che attraversano la storia e la società e che si riflettono sugli individui in termini di frammentazione dell'identità e perdita della lingua. La funzione narrativa assunta dalla drammaturga è studiata attraverso i paradigmi della soggettività e del valore dimostrativo del racconto, che prende spunto dai fatti seguiti alla caduta del muro di Berlino e alla crisi delle ideologie per toccare i trasferimenti di massa delle minoranze linguistiche, la nuova emigrazione dai paesi dell'Est, le "missioni di pace", l'assedio di Sarajevo e, sul piano sociale, la banalità del crimine, gli episodi legati al bullismo, il rifugio nell'irrazionale. Il livello poetico della lingua drammatica è interpretato infine come parte della "radicalità" del teatro dell'Antinori, che sfida la difficoltà della recitazione e il minimalismo di tanta drammaturgia postmoderna.
C. Valenti (2012). Sul tetto della Storia: un teatro di resistenza personale. CORAZZANO (PI) : Titivillus.
Sul tetto della Storia: un teatro di resistenza personale
VALENTI, CRISTINA
2012
Abstract
Lo scritto indaga la produzione drammaturgica di Sonia Antinori (autrice e traduttrice con vaste esperienze internazionali, insignita dei prestigiosi premi Tondelli, Riccione, Mravac, Candoni, Ubu) nel quadro delle problematiche relative all'epicizzazione del dramma e al teatro post-drammatico, con particolare attenzione alla scena sulla quale si muovono i personaggi, costantemente spalancata sui movimenti che attraversano la storia e la società e che si riflettono sugli individui in termini di frammentazione dell'identità e perdita della lingua. La funzione narrativa assunta dalla drammaturga è studiata attraverso i paradigmi della soggettività e del valore dimostrativo del racconto, che prende spunto dai fatti seguiti alla caduta del muro di Berlino e alla crisi delle ideologie per toccare i trasferimenti di massa delle minoranze linguistiche, la nuova emigrazione dai paesi dell'Est, le "missioni di pace", l'assedio di Sarajevo e, sul piano sociale, la banalità del crimine, gli episodi legati al bullismo, il rifugio nell'irrazionale. Il livello poetico della lingua drammatica è interpretato infine come parte della "radicalità" del teatro dell'Antinori, che sfida la difficoltà della recitazione e il minimalismo di tanta drammaturgia postmoderna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


