Il contributo (capitolo di un volume che costituisce uno dei prodotti del PRIN 2008 dedicato a Roma, i ducati padani e lo Stato di Milano. Secoli XVI-XVIII , coordinatore nazionale M.A. Visceglia, responsabile dell’unità locale G. Signorotto) indaga sulle relazioni culturali, e specialmente artistiche della corte ducale di Modena con Roma negli anni di Francesco I. Due sono le premesse del lavoro: - la consapevolezza del ruolo di Roma come punto di riferimento per il mecenatismo e il collezionismo contemporaneo, questioni che per inclinazioni personali e motivazioni ‘politiche’ sono al centro degli interessi del duca; - l’importanza riconosciuta fin dallo studio di S. Fraschetti su "Bernini" (1900) alla ricchezza delle informazioni sulla vita artistica della città pontificia ricavabili dai carteggi diplomatici estensi grazie al primario interesse nutrito dal duca per questi temi. Partendo da queste premesse, lo spoglio sistematico (mai affrontato in precedenza) della corrispondenza dei residenti a Roma di Francesco I (1629-1658) ha fatto luce su committenze e interessi collezionistici e culturali, e permesso di intendere meglio i comportamenti di promozione messi in campo. Risulta cruciale lo studio della figura di Fulvio Testi, segretario di Francesco I e poeta apprezzato, la cui posizione di “virtuoso” (nell’accezione specifica data alla parola nella cultura del tempo) lo rende un rappresentante della corte modenese capace di instaurare relazioni privilegiate con i potenti. Il saggio prende in esame episodi significativi, estendendo anche la ricerca (su questo specifico punto) alle relazioni con la corte di Spagna: dall’indagine emergono indicazioni sullo ‘stile’ della diplomazia di Francesco I, che portano a meglio comprendere anche il significato delle scelte mecenatistiche. Dal carteggio di Testi il saggio trae nuove conoscenze sull’acquisto di importanti argenterie sul mercato romano, sulla commissione di una lettiera sontuosa il cui disegno spettò quasi certamente a François Du Quesnoy, e sulla commissione di un arredo d’altare che si è potuto riconoscere in una croce e candelieri ancora conservati presso il Santuario della Ghiara di Reggio Emilia. Grazie alla documentazione inedita resa nota (contratti con gli importanti argentieri Fantino Taglietti e Marco Marchi di Roma, perizie dell’Arte degli argentieri) il saggio porta a conoscenza le trattative, e i costi di materie e ‘manodopera’ gettando luce su un mondo poco conosciuto. Da altri carteggi (Francesco Mantovani, Tiburzio Masdoni) si ricavano importanti notizie inedite sulla volontà del duca di acquistare la villa appartenuta a Scipione Borghese sul Quirinale e sulle laboriose trattative; grazie a quello di Lazzaro Bonvicini con il cardinale Rinaldo, fedelissimo collaboratore del fratello duca, si viene a conoscenza dell'allestimento dei festeggiamenti per il carnevale del 1645 e di apparati effimeri nel palazzo di residenza (palazzo Aldobrandini al Corso).

S. Cavicchioli (2012). Considerazioni sugli interessi artistici di Francesco I attraverso la corrispondenza diplomatica con Roma. ROMA : Viella.

Considerazioni sugli interessi artistici di Francesco I attraverso la corrispondenza diplomatica con Roma

CAVICCHIOLI, SONIA
2012

Abstract

Il contributo (capitolo di un volume che costituisce uno dei prodotti del PRIN 2008 dedicato a Roma, i ducati padani e lo Stato di Milano. Secoli XVI-XVIII , coordinatore nazionale M.A. Visceglia, responsabile dell’unità locale G. Signorotto) indaga sulle relazioni culturali, e specialmente artistiche della corte ducale di Modena con Roma negli anni di Francesco I. Due sono le premesse del lavoro: - la consapevolezza del ruolo di Roma come punto di riferimento per il mecenatismo e il collezionismo contemporaneo, questioni che per inclinazioni personali e motivazioni ‘politiche’ sono al centro degli interessi del duca; - l’importanza riconosciuta fin dallo studio di S. Fraschetti su "Bernini" (1900) alla ricchezza delle informazioni sulla vita artistica della città pontificia ricavabili dai carteggi diplomatici estensi grazie al primario interesse nutrito dal duca per questi temi. Partendo da queste premesse, lo spoglio sistematico (mai affrontato in precedenza) della corrispondenza dei residenti a Roma di Francesco I (1629-1658) ha fatto luce su committenze e interessi collezionistici e culturali, e permesso di intendere meglio i comportamenti di promozione messi in campo. Risulta cruciale lo studio della figura di Fulvio Testi, segretario di Francesco I e poeta apprezzato, la cui posizione di “virtuoso” (nell’accezione specifica data alla parola nella cultura del tempo) lo rende un rappresentante della corte modenese capace di instaurare relazioni privilegiate con i potenti. Il saggio prende in esame episodi significativi, estendendo anche la ricerca (su questo specifico punto) alle relazioni con la corte di Spagna: dall’indagine emergono indicazioni sullo ‘stile’ della diplomazia di Francesco I, che portano a meglio comprendere anche il significato delle scelte mecenatistiche. Dal carteggio di Testi il saggio trae nuove conoscenze sull’acquisto di importanti argenterie sul mercato romano, sulla commissione di una lettiera sontuosa il cui disegno spettò quasi certamente a François Du Quesnoy, e sulla commissione di un arredo d’altare che si è potuto riconoscere in una croce e candelieri ancora conservati presso il Santuario della Ghiara di Reggio Emilia. Grazie alla documentazione inedita resa nota (contratti con gli importanti argentieri Fantino Taglietti e Marco Marchi di Roma, perizie dell’Arte degli argentieri) il saggio porta a conoscenza le trattative, e i costi di materie e ‘manodopera’ gettando luce su un mondo poco conosciuto. Da altri carteggi (Francesco Mantovani, Tiburzio Masdoni) si ricavano importanti notizie inedite sulla volontà del duca di acquistare la villa appartenuta a Scipione Borghese sul Quirinale e sulle laboriose trattative; grazie a quello di Lazzaro Bonvicini con il cardinale Rinaldo, fedelissimo collaboratore del fratello duca, si viene a conoscenza dell'allestimento dei festeggiamenti per il carnevale del 1645 e di apparati effimeri nel palazzo di residenza (palazzo Aldobrandini al Corso).
2012
La corte estense nel primo Seicento. Diplomazia e mecenatismo artistico
239
262
S. Cavicchioli (2012). Considerazioni sugli interessi artistici di Francesco I attraverso la corrispondenza diplomatica con Roma. ROMA : Viella.
S. Cavicchioli
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