Il Titolo X- ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI del Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. n.81 del 2008 recentemente modificato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106) disciplina le norme applicabili a tutte le attività lavorative nelle quali vi è il rischio di esposizione ad agenti biologici (art. 266) . Il tema è comparso nella normativa nei primi anni novanta (vedi DLgs 626/94) e la sua trattazione, normativa o meno, è relativamente giovane rispetto ad altre: si pensi alle “sostanze pericolose”, i cui articoli nel Testo Unico si collocano immediatamente a monte di quelli qui commentati, per le quali l’interesse, nazionale ed europeo, data fin dagli anni cinquanta-sessanta. Giovani sono infatti la ricerca e le applicazioni industriali che coinvolgono i microrganismi e, pur essendosi ottenuta la maturità tecnica in molti campi, essi sono ancora oggetto di studio e di promettenti sviluppi industriali. Con il loro utilizzo si sono evidenziati i problemi di rischio biologico, inteso come la possibilità di ammalarsi in seguito ad esposizione a materiali potenzialmente infetti da microrganismi patogeni [1]. Il titolo X che li riguarda è diviso in quattro capitoli, che trattano in particolare: -le definizioni introduttive (nel CAPO I: articoli 266÷270), gli obblighi del datore di lavoro (CAPO II: articoli 271÷278), la sorveglianza sanitaria (CAPO III: articoli 279÷281) e le sanzioni (CAPO IV: articoli 282÷286) e il loro obiettivo è, come sempre nella norma di legge considerata, quello di tutelare la sicurezza e la salute del lavoratore che può subire danni a causa di esposizione ad agenti biologici. Il commento qui riportato tratta al par.1 alcune importanti definizioni, la cui conoscenza è indispensabile per capire gli elementi che sono approfonditi nel par. 2 e che riguardano la valutazione del rischio biologico, con riferimento anche nello specifico agli obblighi del datore di lavoro. Gli aspetti relativi ai provvedimenti utili ai fini della prevenzione, riduzione o eliminazione dei rischi sono dettagliati nel par.3, insieme alle tipologie di protezione più efficaci, mentre nel par.4 sono riportate le tipologie e la gravità dei danni che possono derivare all’uomo per esposizione in ambiente di lavoro ad agenti biologici.
G. Spadoni, P. Morra (2011). Titolo X - Esposizione ad agenti Biologici. TORINO : Zanichelli S.p.A..
Titolo X - Esposizione ad agenti Biologici
SPADONI, GIGLIOLA;MORRA, PAMELA
2011
Abstract
Il Titolo X- ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI del Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. n.81 del 2008 recentemente modificato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106) disciplina le norme applicabili a tutte le attività lavorative nelle quali vi è il rischio di esposizione ad agenti biologici (art. 266) . Il tema è comparso nella normativa nei primi anni novanta (vedi DLgs 626/94) e la sua trattazione, normativa o meno, è relativamente giovane rispetto ad altre: si pensi alle “sostanze pericolose”, i cui articoli nel Testo Unico si collocano immediatamente a monte di quelli qui commentati, per le quali l’interesse, nazionale ed europeo, data fin dagli anni cinquanta-sessanta. Giovani sono infatti la ricerca e le applicazioni industriali che coinvolgono i microrganismi e, pur essendosi ottenuta la maturità tecnica in molti campi, essi sono ancora oggetto di studio e di promettenti sviluppi industriali. Con il loro utilizzo si sono evidenziati i problemi di rischio biologico, inteso come la possibilità di ammalarsi in seguito ad esposizione a materiali potenzialmente infetti da microrganismi patogeni [1]. Il titolo X che li riguarda è diviso in quattro capitoli, che trattano in particolare: -le definizioni introduttive (nel CAPO I: articoli 266÷270), gli obblighi del datore di lavoro (CAPO II: articoli 271÷278), la sorveglianza sanitaria (CAPO III: articoli 279÷281) e le sanzioni (CAPO IV: articoli 282÷286) e il loro obiettivo è, come sempre nella norma di legge considerata, quello di tutelare la sicurezza e la salute del lavoratore che può subire danni a causa di esposizione ad agenti biologici. Il commento qui riportato tratta al par.1 alcune importanti definizioni, la cui conoscenza è indispensabile per capire gli elementi che sono approfonditi nel par. 2 e che riguardano la valutazione del rischio biologico, con riferimento anche nello specifico agli obblighi del datore di lavoro. Gli aspetti relativi ai provvedimenti utili ai fini della prevenzione, riduzione o eliminazione dei rischi sono dettagliati nel par.3, insieme alle tipologie di protezione più efficaci, mentre nel par.4 sono riportate le tipologie e la gravità dei danni che possono derivare all’uomo per esposizione in ambiente di lavoro ad agenti biologici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.