Il titolo IX –SOSTANZE PERICOLOSE del decreto legislativo 81/2008 recentemente modificato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 disciplina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dagli effetti di agenti chimici pericolosi, da agenti cancerogeni o mutageni e da amianto presenti sul luogo di lavoro (con esclusione delle radiazioni ionizzanti). Si suddivide infatti in quattro capitoli che trattano rispettivamente la protezione da agenti chimici (CAPO I), da agenti cancerogeni (CAPO II) e da ultimo da amianto (CAPO III). Il CAPO IV infine tratta le sanzioni. Si impone immediatamente un commento: diversamente dalla struttura del precedente D.Lgs. 626/1994 che trattava gli argomenti sopra citati in titoli diversi, l’attuale Testo Unico fa riferimento ad un unico Titolo e inizia la trattazione con la protezione da agenti chimici, implicitamente riconoscendo gli agenti cancerogeni e mutageni, la cui trattazione è a seguire, come elementi specifici del più ampio “gruppo” degli agenti chimici e confermando lo stretto legame sequenziale tra le due categorie di rischio, già presente nel D.Lgs. 626/1994 [1]. L’obiettivo del Titolo IX, lo stesso che permea tutta la normativa, è quello di tutelare sicurezza e salute del lavoratore che può subire danni, anche molto gravi, a causa di esposizione a sostanze pericolose e non vi è dubbio che, per capirne tutti gli aspetti, tecnologici, tecnici e procedurali, legati alle “sostanze pericolose” sono fondamentali alcune importanti definizioni; è a queste che è dedicato il par.1, che contiene tra l’altro approfondimenti sia sulla classificazione delle sostanze e preparati pericolosi sia sulla scheda di sicurezza. Per l’importanza che anche la norma di legge assegna alla valutazione dei rischi e al documento che la contiene, un paragrafo è stato dedicato alle caratteristiche specifiche delle valutazioni considerando agenti chimici, cancerogeni ed amianto e sottolineando i relativi obblighi del datore di lavoro; i par. 2.1, 2.2 e 2.3 trattano perciò specificità e modalità operative per ciascuna tipologia di sostanza. Ad esse fanno seguito i provvedimenti (vedi par.3) utili ai fini della prevenzione, riduzione o eliminazione dei rischi da sostanze pericolose. Si aggiungono elementi di protezione che contribuiscono anch’essi alla riduzione del rischio complessivo. Come è noto l’analisi è rivolta alla tutela del lavoratore considerato quale bersaglio degli eventi, è perciò necessario (vedi par.4), richiamare le diverse tipologie e la gravità dei danni che possono derivare all’uomo sia dalla esposizione acuta tipica degli incidenti sia da quella cronica derivante dalla esposizione continuativa in ambiente di lavoro: l’approccio ingegneristico qui adottato non comporta l’indicazione di dettaglio dei possibili danni ma evidenzia comunque le conseguenze, spesso assai gravi, cui i lavoratori sono soggetti. I danni, e le circostanze di fatto che ne sono causa, sono oggetto del par.5 in cui si presentano alcune statistiche di incidenti e di malattie professionali ottenute utilizzando la banca dati dell’ISPESL assai vasta anche se, come si vedrà nel seguito, l’identificazione delle cause specifiche è a volte dubbia, stante la genericità di alcune delle voci esaminate. La numerosità degli articoli presenti nel Titolo IX oggetto della trattazione non ha reso facile e fruibile un commento dettagliato e sequenziale per ogni articolo, per questa ragione si è preferito includere i riferimenti agli articoli del Testo Unico e i chiarimenti dovuti ai punti che per un tecnico presentano maggiore difficoltà interpretativa, direttamente nello svolgimento dell’esposizione: ne segue perciò un testo in cui si mescolano sia gli aspetti tecnici che quelli a commento della norma, questi ultimi riportati in corsivo; chi scrive si augura che la struttura proposta faciliti la comprensione degli argomenti.

Titolo IX Sostanze pericolose - Protezione da agenti chimici / G. Spadoni; P. Morra. - STAMPA. - (2011), pp. 357-397.

Titolo IX Sostanze pericolose - Protezione da agenti chimici

SPADONI, GIGLIOLA;MORRA, PAMELA
2011

Abstract

Il titolo IX –SOSTANZE PERICOLOSE del decreto legislativo 81/2008 recentemente modificato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 disciplina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dagli effetti di agenti chimici pericolosi, da agenti cancerogeni o mutageni e da amianto presenti sul luogo di lavoro (con esclusione delle radiazioni ionizzanti). Si suddivide infatti in quattro capitoli che trattano rispettivamente la protezione da agenti chimici (CAPO I), da agenti cancerogeni (CAPO II) e da ultimo da amianto (CAPO III). Il CAPO IV infine tratta le sanzioni. Si impone immediatamente un commento: diversamente dalla struttura del precedente D.Lgs. 626/1994 che trattava gli argomenti sopra citati in titoli diversi, l’attuale Testo Unico fa riferimento ad un unico Titolo e inizia la trattazione con la protezione da agenti chimici, implicitamente riconoscendo gli agenti cancerogeni e mutageni, la cui trattazione è a seguire, come elementi specifici del più ampio “gruppo” degli agenti chimici e confermando lo stretto legame sequenziale tra le due categorie di rischio, già presente nel D.Lgs. 626/1994 [1]. L’obiettivo del Titolo IX, lo stesso che permea tutta la normativa, è quello di tutelare sicurezza e salute del lavoratore che può subire danni, anche molto gravi, a causa di esposizione a sostanze pericolose e non vi è dubbio che, per capirne tutti gli aspetti, tecnologici, tecnici e procedurali, legati alle “sostanze pericolose” sono fondamentali alcune importanti definizioni; è a queste che è dedicato il par.1, che contiene tra l’altro approfondimenti sia sulla classificazione delle sostanze e preparati pericolosi sia sulla scheda di sicurezza. Per l’importanza che anche la norma di legge assegna alla valutazione dei rischi e al documento che la contiene, un paragrafo è stato dedicato alle caratteristiche specifiche delle valutazioni considerando agenti chimici, cancerogeni ed amianto e sottolineando i relativi obblighi del datore di lavoro; i par. 2.1, 2.2 e 2.3 trattano perciò specificità e modalità operative per ciascuna tipologia di sostanza. Ad esse fanno seguito i provvedimenti (vedi par.3) utili ai fini della prevenzione, riduzione o eliminazione dei rischi da sostanze pericolose. Si aggiungono elementi di protezione che contribuiscono anch’essi alla riduzione del rischio complessivo. Come è noto l’analisi è rivolta alla tutela del lavoratore considerato quale bersaglio degli eventi, è perciò necessario (vedi par.4), richiamare le diverse tipologie e la gravità dei danni che possono derivare all’uomo sia dalla esposizione acuta tipica degli incidenti sia da quella cronica derivante dalla esposizione continuativa in ambiente di lavoro: l’approccio ingegneristico qui adottato non comporta l’indicazione di dettaglio dei possibili danni ma evidenzia comunque le conseguenze, spesso assai gravi, cui i lavoratori sono soggetti. I danni, e le circostanze di fatto che ne sono causa, sono oggetto del par.5 in cui si presentano alcune statistiche di incidenti e di malattie professionali ottenute utilizzando la banca dati dell’ISPESL assai vasta anche se, come si vedrà nel seguito, l’identificazione delle cause specifiche è a volte dubbia, stante la genericità di alcune delle voci esaminate. La numerosità degli articoli presenti nel Titolo IX oggetto della trattazione non ha reso facile e fruibile un commento dettagliato e sequenziale per ogni articolo, per questa ragione si è preferito includere i riferimenti agli articoli del Testo Unico e i chiarimenti dovuti ai punti che per un tecnico presentano maggiore difficoltà interpretativa, direttamente nello svolgimento dell’esposizione: ne segue perciò un testo in cui si mescolano sia gli aspetti tecnici che quelli a commento della norma, questi ultimi riportati in corsivo; chi scrive si augura che la struttura proposta faciliti la comprensione degli argomenti.
2011
II. Gestione della Prevenzione
357
397
Titolo IX Sostanze pericolose - Protezione da agenti chimici / G. Spadoni; P. Morra. - STAMPA. - (2011), pp. 357-397.
G. Spadoni; P. Morra
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/128216
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