Il titolo XI del decreto legislativo 81/2008 recentemente modificato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 si occupa della protezione da atmosfere esplosive dei lavoratori. L’obiettivo, lo stesso che permea tutta la normativa, è perciò quello di tutelare sicurezza e salute del lavoratore che, in questo caso specifico, può subire danni anche molto gravi, a causa di incidenti connessi con la presenza in ambiente di una miscela aria-gas/vapori, nebbie (o polveri) infiammabili (la cosiddetta atmosfera esplosiva). La norma all’art. 288 fornisce la definizione di “atmosfera esplosiva”: una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nella miscela incombusta . Per capirne tutti gli aspetti sono certamente opportune alcune precisazioni che permettendo di comprendere meglio il significato fisico dei termini inclusi rendono chiara la fenomenologia a cui ci si riferisce; è a queste che è dedicato il par.1. Avendo chiaro che la miglior tutela è rappresentata dalla prevenzione del rischio - come sempre in materia di sicurezza e ancor più nel caso delle atmosfere esplosive -, per operare al meglio occorre conoscere in quali circostanze può formarsi un’atmosfera esplosiva e quali fonti di accensione possono essere efficaci: ne seguono le considerazioni di cui ai par. 2 e 3 che trattano separatamente gas/vapori e nebbie da polveri, per tener conto e commentarne le loro specificità. Ad esse fanno seguito i provvedimenti (vedi par.4) utili ai fini della prevenzione. Si aggiungono elementi di protezione che contribuiscono anch’essi alla riduzione del rischio complessivo. Poiché l’analisi è rivolta alla tutela del lavoratore e privilegia quindi l’uomo quale bersaglio degli eventi, si richiamano al par.5, le diverse tipologie e la gravità dei danni che possono essere causati all’uomo: la formazione di chi scrive non consente di presentarne i dettagli ma è in ogni caso esplicativa delle conseguenze, spesso assai gravi, che i lavoratori possono subire. I danni, e gli eventi che ne sono causa, sono oggetto del par.6 in cui si presentano alcune statistiche di incidenti ottenute utilizzando la vasta banca dati predisposta dall’ISPESL. L’analisi consente una stima dell’entità del fenomeno, anche se abbastanza grossolana stante alcune incertezze incluse nelle voci esaminate. Conclude il commento (par. 7) una disamina degli articoli di interesse, tendente, quando è il caso, ad evidenziare le difficoltà che un tecnico può incontrare nel rispettarne le indicazioni cogenti.

Titolo XI - Atmosfere esplosive / G. Spadoni. - STAMPA. - (2011), pp. 419-447.

Titolo XI - Atmosfere esplosive

SPADONI, GIGLIOLA
2011

Abstract

Il titolo XI del decreto legislativo 81/2008 recentemente modificato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 si occupa della protezione da atmosfere esplosive dei lavoratori. L’obiettivo, lo stesso che permea tutta la normativa, è perciò quello di tutelare sicurezza e salute del lavoratore che, in questo caso specifico, può subire danni anche molto gravi, a causa di incidenti connessi con la presenza in ambiente di una miscela aria-gas/vapori, nebbie (o polveri) infiammabili (la cosiddetta atmosfera esplosiva). La norma all’art. 288 fornisce la definizione di “atmosfera esplosiva”: una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nella miscela incombusta . Per capirne tutti gli aspetti sono certamente opportune alcune precisazioni che permettendo di comprendere meglio il significato fisico dei termini inclusi rendono chiara la fenomenologia a cui ci si riferisce; è a queste che è dedicato il par.1. Avendo chiaro che la miglior tutela è rappresentata dalla prevenzione del rischio - come sempre in materia di sicurezza e ancor più nel caso delle atmosfere esplosive -, per operare al meglio occorre conoscere in quali circostanze può formarsi un’atmosfera esplosiva e quali fonti di accensione possono essere efficaci: ne seguono le considerazioni di cui ai par. 2 e 3 che trattano separatamente gas/vapori e nebbie da polveri, per tener conto e commentarne le loro specificità. Ad esse fanno seguito i provvedimenti (vedi par.4) utili ai fini della prevenzione. Si aggiungono elementi di protezione che contribuiscono anch’essi alla riduzione del rischio complessivo. Poiché l’analisi è rivolta alla tutela del lavoratore e privilegia quindi l’uomo quale bersaglio degli eventi, si richiamano al par.5, le diverse tipologie e la gravità dei danni che possono essere causati all’uomo: la formazione di chi scrive non consente di presentarne i dettagli ma è in ogni caso esplicativa delle conseguenze, spesso assai gravi, che i lavoratori possono subire. I danni, e gli eventi che ne sono causa, sono oggetto del par.6 in cui si presentano alcune statistiche di incidenti ottenute utilizzando la vasta banca dati predisposta dall’ISPESL. L’analisi consente una stima dell’entità del fenomeno, anche se abbastanza grossolana stante alcune incertezze incluse nelle voci esaminate. Conclude il commento (par. 7) una disamina degli articoli di interesse, tendente, quando è il caso, ad evidenziare le difficoltà che un tecnico può incontrare nel rispettarne le indicazioni cogenti.
2011
II. Gestione della prevenzione
419
447
Titolo XI - Atmosfere esplosive / G. Spadoni. - STAMPA. - (2011), pp. 419-447.
G. Spadoni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/128215
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