Il saggio analizza le peculiarità del futurismo emiliano-romagnolo nella sua lunga e intensa parabola, a partire dalla pubblicazione del "Manifesto del Futurismo" di Marinetti a Bologna nel 1909, quindici giorni prima che su "Le Figaro", fino agli anni Trenta e Quaranta; dopo un quadro generale dedicato alle numerosissime personalità che vi aderirono e vi operarono (Corrado Govoni, TATO, Piero Gigli-Jamar 14, Longanesi, Caviglioni, Valli, Fanelli, Aroldo Bonzagni "Bot il Terribile", Athos Canarini etc.), si sviluppa in forma interdisciplinare in tre sezioni, dedicate rispettivamente al musicista e teorico Francesco Balilla Pratella, agli scrittori e pittori e pionieri del cinema fratelli Ginanni Corradini, e al pittore scultore e scenografo teatrale Enrico Prampolini, ricostruendo l'intensa interazione tra le arti e le teoresi avanguardistiche.
L. Weber (2010). I futuristi emiliano-romagnoli. BOLOGNA : CLUEB.
I futuristi emiliano-romagnoli
WEBER, LUIGI
2010
Abstract
Il saggio analizza le peculiarità del futurismo emiliano-romagnolo nella sua lunga e intensa parabola, a partire dalla pubblicazione del "Manifesto del Futurismo" di Marinetti a Bologna nel 1909, quindici giorni prima che su "Le Figaro", fino agli anni Trenta e Quaranta; dopo un quadro generale dedicato alle numerosissime personalità che vi aderirono e vi operarono (Corrado Govoni, TATO, Piero Gigli-Jamar 14, Longanesi, Caviglioni, Valli, Fanelli, Aroldo Bonzagni "Bot il Terribile", Athos Canarini etc.), si sviluppa in forma interdisciplinare in tre sezioni, dedicate rispettivamente al musicista e teorico Francesco Balilla Pratella, agli scrittori e pittori e pionieri del cinema fratelli Ginanni Corradini, e al pittore scultore e scenografo teatrale Enrico Prampolini, ricostruendo l'intensa interazione tra le arti e le teoresi avanguardistiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.