Si sintetizza il grande mutamento concettuale avvenuto a partire dal XIV secolo nel pensiero dell’aldilà: una delle conseguenze che seguono l'‘invenzione’ del Purgatorio è che il morituro sarà subito posto di fronte alla sua responsabilità individuale al cospetto di Dio. L’ ‘economia della morte’ nata come effetto della nuova situazione fu forse incoraggiata dalla nascita dell’Osservanza in seno agli Ordini Mendicanti. Gli “occhiali della morte” evocati da Girolamo Savonarola diventano, nel suo pensiero, lenti con cui guardare prudentemente alla vita. Si sviluppa una letteratura sulla morte frutto di un atteggiamento ispirato alla Sacra Scrittura, ma che esclude i modelli poetici alti. Anche la diffusissima pratica del travestimento spirituale (il “cantasi come” con l’incipit del testo intonato profano) – che sottintende il riutilizzo di un rivestimento musicale già usato per un testo circolante in precedenza – ribadisce, a mio parere, la forte contiguità fra sfera della vita e sfera della morte: usare la stessa musica che accompagna un testo noto per un nuovo poemetto concentrato sul pensiero della morte, aiuta a rileggere la morte come mero ‘prolungamento’ della vita.
G. Filocamo (2012). “Pensando alla morte, l’omo ne cava grande frutto”. Investire sull’aldilà fra ’400 e ’500. BOLOGNA : Archetipolibri.
“Pensando alla morte, l’omo ne cava grande frutto”. Investire sull’aldilà fra ’400 e ’500
FILOCAMO, GIOIA
2012
Abstract
Si sintetizza il grande mutamento concettuale avvenuto a partire dal XIV secolo nel pensiero dell’aldilà: una delle conseguenze che seguono l'‘invenzione’ del Purgatorio è che il morituro sarà subito posto di fronte alla sua responsabilità individuale al cospetto di Dio. L’ ‘economia della morte’ nata come effetto della nuova situazione fu forse incoraggiata dalla nascita dell’Osservanza in seno agli Ordini Mendicanti. Gli “occhiali della morte” evocati da Girolamo Savonarola diventano, nel suo pensiero, lenti con cui guardare prudentemente alla vita. Si sviluppa una letteratura sulla morte frutto di un atteggiamento ispirato alla Sacra Scrittura, ma che esclude i modelli poetici alti. Anche la diffusissima pratica del travestimento spirituale (il “cantasi come” con l’incipit del testo intonato profano) – che sottintende il riutilizzo di un rivestimento musicale già usato per un testo circolante in precedenza – ribadisce, a mio parere, la forte contiguità fra sfera della vita e sfera della morte: usare la stessa musica che accompagna un testo noto per un nuovo poemetto concentrato sul pensiero della morte, aiuta a rileggere la morte come mero ‘prolungamento’ della vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


