Le aree di interesse comune e i punti di contatto tra la psicologia dell’arte e le arti terapie sono numerosi, ma talvolta più impliciti che espliciti. Affrontando e discutendo nel merito ciascuno di essi, c’è il rischio di aprire (o riaprire) sempre nuove questioni, che tendono a dilatare indefinitamente il campo, imponendo o suggerendo divolta in volta ulteriori digressioni e specificazioni. Proverò comunque a evidenziare alcuni di questi nodi, cercando di contenerne il più possibile la trama all’interno di una sintesi problematica ma relativamente esaustiva: 1.Psicologia dell’arte e arti terapie si incontrano e possono dialogare innanzi tutto su un piano teorico per quanto rigaurda la teoria dell'arte come riprazione; 2.Le connessioni tra la psicologia dell’arte e le arti terapie vanno anche considerate anche sotto un profilo storico e documentario. Esiste infatti intorno ai temi a cui accennavo una vastissima letteratura teorico-critica, che attraversa sia la storia della psicologia e della psichiatria che quella della filosofia e dell’estetica; 3. Un altro fattore di cui tenereconto è il rapporto tra arte e psichiatria, che ha trovato una sua prima sistematizzazione in quel filone di studi noto come “psicopatologia dell'espressione"; 4. L’incontro tra psicologia dell’arte e arti terapie può avvenire anche su un altro piano, che riguarda più da vicino la dimensione dell’arte, sia a livello storico che teorico: mi riferisco al dibattito sulla Outsider Art; 5.Una questione teorica che a me sta particolarmente a cuore e che costituisce un oggettivo e delicato momento di relazione tra psicologia dell’arte e arti terapie riguarda poi le eventuali convergenze tra l’efficacia terapeutica del processo creativo (a cui sono soprattutto interessati gli arte terapeuti) e i suoi effettivi esiti artistici (che stanno a cuore agli operatori delle arti irregolari), nel senso di ipo- tizzare una specifica funzione terapeutica legata ai risulta- ti ottenuti sul piano artistico; 6.Un’ulteriore possibilità di associare la pratica dell’arte a quella dell’arte terapia riguarda il loro loro statuto psichico e la questione del setting come spazio transizionale e illusivo.
Ferrari Stefano (2012). Psicologia dell’arte e arti terapie. BOLOGNA : Dipartimento delle Arti Visive.
Psicologia dell’arte e arti terapie
FERRARI, STEFANO
2012
Abstract
Le aree di interesse comune e i punti di contatto tra la psicologia dell’arte e le arti terapie sono numerosi, ma talvolta più impliciti che espliciti. Affrontando e discutendo nel merito ciascuno di essi, c’è il rischio di aprire (o riaprire) sempre nuove questioni, che tendono a dilatare indefinitamente il campo, imponendo o suggerendo divolta in volta ulteriori digressioni e specificazioni. Proverò comunque a evidenziare alcuni di questi nodi, cercando di contenerne il più possibile la trama all’interno di una sintesi problematica ma relativamente esaustiva: 1.Psicologia dell’arte e arti terapie si incontrano e possono dialogare innanzi tutto su un piano teorico per quanto rigaurda la teoria dell'arte come riprazione; 2.Le connessioni tra la psicologia dell’arte e le arti terapie vanno anche considerate anche sotto un profilo storico e documentario. Esiste infatti intorno ai temi a cui accennavo una vastissima letteratura teorico-critica, che attraversa sia la storia della psicologia e della psichiatria che quella della filosofia e dell’estetica; 3. Un altro fattore di cui tenereconto è il rapporto tra arte e psichiatria, che ha trovato una sua prima sistematizzazione in quel filone di studi noto come “psicopatologia dell'espressione"; 4. L’incontro tra psicologia dell’arte e arti terapie può avvenire anche su un altro piano, che riguarda più da vicino la dimensione dell’arte, sia a livello storico che teorico: mi riferisco al dibattito sulla Outsider Art; 5.Una questione teorica che a me sta particolarmente a cuore e che costituisce un oggettivo e delicato momento di relazione tra psicologia dell’arte e arti terapie riguarda poi le eventuali convergenze tra l’efficacia terapeutica del processo creativo (a cui sono soprattutto interessati gli arte terapeuti) e i suoi effettivi esiti artistici (che stanno a cuore agli operatori delle arti irregolari), nel senso di ipo- tizzare una specifica funzione terapeutica legata ai risulta- ti ottenuti sul piano artistico; 6.Un’ulteriore possibilità di associare la pratica dell’arte a quella dell’arte terapia riguarda il loro loro statuto psichico e la questione del setting come spazio transizionale e illusivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.