Genericamente, sotto la categoria di sistemi informativi si possono classificare tutti i sistemi tecnologici che manipolano, conservano, elaborano e distribuiscono un’informazione che ha o si ritiene possa avere un impatto sulle conoscenze e sui comportamenti umani organizzati all’interno di contesti reali di azione. Da questo punto di vista i sistemi informativi possono essere considerati potenti artefatti cognitivi che supportano gli esseri umani nella manifestazione di attività cognitive superiori quali: la codifica, la decodifica e l’immagazzinamento dell’informazione, l’attività di ricerca, di recupero e di condivisione dell’informazione, il ragionamento, l’apprendimento, la risoluzione di problemi e la presa di decisioni. D’altro canto oggigiorno, ormai in ogni campo della vita quotidiana e quindi anche in quelli più vicino a noi dei Beni Culturali e, in particolare, dell’archeologia vi è un incredibile fiorire di sistemi informativi che raccolgono e rendono disponibili, anche su Internet, le più svariate informazioni sui più disparati aspetti. Le applicazioni odierne, inoltre, permettono di combinare grandi quantità di dati e analizzarle in modo relazionato e in combinazione con altre sorgenti d’informazioni. In tempi recenti e in ambiti disciplinari in cui le informazioni e le conoscenze non sono direttamente e unicamente letterarie, al problema dell’accumulo e della catalogazione si è poi affiancato quello del modo di restituzione dell’informazione, per cui alle stringhe bibliografiche o agli apparati testuali è richiesto l’affiancarsi d’immagini, disegni, fotografie, modelli, articolati secondo una struttura che organizzi modi e forme di questa trasmissione e di questa fruizione. Questo ha portato innanzi due nuove problematiche: il modo di veicolare le informazioni attraverso specifici media; il modo di richiamare le informazioni non partendo da indicizzazioni di materiali testuali ma visuali. Infine recentemente accanto alla strutturazione dell’informazione e alla sua restituzione è stata posta l’istanza della ricontestualizzazione delle espressioni culturali con le informazioni spaziali e architettoniche, nel frattempo cresciute in padronanza e in qualità visiva, un caposaldo per chi si accosta alla costruzione di un sistema informativo di architettura o archeologia. Complessivamente questo sistema richiede la soluzione di problematiche fondamentali: a. La formazione di basi dati qualitativamente affidabili e capaci non solo di trasporre identicamente a se stesso l’originale, ma anche di fornire i caratteri dei modi di questa trasposizione; b. La strutturazione delle forme di aggregazione dei dati in modo da poter restituire in modo analitico e coordinato la base dati originaria e la loro navigazione nello spazio e nel tempo; c. La creazione di strumenti di restituzione in grado di favorire analisi interconnesse e comparative e sfruttare la dimensione digitale sia in forma qualitativa che quantitativa; d. La creazione di forme di interpretazione dei dati in grado di fornire almeno la medesima qualità delle analisi realizzate qualitativamente da parte dello studioso o del gruppo di studiosi. In questa direzione l’informatica propone oggi un nuovo contesto operativo i cui caratteri ‘in nuce’ sono già nell’osservazione della metà degli anni 1950 di Richard Hamming - colui che ha di fatto tracciato la strada dei linguaggi assembler usati per programmare i computer odierni – che “lo scopo della computazione scientifica é entro, non i numeri. Lo scopo della visualizzazione é all’interno, non i numeri. Lo scopo della visualizzazione é far leva sui metodi scientifici esistenti trovandone nuove intrinsecità, attraverso metodi visivi. Circa il 50% dei neuroni sono associati con la visione e dunque essa é un motore fenomenale di conoscenza e di capacità educativa”. Questa constatazione è oggi evoluta in ciò che chiamato visual computing, una soluzione hardware–software che mira ad offrire tecniche nella dir...

Trattamento, tutela e comunicazione dei giacimenti documentali dell’architettura antica / M. Gaiani. - STAMPA. - (2012), pp. 177-219.

Trattamento, tutela e comunicazione dei giacimenti documentali dell’architettura antica

GAIANI, MARCO
2012

Abstract

Genericamente, sotto la categoria di sistemi informativi si possono classificare tutti i sistemi tecnologici che manipolano, conservano, elaborano e distribuiscono un’informazione che ha o si ritiene possa avere un impatto sulle conoscenze e sui comportamenti umani organizzati all’interno di contesti reali di azione. Da questo punto di vista i sistemi informativi possono essere considerati potenti artefatti cognitivi che supportano gli esseri umani nella manifestazione di attività cognitive superiori quali: la codifica, la decodifica e l’immagazzinamento dell’informazione, l’attività di ricerca, di recupero e di condivisione dell’informazione, il ragionamento, l’apprendimento, la risoluzione di problemi e la presa di decisioni. D’altro canto oggigiorno, ormai in ogni campo della vita quotidiana e quindi anche in quelli più vicino a noi dei Beni Culturali e, in particolare, dell’archeologia vi è un incredibile fiorire di sistemi informativi che raccolgono e rendono disponibili, anche su Internet, le più svariate informazioni sui più disparati aspetti. Le applicazioni odierne, inoltre, permettono di combinare grandi quantità di dati e analizzarle in modo relazionato e in combinazione con altre sorgenti d’informazioni. In tempi recenti e in ambiti disciplinari in cui le informazioni e le conoscenze non sono direttamente e unicamente letterarie, al problema dell’accumulo e della catalogazione si è poi affiancato quello del modo di restituzione dell’informazione, per cui alle stringhe bibliografiche o agli apparati testuali è richiesto l’affiancarsi d’immagini, disegni, fotografie, modelli, articolati secondo una struttura che organizzi modi e forme di questa trasmissione e di questa fruizione. Questo ha portato innanzi due nuove problematiche: il modo di veicolare le informazioni attraverso specifici media; il modo di richiamare le informazioni non partendo da indicizzazioni di materiali testuali ma visuali. Infine recentemente accanto alla strutturazione dell’informazione e alla sua restituzione è stata posta l’istanza della ricontestualizzazione delle espressioni culturali con le informazioni spaziali e architettoniche, nel frattempo cresciute in padronanza e in qualità visiva, un caposaldo per chi si accosta alla costruzione di un sistema informativo di architettura o archeologia. Complessivamente questo sistema richiede la soluzione di problematiche fondamentali: a. La formazione di basi dati qualitativamente affidabili e capaci non solo di trasporre identicamente a se stesso l’originale, ma anche di fornire i caratteri dei modi di questa trasposizione; b. La strutturazione delle forme di aggregazione dei dati in modo da poter restituire in modo analitico e coordinato la base dati originaria e la loro navigazione nello spazio e nel tempo; c. La creazione di strumenti di restituzione in grado di favorire analisi interconnesse e comparative e sfruttare la dimensione digitale sia in forma qualitativa che quantitativa; d. La creazione di forme di interpretazione dei dati in grado di fornire almeno la medesima qualità delle analisi realizzate qualitativamente da parte dello studioso o del gruppo di studiosi. In questa direzione l’informatica propone oggi un nuovo contesto operativo i cui caratteri ‘in nuce’ sono già nell’osservazione della metà degli anni 1950 di Richard Hamming - colui che ha di fatto tracciato la strada dei linguaggi assembler usati per programmare i computer odierni – che “lo scopo della computazione scientifica é entro, non i numeri. Lo scopo della visualizzazione é all’interno, non i numeri. Lo scopo della visualizzazione é far leva sui metodi scientifici esistenti trovandone nuove intrinsecità, attraverso metodi visivi. Circa il 50% dei neuroni sono associati con la visione e dunque essa é un motore fenomenale di conoscenza e di capacità educativa”. Questa constatazione è oggi evoluta in ciò che chiamato visual computing, una soluzione hardware–software che mira ad offrire tecniche nella dir...
2012
Vitruvio e il disegno di architettura
177
219
Trattamento, tutela e comunicazione dei giacimenti documentali dell’architettura antica / M. Gaiani. - STAMPA. - (2012), pp. 177-219.
M. Gaiani
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/127264
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