I più recenti e i più importanti studi e indagini statistiche, dall’Istat all’Eurispes, ci forniscono dati sulle famiglie italiane, immerse in contesti caratterizzati da profonde trasformazioni, dove la flessibilità è sempre più spesso sinonimo di precarietà. In questa situazione di instabilità e incertezza si intersecano i cambiamenti provocati dalle tecnologie della comunicazione e dagli strumenti digitali, che, in costante evoluzione, lanciano una sfida a contesti sociali, economici, culturali in bilico tra adeguamento e smarrimento, potenzialità e rischi, pluralità ed omologazione. Le famiglie si trovano a dover modificare radicalmente il proprio atteggiamento nei confronti della società, quasi in un percorso di auto-orientamento insidioso, che si inserisce in processi di trasformazione molto complessi. Nell’ultimo Rapporto annuale del Censis, l’analisi dei più significativi fenomeni socioeconomici, sullo sfondo della crisi, fa emergere, allo stesso tempo, contesti familiari sempre più tecnologici (e soprattutto quei nuclei che hanno almeno un minorenne), in cui sta avvenendo una vera e propria rivoluzione nel sistema dei media e della tecnologia, integrati nella routine quotidiana. Questi, infatti, sembrano acquisire un ruolo essenziale in molti momenti della vita familiare, in un impiego spesso contemporaneo per diverse attività domestiche e che interessano tutti i componenti della famiglia, anche se in modo molto diversificato. Nell’ultimo Rapporto Istat su “Cittadini e nuove tecnologie” del 2008 vengono presentati i dati dell’indagine sui comportamenti e gli aspetti più importanti della vita quotidiana delle famiglie, in relazione alla disponibilità delle nuove tecnologie, al loro utilizzo e alle attività svolte sul web. Si rileva che le famiglie con almeno un minorenne, a partire dai 3 anni, sono le più tecnologiche: oltre al cellulare e alle televisione, che raggiungono quasi la totalità, emergono il 74,3% e 60,9% di famiglie che possiedono il personal computer e hanno accesso a Internet. Altre ricerche nazionali, tra cui “Digital Kids. Come i bambini usano il computer e come potrebbero usarlo genitori e insegnanti” e internazionali, come il Report del PEW Research Center- PEW Internet & American Life Project, fanno emergere la condizione di adulti immigrati digitali disorientati e poco alfabetizzati, ma anche famiglie con bambini dove i genitori rappresentano gli internauti più attivi. Da questo quadro generale di indagini, assai poco esauriente nel mettere in luce la complessità delle infanzie e delle famiglie, nei loro diversi contesti di riferimento, abbiamo concentrato la nostra attenzione analizzando gli ambienti virtuali dei digital parents, chiedendoci se fosse possibile parlare di neonati hi-tech o nativi digitali senza capire come si sono modificate le reti che supportano la responsabilità genitoriale con l’introduzione e lo sviluppo dei media digitali. Risulta allora necessario analizzare e mettere in evidenza il nuovo ruolo delle tecnologie telematiche nella gestione della responsabilità genitoriale, che costantemente si confronta nella quotidianità con le scelte dell’essere genitore/educatore di coloro che sono nati immersi in una nuovo liquido amniotico, aumentato di tecnologia e virtualità.
F. Zanetti, R. Nardone (2012). Tecnologie telematiche nella gestione della responsabilità genitoriale: quali alleanze possibili per i "genitori 2.0"?. ROMA : Carocci.
Tecnologie telematiche nella gestione della responsabilità genitoriale: quali alleanze possibili per i "genitori 2.0"?
ZANETTI, FEDERICA;R. Nardone
2012
Abstract
I più recenti e i più importanti studi e indagini statistiche, dall’Istat all’Eurispes, ci forniscono dati sulle famiglie italiane, immerse in contesti caratterizzati da profonde trasformazioni, dove la flessibilità è sempre più spesso sinonimo di precarietà. In questa situazione di instabilità e incertezza si intersecano i cambiamenti provocati dalle tecnologie della comunicazione e dagli strumenti digitali, che, in costante evoluzione, lanciano una sfida a contesti sociali, economici, culturali in bilico tra adeguamento e smarrimento, potenzialità e rischi, pluralità ed omologazione. Le famiglie si trovano a dover modificare radicalmente il proprio atteggiamento nei confronti della società, quasi in un percorso di auto-orientamento insidioso, che si inserisce in processi di trasformazione molto complessi. Nell’ultimo Rapporto annuale del Censis, l’analisi dei più significativi fenomeni socioeconomici, sullo sfondo della crisi, fa emergere, allo stesso tempo, contesti familiari sempre più tecnologici (e soprattutto quei nuclei che hanno almeno un minorenne), in cui sta avvenendo una vera e propria rivoluzione nel sistema dei media e della tecnologia, integrati nella routine quotidiana. Questi, infatti, sembrano acquisire un ruolo essenziale in molti momenti della vita familiare, in un impiego spesso contemporaneo per diverse attività domestiche e che interessano tutti i componenti della famiglia, anche se in modo molto diversificato. Nell’ultimo Rapporto Istat su “Cittadini e nuove tecnologie” del 2008 vengono presentati i dati dell’indagine sui comportamenti e gli aspetti più importanti della vita quotidiana delle famiglie, in relazione alla disponibilità delle nuove tecnologie, al loro utilizzo e alle attività svolte sul web. Si rileva che le famiglie con almeno un minorenne, a partire dai 3 anni, sono le più tecnologiche: oltre al cellulare e alle televisione, che raggiungono quasi la totalità, emergono il 74,3% e 60,9% di famiglie che possiedono il personal computer e hanno accesso a Internet. Altre ricerche nazionali, tra cui “Digital Kids. Come i bambini usano il computer e come potrebbero usarlo genitori e insegnanti” e internazionali, come il Report del PEW Research Center- PEW Internet & American Life Project, fanno emergere la condizione di adulti immigrati digitali disorientati e poco alfabetizzati, ma anche famiglie con bambini dove i genitori rappresentano gli internauti più attivi. Da questo quadro generale di indagini, assai poco esauriente nel mettere in luce la complessità delle infanzie e delle famiglie, nei loro diversi contesti di riferimento, abbiamo concentrato la nostra attenzione analizzando gli ambienti virtuali dei digital parents, chiedendoci se fosse possibile parlare di neonati hi-tech o nativi digitali senza capire come si sono modificate le reti che supportano la responsabilità genitoriale con l’introduzione e lo sviluppo dei media digitali. Risulta allora necessario analizzare e mettere in evidenza il nuovo ruolo delle tecnologie telematiche nella gestione della responsabilità genitoriale, che costantemente si confronta nella quotidianità con le scelte dell’essere genitore/educatore di coloro che sono nati immersi in una nuovo liquido amniotico, aumentato di tecnologia e virtualità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.