Sulla circolazione dei testi teatrali spagnoli del Siglo de oro in Italia sono stati condotti negli ultimi anni sondaggi accuratissimi. Sappiamo che edizioni, traduzioni e adattamenti delle comedias di Calderón de la Barca, Lope de Vega, Rojas Zorrilla, Antonio de Solís, Jacinto Herrera y Sotomayor, Agustín Moreto, Antonio Coello fioriscono a Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli lungo tutto l’arco del Seicento. Per ricordare alcuni esempi, dalla Vida es sueño di Calderón derivano gli adattamenti di Raffaele Tauro, Giacinto Andrea Cicognini e Andrea Bendinelli; El conde de Sex di Antonio Coello produce la traduzione di Niccolò Biancolelli ed alcuni scenari di comici dell’arte; Angela d’Orso ricava da Calderón Con chi vengo vengo, Di bene in meglio, Amore, onore e potere; nell’Inganno fortunato Brigida Bianchi traduce probabilmente la calderoniana Despreciada querida; Orsola Biancolelli dà alle stampe una sua versione della Hermosa fea di Lope (La bella brutta, Parigi, 1665). Ma la casistica è assai più ampia.
Lope de Vega negli intrecci dei drammi per musica veneziani
BADOLATO, NICOLA
2011
Abstract
Sulla circolazione dei testi teatrali spagnoli del Siglo de oro in Italia sono stati condotti negli ultimi anni sondaggi accuratissimi. Sappiamo che edizioni, traduzioni e adattamenti delle comedias di Calderón de la Barca, Lope de Vega, Rojas Zorrilla, Antonio de Solís, Jacinto Herrera y Sotomayor, Agustín Moreto, Antonio Coello fioriscono a Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli lungo tutto l’arco del Seicento. Per ricordare alcuni esempi, dalla Vida es sueño di Calderón derivano gli adattamenti di Raffaele Tauro, Giacinto Andrea Cicognini e Andrea Bendinelli; El conde de Sex di Antonio Coello produce la traduzione di Niccolò Biancolelli ed alcuni scenari di comici dell’arte; Angela d’Orso ricava da Calderón Con chi vengo vengo, Di bene in meglio, Amore, onore e potere; nell’Inganno fortunato Brigida Bianchi traduce probabilmente la calderoniana Despreciada querida; Orsola Biancolelli dà alle stampe una sua versione della Hermosa fea di Lope (La bella brutta, Parigi, 1665). Ma la casistica è assai più ampia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.