Gli esempi negativi che hanno imposto recentemente la compliance aziendale all’attenzione di studiosi, professionisti, imprenditori sono noti e riguardano importanti realtà economiche del panorama nazionale e internazionale. I recenti scandali (Enron, WorldCom, Tyco, Cirio, Parmalat etc.) sono riconducibili a gravi irregolarità che hanno pregiudicato immediatamente, non appena pubbliche, i risultati e la continuità di importanti realtà aziendali. In questi casi le violazioni sono state così gravi da produrre, da sole, conseguenze drastiche; si è manifestata una veloce, sebbene non tempestiva, reazione del mercato che, se da un lato ha registrato le perdite economiche in capo alla società sanzionata, dall’altro ha disincentivato altre aziende ad assumere simili comportamenti mediante la cancellazione (o il forte ridimensionamento) della società sanzionata. Tutto ciò premesso, lo scopo del contributo è quello di analizzare cosa accade in corrispondenza di violazioni che, sebbene accertate, non sono necessariamente, da un punto di vista meramente economico, gravi come le precedenti (per entità delle perdite economiche generate e delle sanzioni comminate). Lo studio ha analizzato la risposta del mercato italiano alle violazioni in materia di rendicontazione economico-finanziaria e tutela del mercato, sanzionate da CONSOB nel biennio 2009/2010. La scelta del periodo di riferimento delle violazioni non è casuale. Il biennio individuato segue infatti un periodo caratterizzato da grandi scandali finanziari e gravissime ripercussioni economiche che hanno ridotto considerevolmente il valore dei patrimoni mobiliari di tantissimi risparmiatori. Tali fenomeni hanno oggi conseguenze globali a causa delle forti interdipendenze tra economie di Paesi diversi . Le norme di legge oggetto di violazione e relativa sanzione, a cui si è fatto riferimento in questo contributo, sono quelle esplicitamente richiamate dai provvedimenti sanzionatori di CONSOB. Si tratta delle norme del TUF (Testo Unico della Finanza, decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998) sulla trasparenza dei mercati e delle negoziazioni, su cui a CONSOB è demandata esplicita attività di sorveglianza. Nel dettaglio e con esplicito riferimento alla specifica nomenclatura utilizzata da CONSOB, si considerano, nella sostanza, le violazioni in materia di bilancio e di richieste di divulgazione di informazioni ex art. 114, d.lgs. N. 58/98.

DIfetto di compliance e valori di mercato: un segnale debole?

SUPINO, ENRICO
2011

Abstract

Gli esempi negativi che hanno imposto recentemente la compliance aziendale all’attenzione di studiosi, professionisti, imprenditori sono noti e riguardano importanti realtà economiche del panorama nazionale e internazionale. I recenti scandali (Enron, WorldCom, Tyco, Cirio, Parmalat etc.) sono riconducibili a gravi irregolarità che hanno pregiudicato immediatamente, non appena pubbliche, i risultati e la continuità di importanti realtà aziendali. In questi casi le violazioni sono state così gravi da produrre, da sole, conseguenze drastiche; si è manifestata una veloce, sebbene non tempestiva, reazione del mercato che, se da un lato ha registrato le perdite economiche in capo alla società sanzionata, dall’altro ha disincentivato altre aziende ad assumere simili comportamenti mediante la cancellazione (o il forte ridimensionamento) della società sanzionata. Tutto ciò premesso, lo scopo del contributo è quello di analizzare cosa accade in corrispondenza di violazioni che, sebbene accertate, non sono necessariamente, da un punto di vista meramente economico, gravi come le precedenti (per entità delle perdite economiche generate e delle sanzioni comminate). Lo studio ha analizzato la risposta del mercato italiano alle violazioni in materia di rendicontazione economico-finanziaria e tutela del mercato, sanzionate da CONSOB nel biennio 2009/2010. La scelta del periodo di riferimento delle violazioni non è casuale. Il biennio individuato segue infatti un periodo caratterizzato da grandi scandali finanziari e gravissime ripercussioni economiche che hanno ridotto considerevolmente il valore dei patrimoni mobiliari di tantissimi risparmiatori. Tali fenomeni hanno oggi conseguenze globali a causa delle forti interdipendenze tra economie di Paesi diversi . Le norme di legge oggetto di violazione e relativa sanzione, a cui si è fatto riferimento in questo contributo, sono quelle esplicitamente richiamate dai provvedimenti sanzionatori di CONSOB. Si tratta delle norme del TUF (Testo Unico della Finanza, decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998) sulla trasparenza dei mercati e delle negoziazioni, su cui a CONSOB è demandata esplicita attività di sorveglianza. Nel dettaglio e con esplicito riferimento alla specifica nomenclatura utilizzata da CONSOB, si considerano, nella sostanza, le violazioni in materia di bilancio e di richieste di divulgazione di informazioni ex art. 114, d.lgs. N. 58/98.
2011
Il rischio di compliance
33
54
E. Supino
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