Si tratta della ricerca dell'unità locale dell'Università di Bologna che fa capo al PRIN 2007 intitolato "Qualità della disclosure, previsioni degli analisti finanziari e strategie di investimento” di cui Saverio Bozzolan (Università di Padova) è stato responsabile scientifico nazionale. La ricerca si focalizza sull'analisi della reazione del mercato ai cambi di raccomandazione e alle revisioni delle stime emesse dagli analisti finanziari, nonché alla possibilità di trovare strategie d'investimento su di esse basate, che siano profittevoli per gli investitori. Il progetto di ricerca ha portato alla creazione di un nuovo database sul mercato italiano, di rilevante interesse in quanto gli analisti in esso operanti devono trasmettere i loro report alla società di vigilanza del mercato il giorno stesso in cui li forniscono ai loro clienti privati (report date) e renderli pubblicamente disponibili entro sessanta giorni da tale data (public access date). Gli obiettivi del progetto di ricerca sono stati molteplici. Primo, si esamina la reazione del mercato azionario alle previsioni degli analisti finanziari in ambito italiano. Secondo, si quantifica la redditività di strategie di portafoglio basate sulle raccomandazioni o sulle stime degli analisti, sia per i loro clienti privati che per gli altri investitori in generale. Terzo, si considerano anche i dati tecnici disponibili sulle società coperte, come ulteriore input informativo per gli analisti, al fine di capire se questi migliorino le loro previsioni e se siano correttamente incorporati nei prezzi. Quarto, essendo il ruolo degli analisti ancor più rilevante con riferimento alle IPO (Initial Public Offerings), quando l'asimmetria informativa tra società quotanda e investitori è massima, considereremo i potenziali conflitti d'interesse per gli analisti: misurando la performance di lungo periodo delle IPO raccomandate da analisti indipendenti e affiliati agli intermediari che hanno portato in Borsa la società oggetto di copertura; o verificando se l'underpricing iniziale sia una retribuzione indiretta per il coverage degli analisti e se dunque queste variabili siano correlate. Da un punto di vista metodologico, abbiamo utilizzato la metodologia dell'event study, considerando la corretta definizione di rendimenti e volumi anomali di breve e lungo periodo e i relativi test parametrici e non parametrici. Inoltre, sono stati utilizzate analisi dettagliate su specifiche società (clinical studies).

Cervellati E.M. (2011). Raccomandazioni e previsioni degli analisti finanziari: valore informativo e strategie di investimento.

Raccomandazioni e previsioni degli analisti finanziari: valore informativo e strategie di investimento

CERVELLATI, ENRICO MARIA
2011

Abstract

Si tratta della ricerca dell'unità locale dell'Università di Bologna che fa capo al PRIN 2007 intitolato "Qualità della disclosure, previsioni degli analisti finanziari e strategie di investimento” di cui Saverio Bozzolan (Università di Padova) è stato responsabile scientifico nazionale. La ricerca si focalizza sull'analisi della reazione del mercato ai cambi di raccomandazione e alle revisioni delle stime emesse dagli analisti finanziari, nonché alla possibilità di trovare strategie d'investimento su di esse basate, che siano profittevoli per gli investitori. Il progetto di ricerca ha portato alla creazione di un nuovo database sul mercato italiano, di rilevante interesse in quanto gli analisti in esso operanti devono trasmettere i loro report alla società di vigilanza del mercato il giorno stesso in cui li forniscono ai loro clienti privati (report date) e renderli pubblicamente disponibili entro sessanta giorni da tale data (public access date). Gli obiettivi del progetto di ricerca sono stati molteplici. Primo, si esamina la reazione del mercato azionario alle previsioni degli analisti finanziari in ambito italiano. Secondo, si quantifica la redditività di strategie di portafoglio basate sulle raccomandazioni o sulle stime degli analisti, sia per i loro clienti privati che per gli altri investitori in generale. Terzo, si considerano anche i dati tecnici disponibili sulle società coperte, come ulteriore input informativo per gli analisti, al fine di capire se questi migliorino le loro previsioni e se siano correttamente incorporati nei prezzi. Quarto, essendo il ruolo degli analisti ancor più rilevante con riferimento alle IPO (Initial Public Offerings), quando l'asimmetria informativa tra società quotanda e investitori è massima, considereremo i potenziali conflitti d'interesse per gli analisti: misurando la performance di lungo periodo delle IPO raccomandate da analisti indipendenti e affiliati agli intermediari che hanno portato in Borsa la società oggetto di copertura; o verificando se l'underpricing iniziale sia una retribuzione indiretta per il coverage degli analisti e se dunque queste variabili siano correlate. Da un punto di vista metodologico, abbiamo utilizzato la metodologia dell'event study, considerando la corretta definizione di rendimenti e volumi anomali di breve e lungo periodo e i relativi test parametrici e non parametrici. Inoltre, sono stati utilizzate analisi dettagliate su specifiche società (clinical studies).
2011
2007
Cervellati E.M. (2011). Raccomandazioni e previsioni degli analisti finanziari: valore informativo e strategie di investimento.
Cervellati E.M.
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