L'articolo presenta una ricontestualizzazione critica e una nuova traduzione di un'opera capitale di A. S. Pushkin, "Mozart e Salieri" . Una nuova traduzione, un nuovo esercizio ermeneutico, che vuole restituire la lettera - e con ciò stesso il ritmo, la musica, i perni interpretativi, la rete di assonanze - spesso precedentemente perse in tentativi che, volendo esaltare la voce "altrui" del traduttore, finivano per oscurare la voce "propria" dell'autore. Un esercizio di "ascolto dell'altro", dove "dell'altro" è "gentivo etico" (Ponzio), che rimetta in circolo la pratica dell'ascolto attivo appunto come pratica interpretativa primaria. Un esercizio di filosofia della traduzione in quanto filosofia della musica. Una proposta di esmpio didattico, anche: l'esercizio per l'allievo traduttore all'esecuzione del testo come massimo momento di responsabilità. Il testo è qui preceduto da un intervento che intende recuperare il momento della traduzione in quanto atto ermeneutico fondante di un approccio filologicamente rigoroso al testo e, nel contempo, ricontestualizzare la lettura del sommo poeta russo in una chiave che ne "magnifichi" (U. Eco) alcuni nessi semantici precedentemente "narcotizzati". Il testo è proposto come primo momento di un progetto (in corso di realizzazione e, in parte, già di pubblicazione) di ritraduzione e ricontestualizzazione, in una duplice prospettiva appunto traduttologica e storico-letteraria, dell'intero ciclo delle "piccole tragedie" pushkiniane.
O Mozart, Mozart! / M. De Michiel. - STAMPA. - (2011), pp. 503-518.
O Mozart, Mozart!
DE MICHIEL, MARGHERITA
2011
Abstract
L'articolo presenta una ricontestualizzazione critica e una nuova traduzione di un'opera capitale di A. S. Pushkin, "Mozart e Salieri" . Una nuova traduzione, un nuovo esercizio ermeneutico, che vuole restituire la lettera - e con ciò stesso il ritmo, la musica, i perni interpretativi, la rete di assonanze - spesso precedentemente perse in tentativi che, volendo esaltare la voce "altrui" del traduttore, finivano per oscurare la voce "propria" dell'autore. Un esercizio di "ascolto dell'altro", dove "dell'altro" è "gentivo etico" (Ponzio), che rimetta in circolo la pratica dell'ascolto attivo appunto come pratica interpretativa primaria. Un esercizio di filosofia della traduzione in quanto filosofia della musica. Una proposta di esmpio didattico, anche: l'esercizio per l'allievo traduttore all'esecuzione del testo come massimo momento di responsabilità. Il testo è qui preceduto da un intervento che intende recuperare il momento della traduzione in quanto atto ermeneutico fondante di un approccio filologicamente rigoroso al testo e, nel contempo, ricontestualizzare la lettura del sommo poeta russo in una chiave che ne "magnifichi" (U. Eco) alcuni nessi semantici precedentemente "narcotizzati". Il testo è proposto come primo momento di un progetto (in corso di realizzazione e, in parte, già di pubblicazione) di ritraduzione e ricontestualizzazione, in una duplice prospettiva appunto traduttologica e storico-letteraria, dell'intero ciclo delle "piccole tragedie" pushkiniane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.