Il saggio analizza il ruolo del sindacalismo del pubblico impiego nel regime fascista. Benché il fascismo, proclamando il carattere totale dello Stato, avesse reso di fatto impensabile l'organizzazione sindacale dei pubblici funzionari (da considerare non come lavoratori ma come "militi" al servizio dell'interesse generale), furono costituite organizzazioni (la principale fu l'Associazione generale fascista per il pubblico impiego) con lo scopo di garantire vantaggi e facilitazioni per il tempo libero degli impiegati. Queste associazioni, tuttavia, assunsero col tempo, in maniera non ufficiale, alcune funzioni proprie del sindacato, mettendo in atto, pur in assenza di una cornice contrattuale, un'attività a tutti gli effetti rivendicativa e di difesa di specifici interessi. La vicenda mostra, nella sua singolarità, quanto il progetto del fascismo di eliminare il conflitto sociale risultasse velleitario, e quanto il conflitto sociale stesso sia - nella consapevolezza o meno degli attori coinvolti - un elemento costitutivo delle società contemporanee.
A. Gagliardi (2006). Il sindacato negato. Gli impiegati pubblici e l’organizzazione dello Stato fascista. ROMA : Ediesse.
Il sindacato negato. Gli impiegati pubblici e l’organizzazione dello Stato fascista
GAGLIARDI, ALESSIO
2006
Abstract
Il saggio analizza il ruolo del sindacalismo del pubblico impiego nel regime fascista. Benché il fascismo, proclamando il carattere totale dello Stato, avesse reso di fatto impensabile l'organizzazione sindacale dei pubblici funzionari (da considerare non come lavoratori ma come "militi" al servizio dell'interesse generale), furono costituite organizzazioni (la principale fu l'Associazione generale fascista per il pubblico impiego) con lo scopo di garantire vantaggi e facilitazioni per il tempo libero degli impiegati. Queste associazioni, tuttavia, assunsero col tempo, in maniera non ufficiale, alcune funzioni proprie del sindacato, mettendo in atto, pur in assenza di una cornice contrattuale, un'attività a tutti gli effetti rivendicativa e di difesa di specifici interessi. La vicenda mostra, nella sua singolarità, quanto il progetto del fascismo di eliminare il conflitto sociale risultasse velleitario, e quanto il conflitto sociale stesso sia - nella consapevolezza o meno degli attori coinvolti - un elemento costitutivo delle società contemporanee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.