L'aggressività non deve essere interpretata come un fenomeno isolato e casuale, ma come parte del mondo sociale del bambino, che come gli altri comportamenti sociali è influenzata dalle situazioni interattive a cui il bambino prende parte. Molteplici sono i fattori che concorrono allo sviluppo del comportamento aggressivo nei bambini: differenze individuali, procesi psichici, influenze e condizioni sociali, stili dei genitori, esposizione alla violenza. La cosa certa è che l'aggressività si sviluppa come comportamento "normale" e non casuale, si manifesta principalmente nel bambino per poi attenuarsi e quasi scomparire lasciando spazio a comportamenti sociali più evoluti e complessi, oppure, in alcuni casi, trasformandosi in violenza vera e propria, che possiamo considerare come degenerazione dell'aggressività. La manifestazione aggressiva va dunque considerata, nel processo di educazione e cura rivolte al bambino, come elemento presente da affrontare e non da eludero o inibire, come tappa necessaria allo sviluppo sociale del bambino, all'acquisizione delle competenze necessarie a risolvere gli inevitabili conflitti che nascono nelle quotidiane esperienze di vita. Oggi l'infania viene spesso limitata nelle sue manifestazionei aggressive, anche se giocose, mentre è fortemente esposta alla violenza passiva che si manifesta attraverso i media o, in certi casi, nei comportamenti degli adulti di riferimento. Tale esperienza segna il bambino, lo coinvolge in situazioni aggressive che subisce indirettamente senza poter mediare la loro soluzione. I contributi che danno corpo a questo focus mettono in evidenza come aggressività e socialità, nelle relazioni educative che riguardano sia i bambini che gli adulti, costituiscano un campo d'esperienza essenziale e normale su cui operare con adeguate modalità di osservazione e di intervento, dove la negazione o peggio la repressione non solo non aiutano ad affrontare e a risolvere i problei, ma si pongono come modliatà antipedagogiche.
A.Ceciliani (2009). Aggressività e socialità nell'infanzia.. BOLOGNA : Perdisa Editore.
Aggressività e socialità nell'infanzia.
CECILIANI, ANDREA
2009
Abstract
L'aggressività non deve essere interpretata come un fenomeno isolato e casuale, ma come parte del mondo sociale del bambino, che come gli altri comportamenti sociali è influenzata dalle situazioni interattive a cui il bambino prende parte. Molteplici sono i fattori che concorrono allo sviluppo del comportamento aggressivo nei bambini: differenze individuali, procesi psichici, influenze e condizioni sociali, stili dei genitori, esposizione alla violenza. La cosa certa è che l'aggressività si sviluppa come comportamento "normale" e non casuale, si manifesta principalmente nel bambino per poi attenuarsi e quasi scomparire lasciando spazio a comportamenti sociali più evoluti e complessi, oppure, in alcuni casi, trasformandosi in violenza vera e propria, che possiamo considerare come degenerazione dell'aggressività. La manifestazione aggressiva va dunque considerata, nel processo di educazione e cura rivolte al bambino, come elemento presente da affrontare e non da eludero o inibire, come tappa necessaria allo sviluppo sociale del bambino, all'acquisizione delle competenze necessarie a risolvere gli inevitabili conflitti che nascono nelle quotidiane esperienze di vita. Oggi l'infania viene spesso limitata nelle sue manifestazionei aggressive, anche se giocose, mentre è fortemente esposta alla violenza passiva che si manifesta attraverso i media o, in certi casi, nei comportamenti degli adulti di riferimento. Tale esperienza segna il bambino, lo coinvolge in situazioni aggressive che subisce indirettamente senza poter mediare la loro soluzione. I contributi che danno corpo a questo focus mettono in evidenza come aggressività e socialità, nelle relazioni educative che riguardano sia i bambini che gli adulti, costituiscano un campo d'esperienza essenziale e normale su cui operare con adeguate modalità di osservazione e di intervento, dove la negazione o peggio la repressione non solo non aiutano ad affrontare e a risolvere i problei, ma si pongono come modliatà antipedagogiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.