I banchi delle scuole italiane di ogni ordine e grado sono sempre più spesso occupati da studenti stranieri, effetto dell'onda lunga di un processo di insediamento della popolazione straniera sul nostro territorio iniziato quasi 30 anni fa e oggi in fase di marcata stabilizzazione. La scuola diventa, così, lo specchio di quel pluralismo di cittadinanze, lingue, culture e religioni che innervano il più ampio tessuto sociale, e i dati confermano questo cambiamento. Gli alunni con cittadinanza non italiana si concentrano soprattutto nelle scuole del primo ciclo di istruzione e questo dato non è particolarmente sorprendente, dal momento che queste sono le istituzioni scolastiche che occupano i primi gradini della scala gerarchica del nostro sistema formativo e risentono così per prime della mutevole e mutata composizione delle cittadinanze dei loro allievi. Ciò che desta maggiore interesse è, invece, il sensibile incremento che negli ultimi anni si sta registrando a livello di stranieri iscritti nelle scuole secondarie di II grado. Lo studio dell'integrazione (o meno) dei figli degli immigrati nella società ricevente costituisce una buona lente di ingrandimento per leggere e decifrare il mutamento in atto nel tessuto sociale, non solo perché questi sono gli adulti di domani, ma anche perché costituiscono un importante "punto di incontro" fra prima generazione di immigrati e società ospitante. In particolare, la scuola - in quanto agenzia di socializzazione che, oltre a trasmettere conoscenze e competenze, influisce sui comportamenti degli allievi modellandone i valori morali e gli stili culturali - è un terreno privilegiato da cui partire per studiare l'integrazione delle seconde generazioni. Dagli studi finora condotti emerge come in nessun paese si sia ancora riusciti a risolvere adeguatamente il problema della piena integrazione e promozione dei giovani stranieri. L'insuccesso scolastico è spesso indicato come uno dei principali responsabili di questo deficit di integrazione da parte dei giovani di origine immigrata. I dati ufficiali delineano, infatti, la riproduzione di uno scenario che non tende a mutare: la riuscita scolastica dei figli degli immigrati rimane costantemente inferiore a quella dei coetanei autoctoni in ogni ordine di scuola. Pertanto, per questi giovani, il rischio di rimanere ai margini della società e di non riuscire a concorrere al "banchetto delle opportunità" è alto. Il presente contributo è un concreto tentativo di far maggiore chiarezza su quella che è la carriera scolastica di questi studenti, comparando la loro situazione formativa con quella dei compagni italiani e passando in rassegna molteplici aspetti, quali: l'esperienza del ritardo e della ripetenza scolastica, la ricostruzione della carriera scolastica pregressa, l'individuazione delle discipline in cui si registrano le maggiori difficoltà di apprendimento, senza perdere di vista né la situazione socio-economica e culturale familiari di questi giovani, né le loro difficoltà linguistiche.

Integrazione ed esiti scolastici dei giovani figli di immigrati nelle scuole secondarie superiori della provincia di Bologna / D. Mantovani. - STAMPA. - (2009), pp. 23-25. (Intervento presentato al convegno Giornate di studio sulla popolazione tenutosi a Milano nel 2-4 febbraio 2009).

Integrazione ed esiti scolastici dei giovani figli di immigrati nelle scuole secondarie superiori della provincia di Bologna

MANTOVANI, DEBORA
2009

Abstract

I banchi delle scuole italiane di ogni ordine e grado sono sempre più spesso occupati da studenti stranieri, effetto dell'onda lunga di un processo di insediamento della popolazione straniera sul nostro territorio iniziato quasi 30 anni fa e oggi in fase di marcata stabilizzazione. La scuola diventa, così, lo specchio di quel pluralismo di cittadinanze, lingue, culture e religioni che innervano il più ampio tessuto sociale, e i dati confermano questo cambiamento. Gli alunni con cittadinanza non italiana si concentrano soprattutto nelle scuole del primo ciclo di istruzione e questo dato non è particolarmente sorprendente, dal momento che queste sono le istituzioni scolastiche che occupano i primi gradini della scala gerarchica del nostro sistema formativo e risentono così per prime della mutevole e mutata composizione delle cittadinanze dei loro allievi. Ciò che desta maggiore interesse è, invece, il sensibile incremento che negli ultimi anni si sta registrando a livello di stranieri iscritti nelle scuole secondarie di II grado. Lo studio dell'integrazione (o meno) dei figli degli immigrati nella società ricevente costituisce una buona lente di ingrandimento per leggere e decifrare il mutamento in atto nel tessuto sociale, non solo perché questi sono gli adulti di domani, ma anche perché costituiscono un importante "punto di incontro" fra prima generazione di immigrati e società ospitante. In particolare, la scuola - in quanto agenzia di socializzazione che, oltre a trasmettere conoscenze e competenze, influisce sui comportamenti degli allievi modellandone i valori morali e gli stili culturali - è un terreno privilegiato da cui partire per studiare l'integrazione delle seconde generazioni. Dagli studi finora condotti emerge come in nessun paese si sia ancora riusciti a risolvere adeguatamente il problema della piena integrazione e promozione dei giovani stranieri. L'insuccesso scolastico è spesso indicato come uno dei principali responsabili di questo deficit di integrazione da parte dei giovani di origine immigrata. I dati ufficiali delineano, infatti, la riproduzione di uno scenario che non tende a mutare: la riuscita scolastica dei figli degli immigrati rimane costantemente inferiore a quella dei coetanei autoctoni in ogni ordine di scuola. Pertanto, per questi giovani, il rischio di rimanere ai margini della società e di non riuscire a concorrere al "banchetto delle opportunità" è alto. Il presente contributo è un concreto tentativo di far maggiore chiarezza su quella che è la carriera scolastica di questi studenti, comparando la loro situazione formativa con quella dei compagni italiani e passando in rassegna molteplici aspetti, quali: l'esperienza del ritardo e della ripetenza scolastica, la ricostruzione della carriera scolastica pregressa, l'individuazione delle discipline in cui si registrano le maggiori difficoltà di apprendimento, senza perdere di vista né la situazione socio-economica e culturale familiari di questi giovani, né le loro difficoltà linguistiche.
2009
Giornate di studio sulla popolazione
23
25
Integrazione ed esiti scolastici dei giovani figli di immigrati nelle scuole secondarie superiori della provincia di Bologna / D. Mantovani. - STAMPA. - (2009), pp. 23-25. (Intervento presentato al convegno Giornate di studio sulla popolazione tenutosi a Milano nel 2-4 febbraio 2009).
D. Mantovani
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/121550
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