Vasta ed approfondita ricognizione critica multimediale del percorso artistico dell’attore Cesco Baseggio, dal respiro di una vera e propria monografia, articolata in profilo biografico, ricostruzione della sua formazione e analisi delle sue principali interpretazioni e del suo stile recitativo – corredata di un’ampia teatrografia, di un ricco catalogo delle sue principali interpretazioni cinematografiche, radiofoniche e televisive, da un’articolata bibliografia, nonché da un nutrito apparato di testimonianze fotografiche e in video del suo lavoro – destinata al database on line AMAtI dell’Università degli Studi di Firenze. Primogenito di una famiglia di musicisti, il padre è violinista e la madre è soprano, Francesco Baseggio (o Cesco come ama farsi chiamare; Treviso 1897 – Catania 1971) è stato uno degli ultimi e più amati interpreti del teatro all’antica italiana. Nell’ambito del repertorio dialettale veneto che da subito egli assume a suo pressoché unico campo d’azione, fin da ragazzo – esordisce a Venezia nel ’13 al fianco di Giachetti – Cesco dimostra una spiccata inclinazione a vestire i panni di personaggi anziani, orientandosi così verso il ruolo del caratterista promiscuo, a tratti non estraneo, specie in gioventù, a toni da brillante. Attore italiano che recita in veneziano sul modello di Benini, più che attore dialettale in senso stretto alla Zago, egli diventa capocomico nel 1926. Il suo repertorio è eminentemente incentrato su Goldoni (memorabili le sue interpretazioni di Pantalone nel “Bugiardo” o ne “La puta onorata”, di Lunardo ne “I rusteghi”, di paron Fortunato ne “Le baruffe chiozzotte”, di Geronte ne “Il burbero benefico” e di Todero nel “Sior Todero brontolon”), ma in esso trovano spazio pure i classici del teatro veneto tra Otto e Novecento e Ruzante – prezioso infatti il suo contributo alla riscoperta scenica di Beolco a metà del XX secolo. Tappa cruciale nella sua consacrazione ad attore di primo piano delle ribalte nazionali la sua interpretazione di una riduzione in dialetto veneziano del “Mercante di Venezia” (“Shylock”, 1927). Ritiratosi dalle scene nel 1966, oltre che attore Baseggio è stato pure drammaturgo (attivo in coppia con Carlo Lodovici sotto lo pseudonimo di Lodovico Ceschi) e regista. All’impegno teatrale Baseggio affianca infine la carriera cinematografica (è interprete di molti film, ma spesso in ruoli secondari), così come il lavoro in radio e soprattutto in TV: dalla metà degli anni Cinquanta la sua popolarità è legata infatti, in particolare, alle molte registrazioni televisive (in studio o in diretta dai teatri) delle sue celebri interpretazioni goldoniane.
Titolo: | Cesco Baseggio: Biografia; Formazione, Interpretazioni/Stile; Teatro; Cinema; Televisione; Radio; Fonti, Bibliografia; Iconografia; Audio; Video | |
Autore/i: | LONGHI, CLAUDIO | |
Autore/i Unibo: | ||
Anno: | 2012 | |
Titolo del libro: | Archivio Multimediale Attori Italiani | |
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Abstract: | Vasta ed approfondita ricognizione critica multimediale del percorso artistico dell’attore Cesco Baseggio, dal respiro di una vera e propria monografia, articolata in profilo biografico, ricostruzione della sua formazione e analisi delle sue principali interpretazioni e del suo stile recitativo – corredata di un’ampia teatrografia, di un ricco catalogo delle sue principali interpretazioni cinematografiche, radiofoniche e televisive, da un’articolata bibliografia, nonché da un nutrito apparato di testimonianze fotografiche e in video del suo lavoro – destinata al database on line AMAtI dell’Università degli Studi di Firenze. Primogenito di una famiglia di musicisti, il padre è violinista e la madre è soprano, Francesco Baseggio (o Cesco come ama farsi chiamare; Treviso 1897 – Catania 1971) è stato uno degli ultimi e più amati interpreti del teatro all’antica italiana. Nell’ambito del repertorio dialettale veneto che da subito egli assume a suo pressoché unico campo d’azione, fin da ragazzo – esordisce a Venezia nel ’13 al fianco di Giachetti – Cesco dimostra una spiccata inclinazione a vestire i panni di personaggi anziani, orientandosi così verso il ruolo del caratterista promiscuo, a tratti non estraneo, specie in gioventù, a toni da brillante. Attore italiano che recita in veneziano sul modello di Benini, più che attore dialettale in senso stretto alla Zago, egli diventa capocomico nel 1926. Il suo repertorio è eminentemente incentrato su Goldoni (memorabili le sue interpretazioni di Pantalone nel “Bugiardo” o ne “La puta onorata”, di Lunardo ne “I rusteghi”, di paron Fortunato ne “Le baruffe chiozzotte”, di Geronte ne “Il burbero benefico” e di Todero nel “Sior Todero brontolon”), ma in esso trovano spazio pure i classici del teatro veneto tra Otto e Novecento e Ruzante – prezioso infatti il suo contributo alla riscoperta scenica di Beolco a metà del XX secolo. Tappa cruciale nella sua consacrazione ad attore di primo piano delle ribalte nazionali la sua interpretazione di una riduzione in dialetto veneziano del “Mercante di Venezia” (“Shylock”, 1927). Ritiratosi dalle scene nel 1966, oltre che attore Baseggio è stato pure drammaturgo (attivo in coppia con Carlo Lodovici sotto lo pseudonimo di Lodovico Ceschi) e regista. All’impegno teatrale Baseggio affianca infine la carriera cinematografica (è interprete di molti film, ma spesso in ruoli secondari), così come il lavoro in radio e soprattutto in TV: dalla metà degli anni Cinquanta la sua popolarità è legata infatti, in particolare, alle molte registrazioni televisive (in studio o in diretta dai teatri) delle sue celebri interpretazioni goldoniane. | |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 30-giu-2013 | |
Data stato definitivo: | 13-gen-2016 | |
Appare nelle tipologie: | 2.05 Voce in dizionario o enciclopedia |