La Puglia costituisce l’estremo orientale della penisola italiana e a testimonianza della sua singolare collocazione geografica basta citare il fatto che è la regione italiana continentale con la più lunga estensione costiera. Percorrendo le coste pugliesi è frequente incontrare numerose costruzioni difensive e torri di avvistamento, parte di una antichissima rete atta a segnalare le sponde dei mari del Centro e Sud Italia. Le torri costiere furono anticamente costruite dai Romani secondo un programma strategico - militare data l’importanza delle coste in relazione alla vicinanza del bacino del Mediterraneo. Durante questo periodo (VI secolo d. C.) si registrarono ripetute incursioni straniere che indussero alla necessaria e sistematica fortificazione delle aree litoranee. Fu costituita un’organizzazione difensiva basata su torri di vedetta e di avvistamento, che sovente recuperavano le antiche costruzioni romane rimesse in funzione ed arricchite da “moderni” sistemi di armamento. Proprio in questo periodo si fondarono le principali torri "semaforiche", utilizzate durante le ore diurne per allertare le popolazioni e gli eserciti in caso di avvistamento del nemico. Durante la dominazione angioina si registrò un consolidamento progressivo delle strutture difensive basate su un sistema di controllo visivo arrivando al massimo sviluppo in termini di consistenza e capacità di resistenza ai continui sbarchi dei Turchi. Si misero in relazione il mare, le città e le campagne per intensificare i controlli lungo le coste e porre fine alle incursioni sanguinose. In tal modo si arrivò ad un lungo periodo di tregua interrotta solo dalla conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453. La rinnovata pressione espansiva dell'Islam verso Occidente portò a riprendere il problema della difesa dei litorali. Numerose le incursioni piratesche degli arabi prima e dei turchi poi, sino alla tragica battaglia di Otranto del 1480 finita con la resa della cittadina salentina alla flotta di Maometto II. La tragedia dei martiri di Otranto e la successiva distruzione del borgo di Castro del 1537, resero necessaria la fortificazione del territorio per fronteggiare il Terrore che veniva dal mare. Il piano di difesa fu ideato dal viceré Pedro di Toledo (1532-33), ma soltanto a partire dal 1559 fu attuato sistematicamente sotto il viceregno dello spagnolo Parafan De Ribera. La strategia per la difesa del territorio prevedeva la costruzione ex novo di torri di avvistamento, la ristrutturazione di quelle di età sveva e angioina, il collegamento in rete di castelli, cinte murarie e abbazie fortificate nonché la fortificazione dei palazzi e delle numerose masserie, al fine di proteggere direttamente i luoghi dell’economia rurale del Salento. In questo periodo, inoltre, accanto alle tradizionali torri a sezione circolare comparvero le prime a pianta quadrata. Geometrie razionali, pure, essenziali senza alcun elemento decorativo; alcune di esse, poste in luoghi particolarmente strategici, erano presidiate da una milizia a cavallo in grado di diffondere l’allarme rapidamente. La torre a pianta quadrata costituirà successivamente la tipologia architettonica tra le più diffuse nell’alto Medioevo adattandosi ed enfatizzando le più svariate tradizioni costruttive locali. Le torri attualmente visibili in Puglia risalgono pertanto alla seconda metà del Cinquecento. La loro collocazione è particolarmente fitta, infatti erano poste a breve distanza l'una dall'altra ed in collegamento visivo con le fortificazioni dell'entroterra: masserie e insediamenti rurali cinti da alte mura bianche. Terminato il compito di osservare il mare, le antiche torri sono state in gran parte abbandonate e dopo l’unità d’Italia hanno costituito il riferimento per la produzione della cartografia nazionale: in sostanza una rete di punti cospicui. Oggi rendono particolare l'atmosfera delle marine circostanti e, malgrado la loro condizione di abbandono, segnano i punti di riferimento per i na...
C. bartolomei (2012). FARI E TORRI COSTIERE DI PUGLIA. SIRACUSA : lombardi editore.
FARI E TORRI COSTIERE DI PUGLIA
BARTOLOMEI, CRISTIANA
2012
Abstract
La Puglia costituisce l’estremo orientale della penisola italiana e a testimonianza della sua singolare collocazione geografica basta citare il fatto che è la regione italiana continentale con la più lunga estensione costiera. Percorrendo le coste pugliesi è frequente incontrare numerose costruzioni difensive e torri di avvistamento, parte di una antichissima rete atta a segnalare le sponde dei mari del Centro e Sud Italia. Le torri costiere furono anticamente costruite dai Romani secondo un programma strategico - militare data l’importanza delle coste in relazione alla vicinanza del bacino del Mediterraneo. Durante questo periodo (VI secolo d. C.) si registrarono ripetute incursioni straniere che indussero alla necessaria e sistematica fortificazione delle aree litoranee. Fu costituita un’organizzazione difensiva basata su torri di vedetta e di avvistamento, che sovente recuperavano le antiche costruzioni romane rimesse in funzione ed arricchite da “moderni” sistemi di armamento. Proprio in questo periodo si fondarono le principali torri "semaforiche", utilizzate durante le ore diurne per allertare le popolazioni e gli eserciti in caso di avvistamento del nemico. Durante la dominazione angioina si registrò un consolidamento progressivo delle strutture difensive basate su un sistema di controllo visivo arrivando al massimo sviluppo in termini di consistenza e capacità di resistenza ai continui sbarchi dei Turchi. Si misero in relazione il mare, le città e le campagne per intensificare i controlli lungo le coste e porre fine alle incursioni sanguinose. In tal modo si arrivò ad un lungo periodo di tregua interrotta solo dalla conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453. La rinnovata pressione espansiva dell'Islam verso Occidente portò a riprendere il problema della difesa dei litorali. Numerose le incursioni piratesche degli arabi prima e dei turchi poi, sino alla tragica battaglia di Otranto del 1480 finita con la resa della cittadina salentina alla flotta di Maometto II. La tragedia dei martiri di Otranto e la successiva distruzione del borgo di Castro del 1537, resero necessaria la fortificazione del territorio per fronteggiare il Terrore che veniva dal mare. Il piano di difesa fu ideato dal viceré Pedro di Toledo (1532-33), ma soltanto a partire dal 1559 fu attuato sistematicamente sotto il viceregno dello spagnolo Parafan De Ribera. La strategia per la difesa del territorio prevedeva la costruzione ex novo di torri di avvistamento, la ristrutturazione di quelle di età sveva e angioina, il collegamento in rete di castelli, cinte murarie e abbazie fortificate nonché la fortificazione dei palazzi e delle numerose masserie, al fine di proteggere direttamente i luoghi dell’economia rurale del Salento. In questo periodo, inoltre, accanto alle tradizionali torri a sezione circolare comparvero le prime a pianta quadrata. Geometrie razionali, pure, essenziali senza alcun elemento decorativo; alcune di esse, poste in luoghi particolarmente strategici, erano presidiate da una milizia a cavallo in grado di diffondere l’allarme rapidamente. La torre a pianta quadrata costituirà successivamente la tipologia architettonica tra le più diffuse nell’alto Medioevo adattandosi ed enfatizzando le più svariate tradizioni costruttive locali. Le torri attualmente visibili in Puglia risalgono pertanto alla seconda metà del Cinquecento. La loro collocazione è particolarmente fitta, infatti erano poste a breve distanza l'una dall'altra ed in collegamento visivo con le fortificazioni dell'entroterra: masserie e insediamenti rurali cinti da alte mura bianche. Terminato il compito di osservare il mare, le antiche torri sono state in gran parte abbandonate e dopo l’unità d’Italia hanno costituito il riferimento per la produzione della cartografia nazionale: in sostanza una rete di punti cospicui. Oggi rendono particolare l'atmosfera delle marine circostanti e, malgrado la loro condizione di abbandono, segnano i punti di riferimento per i na...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.