Lo sviluppo, legato al concetto di profitto territoriale, si intende sempre più come la visione del futuro di una società, dove la costruzione del patrimonio rappresenta una strategia politica, economica e sociale a scala locale e internazionale per la sua capacità di rafforzare l’identità e l’autoreferenzialità del sistema locale. Nel tema generale, poi, dello sviluppo locale il turismo è un fenomeno che nasce nella dimensione locale per le sue caratteristiche, e in quanto sistema territoriale va costruendo una continua dialettica locale-globale (tra regioni di incoming e regioni di outgoing) attraverso una re-definizione territoriale. Tutto ciò influenza anche il rapporto dinamico tra componenti sociali (economia, cultura, istituzioni, poteri) e ciò che di materiale e immateriale è proprio dei luoghi dove si abita, si vive e si produce (Berdoulay V., Entrikin N., 1998). È il tema della scala giocata secondo una dimensione circoscritta ed una interregionale che influenza le politiche di ricomposizione territoriale con un approccio integrato. Si può parlare di sapienza ereditata da una cultura storica, in grado di mettere in atto dei processi di cooperazione endogena (più informali che formali e istituzionali tra i diversi attori pubblici e privati) in un territorio fatto di istituzioni e patrimonio, progetto e partenariato. In questo scenario in continua metamorfosi 1300 anni di pellegrinaggi, con flussi più o meno significativi e continui nel tempo, hanno costruito e sviluppato una armatura stradale dove spiritualità, ma anche economia, commerci e conoscenze sono fluiti nella regione europea segnando la sua storia e la sua forma. Si andava creando così un patrimonio di itinerari culturali, in quanto legati a fenomeni culturali, che dalla fine degli anni Ottanta si sono trasformati in strade turistiche, alla stregua di un “prodotto turistico tematico” dedicato al “turista esperienziale” contemporaneo (Minca, 1996; Smith, 2009). Si tratta di un turista con uno stile di vita (new life tourist) che poco differenzia il suo tempo di lavoro da quello del loisir, che si comporta in modo “indistinto” quasi in un continuum tra una molteplicità di comportamenti sempre più legati alla ricerca di emozioni, suggestioni e esperienze. Oggi la domanda di esperienze di tipo spirituale e culturale si rivelano strategiche per suscitare e ricomporre i legami con il patrimonio culturale (tangibile e intangibile) del nostro paese e dell’intera Europa, con i luoghi della memoria e il paesaggio, ormai obiettivi delle politiche UNESCO e del Consiglio d’Europa. Come buone pratiche del turismo postmoderno, itinerari culturali e strade turistiche sanno creare cooperazione tra cultura e turismo; contribuiscono allo sviluppo di prodotti orientati su un tema scelto in sintonia all’economia del territorio e rafforzano l’identità culturale della comunità locale come ci testimoniano molti casi di studio (Dallari, 2010). Essi devono, però, essere in grado di possedere una propria specificità, una dinamica storica e una propria funzionalità nel mostrare flussi interattivi e multiscalari di persone, scambi continui e reciproci di beni, idee, conoscenze e valori con o tra luoghi e regioni per lunghi periodi di tempo. Si tratta di generare una cross-fertilisation di culture nello spazio e nel tempo di cui è referente sia il patrimonio materiale che quello immateriale (Puczkò, Ràtz, 2007). Ad una prima riflessione queste strade, che possono essere definite tematiche, rappresentano un valore culturale o una risorsa complessa del patrimonio culturale, come pure l’occasione per acquisire conoscenze, divertirsi e riposarsi in sintonia con le nuove domande turistiche (Richards, 2007). Dal punto di vista economico esse mostrano di potersi sviluppare con investimenti limitati, di diversificare e distribuire la domanda turistica nel tempo e soprattutto nello spazio, di contribuire alla fruizione turistica di risorse inutilizzate e sviluppare nuovi segmenti di do...
Dallari F. (2012). Itinerari culturali e strade turistiche nel territorio umbro. GALATINA : Mario Congedo.
Itinerari culturali e strade turistiche nel territorio umbro
DALLARI, FIORELLA
2012
Abstract
Lo sviluppo, legato al concetto di profitto territoriale, si intende sempre più come la visione del futuro di una società, dove la costruzione del patrimonio rappresenta una strategia politica, economica e sociale a scala locale e internazionale per la sua capacità di rafforzare l’identità e l’autoreferenzialità del sistema locale. Nel tema generale, poi, dello sviluppo locale il turismo è un fenomeno che nasce nella dimensione locale per le sue caratteristiche, e in quanto sistema territoriale va costruendo una continua dialettica locale-globale (tra regioni di incoming e regioni di outgoing) attraverso una re-definizione territoriale. Tutto ciò influenza anche il rapporto dinamico tra componenti sociali (economia, cultura, istituzioni, poteri) e ciò che di materiale e immateriale è proprio dei luoghi dove si abita, si vive e si produce (Berdoulay V., Entrikin N., 1998). È il tema della scala giocata secondo una dimensione circoscritta ed una interregionale che influenza le politiche di ricomposizione territoriale con un approccio integrato. Si può parlare di sapienza ereditata da una cultura storica, in grado di mettere in atto dei processi di cooperazione endogena (più informali che formali e istituzionali tra i diversi attori pubblici e privati) in un territorio fatto di istituzioni e patrimonio, progetto e partenariato. In questo scenario in continua metamorfosi 1300 anni di pellegrinaggi, con flussi più o meno significativi e continui nel tempo, hanno costruito e sviluppato una armatura stradale dove spiritualità, ma anche economia, commerci e conoscenze sono fluiti nella regione europea segnando la sua storia e la sua forma. Si andava creando così un patrimonio di itinerari culturali, in quanto legati a fenomeni culturali, che dalla fine degli anni Ottanta si sono trasformati in strade turistiche, alla stregua di un “prodotto turistico tematico” dedicato al “turista esperienziale” contemporaneo (Minca, 1996; Smith, 2009). Si tratta di un turista con uno stile di vita (new life tourist) che poco differenzia il suo tempo di lavoro da quello del loisir, che si comporta in modo “indistinto” quasi in un continuum tra una molteplicità di comportamenti sempre più legati alla ricerca di emozioni, suggestioni e esperienze. Oggi la domanda di esperienze di tipo spirituale e culturale si rivelano strategiche per suscitare e ricomporre i legami con il patrimonio culturale (tangibile e intangibile) del nostro paese e dell’intera Europa, con i luoghi della memoria e il paesaggio, ormai obiettivi delle politiche UNESCO e del Consiglio d’Europa. Come buone pratiche del turismo postmoderno, itinerari culturali e strade turistiche sanno creare cooperazione tra cultura e turismo; contribuiscono allo sviluppo di prodotti orientati su un tema scelto in sintonia all’economia del territorio e rafforzano l’identità culturale della comunità locale come ci testimoniano molti casi di studio (Dallari, 2010). Essi devono, però, essere in grado di possedere una propria specificità, una dinamica storica e una propria funzionalità nel mostrare flussi interattivi e multiscalari di persone, scambi continui e reciproci di beni, idee, conoscenze e valori con o tra luoghi e regioni per lunghi periodi di tempo. Si tratta di generare una cross-fertilisation di culture nello spazio e nel tempo di cui è referente sia il patrimonio materiale che quello immateriale (Puczkò, Ràtz, 2007). Ad una prima riflessione queste strade, che possono essere definite tematiche, rappresentano un valore culturale o una risorsa complessa del patrimonio culturale, come pure l’occasione per acquisire conoscenze, divertirsi e riposarsi in sintonia con le nuove domande turistiche (Richards, 2007). Dal punto di vista economico esse mostrano di potersi sviluppare con investimenti limitati, di diversificare e distribuire la domanda turistica nel tempo e soprattutto nello spazio, di contribuire alla fruizione turistica di risorse inutilizzate e sviluppare nuovi segmenti di do...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


