Il contributo, che abbina la sintesi storico-critica al florilegio antologico, fornisce un quadro dell’evoluzione delle pratiche sceniche in Occidente a cavallo tra medioevo e prima età moderna. Dopo un rapido attraversamento di quelle forme di teatralità diffusa che costituiscono il nucleo più vivo delle prassi performative della cultura europea postclassica tra condanne ed aperture delle istituzioni religiose, lo scritto affronta il tema del recupero del linguaggio rappresentativo greco-romano a cavallo tra fine Trecento e Quattrocento, ripercorrendo le vie maestre della cultura teatrale umanistica sia sul piano della produzione drammaturgica che su quello della riflessione intorno alla rifondazione dello spazio scenico come architettura stabile e perno dell’impianto urbanistico della nuova città moderna. Lo studio delle riemergenze del teatro antico nell’Europa scossa dai primi sussulti della modernità approda alla ricognizione critica della scrittura per la scena italiana cinquecentesca, scandita sulla classica tripartizione poetica di commedia, tragedia e dramma pastorale. Il panorama storico-critico del teatro cinquecentesco chiude su di un rapido bilancio della produzione drammaturgica europea del XVI secolo, con particolare attenzione alla realtà inglese. Nella seconda parte il contributo propone un’antologia di testi che esemplifica concretamente le varie tappe di evoluzione della scrittura per la scena tra Quattro e Cinquecento, comprendente brani tratti da: “La fabula di Orfeo”, “La Calandria”, il “Parlamento de Ruzante che iera vegnù de campo”, l’“Orbecche”, “La Cortigiana”, “Il Candelaio” e “The Tragical History of doctor Faustus”. Tutti i brani antologizzati sono corredati da commento e guide alla lettura.
C. Longhi (2009). La rinascita del teatro. MILANO : Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori.
La rinascita del teatro
LONGHI, CLAUDIO
2009
Abstract
Il contributo, che abbina la sintesi storico-critica al florilegio antologico, fornisce un quadro dell’evoluzione delle pratiche sceniche in Occidente a cavallo tra medioevo e prima età moderna. Dopo un rapido attraversamento di quelle forme di teatralità diffusa che costituiscono il nucleo più vivo delle prassi performative della cultura europea postclassica tra condanne ed aperture delle istituzioni religiose, lo scritto affronta il tema del recupero del linguaggio rappresentativo greco-romano a cavallo tra fine Trecento e Quattrocento, ripercorrendo le vie maestre della cultura teatrale umanistica sia sul piano della produzione drammaturgica che su quello della riflessione intorno alla rifondazione dello spazio scenico come architettura stabile e perno dell’impianto urbanistico della nuova città moderna. Lo studio delle riemergenze del teatro antico nell’Europa scossa dai primi sussulti della modernità approda alla ricognizione critica della scrittura per la scena italiana cinquecentesca, scandita sulla classica tripartizione poetica di commedia, tragedia e dramma pastorale. Il panorama storico-critico del teatro cinquecentesco chiude su di un rapido bilancio della produzione drammaturgica europea del XVI secolo, con particolare attenzione alla realtà inglese. Nella seconda parte il contributo propone un’antologia di testi che esemplifica concretamente le varie tappe di evoluzione della scrittura per la scena tra Quattro e Cinquecento, comprendente brani tratti da: “La fabula di Orfeo”, “La Calandria”, il “Parlamento de Ruzante che iera vegnù de campo”, l’“Orbecche”, “La Cortigiana”, “Il Candelaio” e “The Tragical History of doctor Faustus”. Tutti i brani antologizzati sono corredati da commento e guide alla lettura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.